"Abbey Road" è l'ultimo album registrato dai Beatles nel 1969, sebbene pubblicato per penultimo, e deve la sua fama anche alla sua iconica copertina. I Beatles volevano realizzare un LP intitolato "Get Back", ma i risultati delle sessions di registrazione non li soddisfacevano. Capendo che da lì a poco si sarebbero sciolti, non volevano terminare la loro storia con un brutto album, e decisero quindi di abbandonare il progetto "Get Back" per dedicarsi ad un altro disco (vedi approfondimento su "Get Back").
27 dicembre 2018
21 ottobre 2018
"Get back", l'album e il film dei Beatles che non uscirono mai
Nel 1969 i Beatles erano stanchi dopo le lunghe e complicate sessions per il doppio album "bianco", stufi delle litigate e dello stress legato alla loro vita da stars. Paul McCartney ipotizzò che parte di questa loro disaffezione fosse da imputarsi al fatto che le loro registrazioni si fossero fatte complicate, sempre più frutto di montaggi tra nastri e strumenti incisi separatamente, e quindi di fatto i 4 ragazzi non suonavano più assieme. Propose quindi agli altri di realizzare un album "come una volta", suonando tutti assieme, per ottenere un disco che avesse un suono "in studio dal vivo", e che proprio per questo loro ritorno alle origini avrebbe dovuto intitolarsi "Get Back".
09 settembre 2018
Gli Elio e le Storie Tese si sciolgono: verità o scherzo?
Il gruppo cult milanese ha annunciato la fine del sodalizio che li tiene uniti dal 1980. Sarà vero oppure è un altro dei loro scherzi?
Il 17 ottobre una notizia ha di colpo piantato un coltello nel cuore degli appassionati italiani di musica: durante un servizio della trasmissione "Le Iene" gli Elio e le Storie Tese, nelle persone di Elio, Faso e Cesareo, hanno annunciato l'imminente separazione del gruppo.
Il 17 ottobre una notizia ha di colpo piantato un coltello nel cuore degli appassionati italiani di musica: durante un servizio della trasmissione "Le Iene" gli Elio e le Storie Tese, nelle persone di Elio, Faso e Cesareo, hanno annunciato l'imminente separazione del gruppo.
01 settembre 2018
"Got to get you in to my life" dei Beatles, tra la marijuana e l'amore
"Got to get you in to my life" è un brano dei Beatles del 1966 contenuto nell'album "Revolver". È stato scritto da Paul McCartney (ufficialmente accreditato Lennon-McCartney), il quale non ha mai fatto mistero che fosse dedicato alla cannabis, anche se John Lennon in un'intervista dichiarerà di aver sempre pensato parlasse di LSD.
14 agosto 2018
Perché i Beatles si sciolsero?
Sappiamo che nel 1969 i Beatles, ancora all'apice del successo, decisero di sciogliere il gruppo. Ma perché presero questa decisione? È vero che sia colpa di Yoko Ono?
Molti fattori influirono e furono determinanti in questa decisione. Prima di tutto lo stress di una vita sempre al centro dell'attenzione dei media, inoltre in quegli otto anni i ragazzi avevano vissuto assieme quasi ogni giorno, pertanto non si sopportavano più tra di loro. I litigi all'interno del gruppo erano divenuti frequenti. Poi Lennon, McCartney e Harrison nell'ultimo periodo dedicavano attenzione solo all'incisione dei propri pezzi, quindi sentivano che da solisti o con un'altra band il loro lavoro sarebbe stato meglio valorizzato.
Molti fattori influirono e furono determinanti in questa decisione. Prima di tutto lo stress di una vita sempre al centro dell'attenzione dei media, inoltre in quegli otto anni i ragazzi avevano vissuto assieme quasi ogni giorno, pertanto non si sopportavano più tra di loro. I litigi all'interno del gruppo erano divenuti frequenti. Poi Lennon, McCartney e Harrison nell'ultimo periodo dedicavano attenzione solo all'incisione dei propri pezzi, quindi sentivano che da solisti o con un'altra band il loro lavoro sarebbe stato meglio valorizzato.
