
Pentothal rappresentava il distacco dai problemi e la fuga in un mondo interiore della fine anni ’70; Zanardi la mancanza di regole e moralità degli anni a cavallo tra i ’70 e gli ’80; Pompeo la resa della società e dell’uomo di fronte alla droga negli anni ’80. E se Pazienza fosse ancora vivo? Chi e cosa avrebbe usato per rappresentare i ’90 e l’inizio del nuovo secolo? Nessuno di noi può dirlo; nessuno di noi può farlo. Quindici-venticinque anni fa nessuno avrebbe mai reso protagonisti un senza-palle, un figlio di mignotta e un tossico. Solo Andrea Pazienza poteva farlo. Perché lui era questi tre personaggi.
Forse la morte di Pazienza ci ha salvati, perché ora noi con lui possiamo essere Pentothal, Zanardi e Pompeo per tutta la vita, senza invecchiare mai. E, forse proprio perché quei tre li conosciamo, possiamo cercare di evitare i loro errori. Senza ripensamenti successivi. Perché, come scrisse l’Andrea in una tavola, non bisogna "mai tornare indietro, neanche per prendere la rincorsa".
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Quest'articolo è stato pubblicato su AnomaliE n°6.
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