Il compositore romano ci racconta in un’intervista come è nata la collaborazione internazionale con la pianista bulgara, che ha portato a realizzare “Metamorfosi di un sogno”.
È finalmente disponibile per il pubblico “Metamorfosi di un sogno”, il progetto del compositore Eraldo Di Addario assieme alla pianista bulgara Martina Tabakova. Quattordici tracce che riportano il pianoforte al centro della scena, interpretate con tocco romantico dalla pluripremiata musicista di Bourgas. Abbiamo intervistato il compositore per farci raccontare qualcosa di più.
Eraldo, come è nato il progetto “Metamorfosi di un sogno”?
È nato grazie ad un contatto con la pianista Martina Tabakova, cui ho dato carta bianca su come interpretare le mie canzoni, in quanto già in passato si è dimostrata un’ottima musicista. La GVA Records di Skopje (Macedonia) è l’azienda che si è occupata della registrazione a Sofia in Bulgaria, e del mixing e mastering a Skopje.
Dissonanti e interpretati romanticamente da Martina.
A che tipo di pubblico sono rivolte queste canzoni?
Ad un pubblico a cui piace la musica classica ma che è aperto anche a nuove voci e nuovi compositori: un pubblico di gente viva che vuole vivere il presente e non rifugiarsi unicamente nel passato.
Che differenze ci sono fra comporre e interpretare un brano musicale?
La composizione è un gioco mentale (tanto è vero che anche un computer potrebbe comporre). L’interpretazione è una faccenda emotiva e ancora oggi i computer non sono capaci a interpretare se non ai minimi termini (crescendo e diminuendo, rallentando e accelerando). Io penso con sommo rammarico per me che sono un compositore che in futuro sarà più importante l’interpretazione che la composizione se non in casi eccezionali.
Pensi quindi che gli umani verranno rimpiazzati dalle macchine nel fare musica?
Inevitabilmente si arriverà ad un punto in cui eseguire la musica sarà tecnicamente troppo difficile per un umano, e per forza di cose saranno i computer a gestirla. Fermo restando il fatto che se si inventano nuovi strumenti che facilitino alcune cose, gli umani potranno continuare a suonare. La faccenda è molto triste perché basta vedere cosa facevano gli ascoltatori dei concerti negli anni ‘60 (che si fidanzavano e facevano sesso durante il concerto) e ciò che accade oggi nei concerti di musica Techno (che peraltro è molto interessante) dove tutti ballano isolati senza neanche guardarsi e soprattutto senza neanche più provarci.
Il fatto è che sentire Jimi Hendrix in concerto significava beccarsi le onde sonore di una persona che ti diceva in continuazione con la sua musica: “Io sto vivendo... E tu?” Oggi tutto questo con la Techno è scomparso, perché il computer non ha niente da dire. E qui torniamo al discorso della composizione e dell’interpretazione: è l’interprete colui che ‘parla’ e nonostante il discorso possa essere bellissimo, se la voce è piatta, il messaggio non passerà. È per questo che ascoltare Martina Tabakova è importante, perché è un’ottima interprete. Certo, anche il compositore ci mette del suo, e compito dell’interprete è capire cosa avesse voluto dire il compositore. Per esempio, in “Fantasia n° 9 op. 143” si percepisce il mio dolore, ma sta all’interprete farlo passare col tocco delle dita sulla tastiera.
Nella composizione ti sei ispirato ad un musicista in particolare?
No, ma penso che la musica oggi possa ripartire da Listz e Chopin perché c’è ancora tanto da dire con un linguaggio ottocentesco, rimodernato. Penso che soprattutto nel Novecento si sia corso troppo a cercare la novità a tutti i costi mentre c’era ancora un sacco di bella musica che poteva essere scritta e che ha trovato nella musica popolare il suo sostegno. Non che la musica colta di oggi non abbia valore ma è sul serio difficile trovare qualcosa di fruibile anche se esiste. Penso alla Magnan e alla Rebora. Invece credo che l’orecchio umano si debba ancora adattare per capire e apprezzare la musica di Alban Berg e Schoenberg.
Personalmente io mi sento come Bach, più che altro: compongo con uno stile sorpassato, ma faccio comunque bella musica...
Cosa pensi che faccia di un brano musicale un’opera che resiste nel tempo?
“Eine kleine Nachtmusik” è bella perché ha un tema che gli americani definirebbero un ‘hook’, ma dopo averla sentita centinaia di volte viene a noia come tutte le cose. Ci sono dei pezzi che io ascolto volentieri (come “Highway Star” dei Deep Purple) solo per sentire un passaggio da brivido nell’assolo finale, altre che sono orecchiabili o cantabili, direi che ognuno ha i suoi pezzi preferiti perché risuonano meglio con le proprie corde interiori.
Quale sarà il prossimo passo legato a “Metamorfosi di un sogno”?
Di “Metamorfosi di un sogno” oltre che compositore sono anche produttore, pertanto mi piacerebbe trovare una casa discografica che si occupasse della parte produttiva, in modo da potermi dedicare solo a quella artistica.
Dove possiamo trovare “Metamorfosi di un sogno”?
Vi invito a seguire il mio canale Youtube sul quale sto caricando i singoli pezzi, mentre per l’intero “Metamorfosi di un sogno” basta compilare il modulo per iscriversi alla newsletter.
Biografia Eraldo Di Addario
Eraldo Di Addario nasce nel 1970 a Roma, dove dai dodici ai diciassette anni suona la chitarra classica in una scuola affiliata al conservatorio di Roma, la Arts Academy. Successivamente passa alla chitarra elettrica e all’improvvisazione, e studia su testi di conservatorio l’armonia e la composizione. Terminato il liceo Eraldo decide di diventare un musicista professionista, e dopo un periodo di gavetta inizia a raccogliere i frutti del suo impegno con la musica e la scrittura (ha all’attivo una decina di libri) ed è pronto per farsi conoscere dal mondo.
Biografia Martina Tabakova
Martina Tabakova nasce nel 1987 nella città di Bourgas, in Bulgaria, da una famiglia di musicisti. Consegue il diploma di maturità scientifica presso la Scuola Nazionale di Musica e Arti Sceniche di Bourgas, e una laurea ed un master presso l'Accademia Nazionale di Musica di Sofia. Successivamente partecipa a diverse masterclass e festival, e vince premi in numerosi concorsi locali ed internazionali.
Articolo originae pubblicato il 3/09/2024 su Onda Musicale.
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