15 luglio 2018
La musica classica si è arrabbiata
Spesso quando cerchiamo un brano che rappresenti un sentimento o il nostro stato d'animo, ci rivolgiamo alla musica contemporanea, e consideriamo la musica classica come vecchia e superata. Questo senza sapere che la classica contiene nei suoi pezzi una varietà infinita di sensazioni; è solo che non la conosciamo abbastanza. Per ogni modo d'essere esiste un brano di musica classica che lo rappresenti, basta cercarlo.
Per dimostrarlo ho scelto uno stato d'animo che di solito si abbina alla musica più lontana possibile dalla classica, l'hard rock: sto parlando naturalmente della rabbia. Ecco quindi un elenco di brani classici arrabbiatissimi, e se non mi credete cercateli su YouTube!
Per dimostrarlo ho scelto uno stato d'animo che di solito si abbina alla musica più lontana possibile dalla classica, l'hard rock: sto parlando naturalmente della rabbia. Ecco quindi un elenco di brani classici arrabbiatissimi, e se non mi credete cercateli su YouTube!
07 luglio 2018
29 marzo 2018
La lunga corte di Mick Jagger a Maurits C. Escher
Maurits Cornelis Escher è stato un artista olandese le cui opere si fanno apprezzare ancora oggi da un vasto pubblico, in particolare dai matematici per il suo approccio marcatamente geometrico all'immagine. Meno noto è l'interesse rivoltogli dai figli dei fiori e dai musicisti suoi contemporanei, che sfociò in una curiosa corrispondenza.
25 marzo 2018
Censurate i Beatles!
Noi oggi ricordiamo i Beatles come un gruppo allegro e pulito, all'epoca invece erano considerati brutti (capelloni!) e portatori di messaggi negativi e depravazione tra i giovani. Non stupisce quindi che nel clima dell'epoca fossero stati più volte oggetto di censure.
09 febbraio 2018
Lo scontro nel bagno tra Billy Idol e i Cure
Una curiosità poco nota riguarda l'incontro/scontro tra Laurence "Lol" Tolhurst dei Cure e Billy Idol dei Generation X, avvenuto nientemeno che in un bagno della sala da ballo "Bristol Locarno" di Bristol, nella quale entrambe le band si erano esibite il 3 ottobre 1978 (altre fonti riportano 3 dicembre).
04 febbraio 2018
Tomorrow never knows: Lennon, gli acidi, i morti e il profeta
"Tomorrow never knows" è una canzone scritta da John Lennon nel 1966 e inserita nell'album "Revolver" dei Beatles.
Spesso si legge che sia ispirata al "Libro tibetano dei morti" ma non è esatto, o almeno non direttamente. Quella che John voleva scrivere non era una canzone sulle esperienze che (secondo il buddismo tibetano) l'anima cosciente vive tra la morte e la rinascita, bensì sull'LSD. Il testo gli fu infatti ispirato dal volume "The Psychedelic Experience: A Manual Based On The Tibetan Book Of The Dead" di Timothy Leary, "profeta" dell'LSD.
Lennon seguì le istruzioni contenute nel libro, prese l'acido e scrisse "Tomorrow never knows": "Spegni la testa, rilassati e fluttua lungo la corrente. Non è morire, non è morire. Distendi tutti i pensieri, arrenditi al vuoto. È brillare, è brillare."
John e gli altri Beatles in quel periodo facevano uso di LSD, che li aiutava a scrivere i loro testi più fantastici.
Spesso si legge che sia ispirata al "Libro tibetano dei morti" ma non è esatto, o almeno non direttamente. Quella che John voleva scrivere non era una canzone sulle esperienze che (secondo il buddismo tibetano) l'anima cosciente vive tra la morte e la rinascita, bensì sull'LSD. Il testo gli fu infatti ispirato dal volume "The Psychedelic Experience: A Manual Based On The Tibetan Book Of The Dead" di Timothy Leary, "profeta" dell'LSD.
