23 dicembre 2024

Allegro non troppo: un capolavoro di animazione dall'arte di Bruno Bozzetto

Una perla cinematografica irripetibile, a cui i disegnatori diretti da Bruno Bozzetto hanno lavorato per anni.

Allegro non troppo

"Allegro non troppo" è un film che alterna animazione tradizionale e live action, prodotto e diretto da Bruno Bozzetto, uscito nel 1976.

La pellicola inizia con un filmato dal vero: in un teatro vuoto una scalcagnata compagnia sta per mettere in scena uno spettacolo. Il presentatore (Maurizio Micheli) descrive con pompose parole il progetto che vede un disegnatore (Maurizio Nichetti) realizzare delle animazioni mentre un'orchestra di vecchiette prelevate da un ospizio suona brani di musica classica. Seguono le parti a cartoni, intervallate da altre in live action che fungono da collegamento, fino alla conclusione. Le sequenze in animazione sono le seguenti:

Preludio al pomeriggio di un fauno di Claude Debussy: un anziano fauno ricerca il perduto aspetto giovanile per far colpo sulle ninfe, ma senza successo. Metafora del tempo che passa e dell'invecchiamento del corpo che non corrisponde a quello dello spirito.

Danza slava Op. 46 n° 7 di Antonín Dvořák: un uomo primitivo è infastidito dal fatto che tutti imitino le sue azioni (costruirsi una capanna, poi una casa moderna...) Il protagonista cercherà di sfruttare questa situazione, ma senza riuscirci.

Bolero di Maurice Ravel: la storia della nascita della vita sulla Terra a partire dal brodo primordiale, passando per le prime creature, gli animali preistorici, i mammiferi e un gorilla che si farà uomo, pur rimanendo nel profondo una scimmia. Si tratta dell'episodio più famoso ed epico del film.

Valse triste di Jean Sibelius: un gatto si aggira tra le rovine di una casa, ricordando quando vi abitava con i suoi padroni. È la sequenza più triste della pellicola.

Concerto in do maggiore RV 559 di Antonio Vivaldi: un'ape cerca di fare un picnic, ma un uomo e una donna scelgono proprio quel pezzo di prato per amoreggiare. L'ape cercherà in tutti i modi di non farsi schiacciare, fino a prendere la decisione di pungere l'uomo.

L'uccello di fuoco di Igor' Stravinskij: Adamo ed Eva rifiutano il frutto della conoscenza, pertanto il serpente decide che sarà lui a mangiarlo. Toccherà quindi al rettile scontrarsi con gli aspetti peggiori della nostra società consumistica.

A questo punto il disegnatore tramuta se stesso e la ragazza delle pulizie cartoni animati, e i due volano via assieme. Ritrovandosi senza nessuno che disegni il finale, il presentatore è costretto a mandare sullo schermo delle brevissime animazioni prese dall'archivio, che si rivelano tutte catastrofiche e inadatte per la conclusione.

Retroscena

Il film nasce dal desiderio di Bruno Bozzetto di realizzare una controparte per "Fantasia" della Disney. L'idea era quella di creare un prodotto con una mentalità più adulta, e che presentasse contenuti quali ecologia, consumismo, sessualità, politica e altro. Lo spunto venne a Bozzetto ascoltando il Bolero di Ravel, che gli diede l'immagine di una crescita continua e incontrollata. La differenza principale tra "Allegro non troppo" e il film americano è il maggior spazio dato alle trame nel primo dei due, mentre nel secondo spesso le animazioni seguono la musica ma senza una vera storia. La parte a cartoni animati è stata realizzata principalmente dallo studio RDA70, in particolare da Walter Cavazzuti e Giovanni Ferrari, ma è presente anche una sequenza in stop-motion con la plastilina realizzata dallo studio Master. Bruno Bozzetto ha animato da solo l'episodio della Danza slava n° 7 di Dvořák. Per la sequenza del Concerto in do maggiore di Vivaldi è stato utilizzato il rotoscopio: l'uomo e la donna sono stati filmati dal vero e poi le loro sagome ricalcate su carta.

"Allegro non troppo" riscosse grande successo negli Stati Uniti (dove uscì il 27 ottobre 1976), Francia, Svezia e Regno Unito, ma paradossalmente non in Italia. I distributori ritenevano infatti che gli argomenti trattati nel film fossero per adulti ma che il cartone animato fosse un media per bambini, pertanto pensavano che la pellicola non avesse un pubblico. Solo dopo più un anno di successo all'estero un produttore lo distribuì anche nel nostro Paese, a partire dal 22 dicembre 1977.

