Una perla cinematografica irripetibile, a cui i disegnatori diretti da Bruno Bozzetto hanno lavorato per anni.
"Allegro non troppo" è un film che alterna animazione tradizionale e live action, prodotto e diretto da Bruno Bozzetto, uscito nel 1976.
La pellicola inizia con un filmato dal vero: in un teatro vuoto una scalcagnata compagnia sta per mettere in scena uno spettacolo. Il presentatore (Maurizio Micheli) descrive con pompose parole il progetto che vede un disegnatore (Maurizio Nichetti) realizzare delle animazioni mentre un'orchestra di vecchiette prelevate da un ospizio suona brani di musica classica. Seguono le parti a cartoni, intervallate da altre in live action che fungono da collegamento, fino alla conclusione. Le sequenze in animazione sono le seguenti:
Preludio al pomeriggio di un fauno di Claude Debussy: un anziano fauno ricerca il perduto aspetto giovanile per far colpo sulle ninfe, ma senza successo. Metafora del tempo che passa e dell'invecchiamento del corpo che non corrisponde a quello dello spirito.
Danza slava Op. 46 n° 7 di Antonín Dvořák: un uomo primitivo è infastidito dal fatto che tutti imitino le sue azioni (costruirsi una capanna, poi una casa moderna...) Il protagonista cercherà di sfruttare questa situazione, ma senza riuscirci.
Bolero di Maurice Ravel: la storia della nascita della vita sulla Terra a partire dal brodo primordiale, passando per le prime creature, gli animali preistorici, i mammiferi e un gorilla che si farà uomo, pur rimanendo nel profondo una scimmia. Si tratta dell'episodio più famoso ed epico del film.
Valse triste di Jean Sibelius: un gatto si aggira tra le rovine di una casa, ricordando quando vi abitava con i suoi padroni. È la sequenza più triste della pellicola.
Concerto in do maggiore RV 559 di Antonio Vivaldi: un'ape cerca di fare un picnic, ma un uomo e una donna scelgono proprio quel pezzo di prato per amoreggiare. L'ape cercherà in tutti i modi di non farsi schiacciare, fino a prendere la decisione di pungere l'uomo.
L'uccello di fuoco di Igor' Stravinskij: Adamo ed Eva rifiutano il frutto della conoscenza, pertanto il serpente decide che sarà lui a mangiarlo. Toccherà quindi al rettile scontrarsi con gli aspetti peggiori della nostra società consumistica.
A questo punto il disegnatore tramuta se stesso e la ragazza delle pulizie cartoni animati, e i due volano via assieme. Ritrovandosi senza nessuno che disegni il finale, il presentatore è costretto a mandare sullo schermo delle brevissime animazioni prese dall'archivio, che si rivelano tutte catastrofiche e inadatte per la conclusione.
Retroscena
Il film nasce dal desiderio di Bruno Bozzetto di realizzare una controparte per "Fantasia" della Disney. L'idea era quella di creare un prodotto con una mentalità più adulta, e che presentasse contenuti quali ecologia, consumismo, sessualità, politica e altro. Lo spunto venne a Bozzetto ascoltando il Bolero di Ravel, che gli diede l'immagine di una crescita continua e incontrollata. La differenza principale tra "Allegro non troppo" e il film americano è il maggior spazio dato alle trame nel primo dei due, mentre nel secondo spesso le animazioni seguono la musica ma senza una vera storia. La parte a cartoni animati è stata realizzata principalmente dallo studio RDA70, in particolare da Walter Cavazzuti e Giovanni Ferrari, ma è presente anche una sequenza in stop-motion con la plastilina realizzata dallo studio Master. Bruno Bozzetto ha animato da solo l'episodio della Danza slava n° 7 di Dvořák. Per la sequenza del Concerto in do maggiore di Vivaldi è stato utilizzato il rotoscopio: l'uomo e la donna sono stati filmati dal vero e poi le loro sagome ricalcate su carta.
"Allegro non troppo" riscosse grande successo negli Stati Uniti (dove uscì il 27 ottobre 1976), Francia, Svezia e Regno Unito, ma paradossalmente non in Italia. I distributori ritenevano infatti che gli argomenti trattati nel film fossero per adulti ma che il cartone animato fosse un media per bambini, pertanto pensavano che la pellicola non avesse un pubblico. Solo dopo più un anno di successo all'estero un produttore lo distribuì anche nel nostro Paese, a partire dal 22 dicembre 1977.
Recensione
"Allegro non troppo" è un capolavoro di animazione, non ci sono altri termini per definirlo. Le parti filmate sono simpatiche, soprattutto grazie alla bravura di Maurizio Nichetti, ma le sequenze animate toccano corde più profonde. I disegnatori diretti da Bruno Bozzetto hanno prodotto una perla cinematografica irripetibile, lavorando per anni a questo progetto. L'animazione sul Bolero di Ravel è stupenda e con il suo progressivo incedere batte anche le migliori sequenze di "Fantasia". L'unica critica che rivolgo al film è riferita al finale, in cui le brevissime sequenze spezzano in continuazione il ritmo della pellicola, rendendolo stancante.
Colonna sonora
Abbiamo già elencato i brani di musica classica che compaiono nel film, che costituiscono i titoli degli episodi animati. La maggior parte delle composizioni sono suonate dall'orchestra dei Berliner Philharmoniker diretta da Herbert von Karajan. Oltre a questi pezzi nella pellicola sono udibili le musiche dei balletti composte da Franco Godi. Questa è la scaletta completa:
01. "Preludio al pomeriggio di un fauno" (Claude Debussy) - Berliner Philharmoniker - Herbert von Karajan
02. "Danza slava Op. 46 n° 7" (Antonín Dvořák) - Berliner Philharmoniker - Herbert von Karajan
03. "Bolero" (Maurice Ravel) - Berliner Philharmoniker - Herbert von Karajan
04. "Valse triste" (Jean Sibelius) - Berliner Philharmoniker - Herbert von Karajan
05. "Concerto in do maggiore RV 559" (Antonio Vivaldi) - Münchener Kammerorchester - Hans Stadlmair
06. "L'uccello di fuoco" (Igor' Stravinskij) - Rundfunk Sinfonieorchester Berlin - Lorin Maazel
07. Musiche dei balletti - Franco Godi
Il film ha vinto il "Premio Referendum della critica" in occasione della consegna dei Premi Yellow Kid 1976, e un "David speciale" alla serata dei David di Donatello 1978.
Articolo originale pubblicato il 28/12/2022 su Onda Musicale.
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