27 gennaio 2008

Steven Seagall 01/03

Se una persona legge nel pensiero, Steven Seagall gli si mette vicino e lo legge a sbafo.

Steven Seagall era sicuro di vincere il titolo di Mr. Universo, però si è sbagliato e si è presentato alla finale di Miss Italia reclamando il premio. Nessuno ha osato contraddirlo.

Da anni la Gillette realizza prototipi di lamette indistruttibili, e le fa collaudare al mattino a Steven Seagall. Nessuna finora ha superato la prova.

19 gennaio 2008

Slogan AnomaliE

AnomaliE: tutto ciò che il buonsenso sconsiglia in una rivista formato famiglia
AnomaliE: una valida alternativa all'intrattenimento intelligente
AnomaliE: la rivista per ragazzi con più sesso e violenza
AnomaliE: dobbiamo cambiare il mondo prima che il mondo cambi noi
AnomaliE: consigliata ad un pubblico maturo
AnomaliE: la rivista preferita da chi finisce la carta igienica
AnomaliE: una rivista pornografica male interpretata
AnomaliE: una scusa come un'altra per conoscere ragazze

13 gennaio 2008

Il Feveron

È un programma televisivo basato sul concetto "la televisione fa schifo". Si tratta di uno show satirico incentrato sulla critica diretta e indiretta ai programmi tv.
Il Feveron si pone come un anti - Striscia la notizia per quanto riguarda il concept, l’aggressività dei conduttori e i modi, ma non in quanto a orario, perché sarebbe una collocazione infelice. Ovviamente la definizione di "anti–Striscia" non andrà mai utilizzata pubblicamente.
Il Feveron andrà in onda in seconda serata.
In studio, niente scenografie particolarmente vistose, vallette, ballerini, orchestre e altre cose inutili. Solo i tre conduttori dietro una scrivania. Per questo ruolo sono ideali i Trio Medusa (o altre ex-iene).
Fedeli all’idea "la televisione fa schifo" i conduttori invitano all’anarchia televisiva, e presentano dei servizi in cui i loro inviati (i "feveroni", che devono essere tutti facce nuove) si infilano negli altri programmi televisivi allo scopo di destabilizzare la situazione. Alcuni di loro possono presentarsi come concorrenti nei quiz, e sbagliare apposta e clamorosamente tutte le risposte per mettere in imbarazzo i conduttori. Prima di essere eliminati, i nostri concorrenti fanno il "gesto della banana" (le "corna" con il pollice e il mignolo), uno dei tormentoni del Feveron. Altri feveroni possono mettersi dietro agli inviati dei telegiornali mentre fanno un servizio in diretta, e salutare con "la banana". I feveroni possono inventarsi una storia drammatica e inverosimile, e raccontarla ai talk-show. L’importante è non dimenticarsi di fare il gesto della banana alla fine della trasmissione. Dei feveroni cercheranno di contattare le famiglie-campione dell’Auditel, e chiedergli se i dati riflettono quello che loro hanno realmente guardato. I feveroni avvicineranno i personaggi televisivi anche per strada, per metterli in imbarazzo e prenderli in giro. Qualcuno potrebbe togliere la parrucca a Platinette! Dopo aver mostrato i filmati, i nostri conduttori invitano il pubblico a casa a imitare le gesta dei feveroni, e a segnalare la loro riuscita interferenza in un programma tv. Il Feveron prosegue con la critica ai programmi e ai personaggi televisivi, sempre rimanendo nel legale. Anche il gossip può essere un punto di partenza per una critica più ampia. Verranno mostrati filmati con errori fatti da personaggi famosi e "tarocchi" nei programmi televisivi. Verranno riproposti i momenti famosi che hanno dato una scossa al mondo televisivo, come le bestemmie in diretta di Maiorca (opportunamente censurate, ovviamente), o il cattivo scherzo fatto a Sandra Milo che la fece scoppiare in lacrime davanti alle telecamere. Si spiegheranno le risposte alle domande forse stupide, ma che tutti da casa si fanno, come "Cosa se ne fa uno dei gettoni d’oro?" "Cosa fanno i conduttori del tg mentre sono in onda i servizi?" "Chi scrive le domande dei quiz?" Si prosegue con delle schede filmate su Gabriele Paolini e Alessandro Cocco, i più grandi presenzialisti tv italiani, che verranno osannati come divinità da seguire. Verranno nominati "feveroni onorari" e esortati televisivamente a firmare le loro apparizioni con "la banana". Nell’ultima puntata i due personaggi verranno ospitati in studio, e riceveranno tutti gli onori.
Oltre ai già citati conduttori e inviati, il Feveron necessita quindi di uno staff che segua i programmi televisivi e selezioni i filmati da mandare in onda, e che si tenga aggiornato su quanto gli altri mass-media dicono sulla televisione (utile per la rubrica di critica).
Il lavoro preparatorio risulta più ampio di altri programmi televisivi, in quanto serve tempo affinché i feveroni riescano a superare le prove di ammissione ai quiz e agli altri programmi. I tempi si potrebbero notevolmente accorciare se si riuscissero a sapere in anteprima le liste degli ammessi alle trasmissioni; tra questi si possono contattare "i soliti noti", quelli che partecipano ai quiz non per la vincita ma per apparire in tv, e chiedergli se vogliono essere i primi feveroni.

06 gennaio 2008

Vita e opere di Jozef Attila - Poeta molvano

Jozef Attila nasce nel 1856 in Molvania. All'età di due anni i genitori iniziano a soprannominarlo "Jozy", che oltre ad essere il diminutivo del suo nome, in Molvano significa "piccolo bastardo".
Alle elementari vince il premio di "Bambino più brutto della scuola", per tre anni di seguito. L'esperienza lo porterà a scrivere la sua prima poesia: "Andatji tuttji a fanculji". Rimarrà la sua opera più celebrata.
A 14 anni si iscrive alla "Disokkupatoskji Skola", il principale istituto artistico Molvano. Presso questa scuola si sono diplomati i più grandi artisti di quella regione: Dimitrji Livtienko (controfigura del cane Rex) e Skrum lo scoiattolo (ora ministro dell'interno e delle noccioline).
A 17 anni le cose sembrano mettersi bene per lui. I ruoli da protagonisti dello spettacolo teatrale di fine anno scolastico, una divertente commedia dal titolo "Amorji e Mortji in due minutji", vengono affidati a Jozef e alla ragazza di cui lui è innamorato. Jozef decide di rivelarle il suo amore durante la scena finale, in cui invece avrebbe dovuto ucciderla. Dopo qualche istante di silenzio seguito alla dichiarazione, lei improvvisa alcune battute per rendere coerente con il testo quanto è successo, e portarlo alla corretta conclusione. Ne nasce un dramma di 35 ore, che si concluderà quando il personaggio interpretato da lei, non riuscendo ancora a farsi uccidere da quell'imbecille di Jozef, decide di ammazzarlo veramente.
Termina così la vita e la carriera di Jozef Attila, ineguagliabile poeta molvano.