Recensione

"Allegro non troppo" è un capolavoro di animazione, non ci sono altri termini per definirlo. Le parti filmate sono simpatiche, soprattutto grazie alla bravura di Maurizio Nichetti, ma le sequenze animate toccano corde più profonde. I disegnatori diretti da Bruno Bozzetto hanno prodotto una perla cinematografica irripetibile, lavorando per anni a questo progetto. L'animazione sul Bolero di Ravel è stupenda e con il suo progressivo incedere batte anche le migliori sequenze di "Fantasia". L'unica critica che rivolgo al film è riferita al finale, in cui le brevissime sequenze spezzano in continuazione il ritmo della pellicola, rendendolo stancante.

Colonna sonora

Abbiamo già elencato i brani di musica classica che compaiono nel film, che costituiscono i titoli degli episodi animati. La maggior parte delle composizioni sono suonate dall'orchestra dei Berliner Philharmoniker diretta da Herbert von Karajan. Oltre a questi pezzi nella pellicola sono udibili le musiche dei balletti composte da Franco Godi. Questa è la scaletta completa:

01. "Preludio al pomeriggio di un fauno" (Claude Debussy) - Berliner Philharmoniker - Herbert von Karajan
02. "Danza slava Op. 46 n° 7" (Antonín Dvořák) - Berliner Philharmoniker - Herbert von Karajan
03. "Bolero" (Maurice Ravel) - Berliner Philharmoniker - Herbert von Karajan
04. "Valse triste" (Jean Sibelius) - Berliner Philharmoniker - Herbert von Karajan
05. "Concerto in do maggiore RV 559" (Antonio Vivaldi) - Münchener Kammerorchester - Hans Stadlmair
06. "L'uccello di fuoco" (Igor' Stravinskij) - Rundfunk Sinfonieorchester Berlin - Lorin Maazel
07. Musiche dei balletti - Franco Godi

Il film ha vinto il "Premio Referendum della critica" in occasione della consegna dei Premi Yellow Kid 1976, e un "David speciale" alla serata dei David di Donatello 1978.

Articolo originale pubblicato il 28/12/2022 su Onda Musicale.

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16 dicembre 2024

Gli Europe a Trento per una serata di vero rock

Joey Tempest e gli Europe in gran forma per un concerto di puro rock alla Trentino Music Arena.

Europe a Trento 3/09/2024

Il concerto degli Europe tenuto il 3 settembre scorso alla Trentino Music Arena si può senza dubbio definire un successo in termini di gradimento del pubblico. Il Centro Servizi Culturali Santa Chiara, che gestisce l'area, ha dunque decisamente fatto centro invitando la band svedese a Trento. L'evento è iniziato alle 20.30 con in scena gli Undertone e i Nereis, due band cittadine che fanno un rock metal niente male, i cui demo sono stati ascoltati e selezionati direttamente dal gruppo di Joey Tempest. Alle 21 e 30, con mezz'ora di ritardo sul programma, è finalmente iniziato l'evento principale.

Il gruppo ha subito impressionato il pubblico con la sua energia e la carica delle canzoni, che non hanno perso smalto nonostante le più vecchie ("Stormwind" e "Open Your Heart" su tutte) abbiano già 40 anni. L'attenzione del pubblico è stata calamitata da Joey Tempest, il quale a 61 anni si è speso fino alla fine per intrattenere i suoi fan al punto che, senza offesa alcuna, a volte la band sembrava sparire nascosta dall'energia del frontman.

Il cantante ha ancora una voce perfetta, ma soprattutto si è mostrato giovanile, felice, energico e simpatico, facendo anche alcune battute e leggendo frasi in Italiano come "È fantastico essere qui" e "Ciao Trento, come state?" Durante la canzone "Rock the Night" Joey Tempest ha cantato più volte la parola "Vaffanbagno" lasciando interdetto il pubblico che si chiedeva se stesse capendo male, o se avesse sempre frainteso il testo originale.

Questa la scaletta della serata: On Broken Wings, Rock the Night, Walk the Earth, Scream of Anger, Sign of the Times, Hold Your Head Up, Carrie, War of Kings, Stormwind, Open Your Heart, More Than Meets the Eye, Eden, Ready or not, Superstitious, Cherokee, The Final Countdown.

Se molte band, italiane ed internazionali, demonizzano gli smartphone invitando il pubblico a metterli via, l'approccio degli Europe è stato l'esatto contrario. Le luci sul palco erano soprattutto bianche, e Joey Tempest - pur senza smettere di cantare - ha continuato a mettersi in posa in particolare salendo su due pedane appositamente montate sul fronte palco. Il cantante, da vero "posaman", ha reso il live di Trento uno dei concerti più "instagrammabili" (se mi perdonate la parolaccia) di sempre.