Lennon seguì le istruzioni contenute nel libro, prese l'acido e scrisse "Tomorrow never knows": "Spegni la testa, rilassati e fluttua lungo la corrente. Non è morire, non è morire. Distendi tutti i pensieri, arrenditi al vuoto. È brillare, è brillare."
John e gli altri Beatles in quel periodo facevano uso di LSD, che li aiutava a scrivere i loro testi più fantastici.
02 febbraio 2018
Verità e misteri sul "Club dei 27"
L'esistenza di un gruppo di artisti che si sospetta siano stati uccisi dalla CIA perché scomodi (o secondo altri: hanno inscenato la propria morte per poi vivere in incognito in un posto appartato), è una leggenda metropolitana che da qualche decennio affascina molte persone. Vediamo come è nata.
Tra il 3 luglio 1969 e il 3 luglio 1971 morirono quattro grandissimi artisti: Brian Jones, Jimi Hendrix, Janis Joplin e Jim Morrison.
Tra il 3 luglio 1969 e il 3 luglio 1971 morirono quattro grandissimi artisti: Brian Jones, Jimi Hendrix, Janis Joplin e Jim Morrison.
06 gennaio 2018
I Beatles, creatori e nemesi dei generi e delle etichette
Blues, rock, beat, pop, hard rock, psichedelia, pop art e beat generation si incrociano e si fondono durante i sette intensi anni di vita dei Beatles. Vediamo di scoprire come.
Negli anni '50 la programmazione delle radio era caratterizzata da garbati brani melodici, genere preferito dagli adulti. I ragazzini di quel decennio, compresi i nostri quattro protagonisti, ascoltavano invece il blues e l'R&B; i loro idoli erano Chuck Berry e Little Richard. Erano i brani di questi artisti che i futuri Beatles suonavano per gli amici e nelle loro prime formazioni. Inevitabile quindi che quando John e Paul iniziarono a scrivere pezzi loro, questi avessero forti radici blues, mentre altri erano decisamente più rock (si sa che anche Buddy Holly e Elvis Presley fossero dei loro miti), e il blues è rintracciabile negli album dei Fab Four fino al termine della loro carriera.
Negli anni '50 la programmazione delle radio era caratterizzata da garbati brani melodici, genere preferito dagli adulti. I ragazzini di quel decennio, compresi i nostri quattro protagonisti, ascoltavano invece il blues e l'R&B; i loro idoli erano Chuck Berry e Little Richard. Erano i brani di questi artisti che i futuri Beatles suonavano per gli amici e nelle loro prime formazioni. Inevitabile quindi che quando John e Paul iniziarono a scrivere pezzi loro, questi avessero forti radici blues, mentre altri erano decisamente più rock (si sa che anche Buddy Holly e Elvis Presley fossero dei loro miti), e il blues è rintracciabile negli album dei Fab Four fino al termine della loro carriera.
04 gennaio 2018
Il tragicomico aneddoto su Al Stewart
Siamo nel 1976 in Gran Bretagna. Il cantautore folk di nicchia Al Stewart compone i brani per un album virato verso il pop e li presenta al produttore Alan Parsons. Questi ne è entusiasta, in particolare del brano "Year of the Cat" e decide di pubblicarlo come singolo. La canzone si rivela un successo, pertanto Parsons fa uscire anche l'LP omonimo. Anche l'album è un successo di pubblico e critica (diventa disco di platino negli USA e oro in UK), in particolare per il già citato brano che dà il titolo al 33 giri, e che da solo ne vale l'acquisto (ma anche le altre canzoni sono belle).
01 gennaio 2018
Sessantamila!
Questo blog ha raggiunto le 60.000 visualizzazioni!
Ringrazio i lettori per l'interesse che dimostrate verso i miei articoli!
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