La cosa più stupefacente nell'intera performance di Joey Tempest, però, è stata quanto lui apparisse felice. Continuava a correre da una parte all'altra del palco e a far ruotare l'asta del microfono, ma soprattutto sembrava entusiasta come un ventenne al suo primo concerto. Il rapporto del cantante con il pubblico è stato qualcosa di unico. Egli ha eccitato la folla senza arringarla, e vi voglio spiegare cosa intendo dire. Recentemente sono stato al concerto di un importante gruppo italiano, il cui frontman ha continuato ad urlare "Su le mani" per tutto il tempo in cui non ha cantato. Joey Tempest non ne ha bisogno, in quanto riesce a far compiere coreografie ai suoi fan semplicemente trasmettendo loro la sua energia. Gli basta alzare un pugno al cielo affinché tutti ripetano il gesto, e indirizzare il suo microfono verso la folla per farla cantare all'unisono. Questo vuol dire essere una rockstar!

Non posso, però, non dedicare alcune righe all'altro fondatore della band ancora in formazione, colui che è stato definito da Joey Tempest il suo "partner in crime" da quarant'anni: il grandissimo John Nurom. Il chitarrista con i suoi assoli ha stregato il pubblico, esattamente quanto il cantante ha fatto con la voce. Ancora oggi Nurom è senza dubbio uno dei più grandi virtuosi del suo strumento. Veniamo, infine, alla musica: quello degli Europe è stato un concerto semplicemente fantastico. Io temevo che sarebbe stato un evento retto solo dall'effetto nostalgia, o apprezzabile unicamente dai fan più "duri e puri". Si è invece rivelato un live perfetto, energico e godibilissimo anche se qualcuno non avesse conosciuto il passato della band; un rock dal suono pulito come raramente oggi capita di sentire. Un concerto degli Europe è pertanto straconsigliato a tutti gli amanti della buona musica.

Ecco a voi in esclusiva, prese direttamente dal palco, le frasi che Joey Tempest ha letto in Italiano:

Le frasi che Joey Tempest ha letto in Italiano

 Articolo originale pubblicato il 13/09/2024 su Onda Musicale.

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09 dicembre 2024

“Metamorfosi di un sogno” è il nuovo progetto pianistico di Eraldo Di Addario e Martina Tabakova

Il compositore romano ci racconta in un’intervista come è nata la collaborazione internazionale con la pianista bulgara, che ha portato a realizzare “Metamorfosi di un sogno”.

Martina Tabakova

È finalmente disponibile per il pubblico “Metamorfosi di un sogno”, il progetto del compositore Eraldo Di Addario assieme alla pianista bulgara Martina Tabakova. Quattordici tracce che riportano il pianoforte al centro della scena, interpretate con tocco romantico dalla pluripremiata musicista di Bourgas. Abbiamo intervistato il compositore per farci raccontare qualcosa di più.

Eraldo, come è nato il progetto “Metamorfosi di un sogno”?

È nato grazie ad un contatto con la pianista Martina Tabakova, cui ho dato carta bianca su come interpretare le mie canzoni, in quanto già in passato si è dimostrata un’ottima musicista. La GVA Records di Skopje (Macedonia) è l’azienda che si è occupata della registrazione a Sofia in Bulgaria, e del mixing e mastering a Skopje.

02 dicembre 2024

Mixed by Erry: "Io volevo solo fare il deejay"

Un film ben girato ed interpretato, divertente pur senza cercare la risata facile.

Mixed by Erry

Si può diventare milionari con le cassettine musicali? Sì, basta che non lo sappia la Finanza. "Mixed by Erry" è una pellicola incentrata sulla "carriera" dei fratelli Frattasio, i più famosi produttori di cassette pirata tra gli anni '80 e i '90. Il film è stato diretto da Sydney Sibilia ed è uscito nel 2023.

Enrico, Peppe e Angelo sono tre fratelli di Napoli che vivono con la loro famiglia in precarie e non del tutto lecite condizioni economiche. Il loro padre, per dire, produce e vende sulle bancarelle bottiglie di tè spacciandole per whisky. Enrico vorrebbe fare il DJ ma viene scartato in tutti i provini a cui si presenta, principalmente a causa della sua timidezza. Il ragazzo si rifà distribuendo agli amici del quartiere cassettine sulle quali incide compilation di sua creazione. Quando Enrico perde il suo lavoro come uomo delle pulizie, decide di far diventare la duplicazione di album il suo mestiere ufficiale.