Quando un'immagine ti ricorda subito una canzone.
Foto di Gerd Altmann da Pixabay |
A volte capita di vedere un'immagine che evoca immediatamente una canzone. Una foto talmente legata ad una musica che il nostro cervello inizia subito a ricordarla, quasi fosse l'immagine stessa a suonarla. Ho voluto raccoglierne alcune in questo elenco, che non è una classifica né pretende di essere esaustiva. Ognuno ha le sue "immagini che può sentire" in base al proprio passato e ricordi.
Imagine - John Lennon
(Peter Fordham © Yoko Ono) |
Guardando questa foto vi è sicuramente venuto in mente il suono di un pianoforte che fa gli accordi DO DO7+ FA, e poi la voce di John Lennon che inizia a cantare "Imagine". I Beatles hanno scritto molti pezzi indimenticabili, e ci hanno lasciato tantissime loro effigi iconiche. L'abbinamento più riuscito tra musica e immagine è però riuscito a John nella sua carriera solista. La foto è estratta dai primi minuti del film "Imagine" del 1972, per la precisione dalla scena in cui Lennon suona la canzone omonima al piano, in una grande e bianca stanza vuota di casa sua, mentre Yoko Ono apre le persiane. La purezza evocata dal bianco delle pareti, della stanza e dei pochi mobili si sposa con il testo della canzone, e il senso di pace cui rimanda la musica. La scena è stata utilizzata come video promozionale della canzone.
I Want to Break Free - Queen
Una strana casalinga con una pettinatura vaporosa e i baffi neri non può non evocarvi il suono di un sintetizzatore, seguito dalla batteria di Roger Taylor e dalla chitarra di Brian May, che dopo qualche secondo lasciano il ruolo principale alla voce di Freddie Mercury e al basso di John Deacon. L'immagine è ovviamente un fotogramma dal video di "I Want to Break Free" dei Queen, in cui i componenti del gruppo interpretano quattro donne che condividono lo stesso appartamento. La canzone nasce nel 1984 grazie allo stesso Deacon, mentre l'idea per il video venne al batterista Taylor che - a seguito di un suggerimento della sua ragazza dell'epoca - voleva realizzare la parodia di una famosa soap opera britannica. Brian May interpreta una casalinga vecchio stile con i bigodini in testa, che sorseggia il the leggendo una rivista femminile. Freddie Mercury veste i panni di una casalinga più smaliziata con gonna corta e trucco pesante, intenta a pulire l'appartamento con un aspirapolvere e una spazzolina. John Deacon fa una donna anziana, "la nonna" del gruppo che legge il giornale. Infine Roger Taylor indossa una divisa da giovane studentessa, che dopo aver lavato i piatti studia su di un libro. Il successo del video e del pezzo furono totali, tranne negli Stati Uniti dove MTV censurò per sette anni il filmato.
Love Theme From The Godfather - Nino Rota
Anche chi non ha mai visto il film "Il padrino" sa riconoscere in questa foto Marlon Brando nei panni del boss italo-americano Don Vito Corleone. E quando la mente va a quella pellicola, ecco partire da soli gli archi e i mandolini di una canzone: "Love Theme From The Godfather" di Nino Rota. Fu il regista Francis Ford Coppola ad insistere con la produzione affinché il ruolo del padrino fosse affidato a Marlon Brando. E conoscendo il risultato, siamo felici che sia andata così, perché lo stesso film con un altro interprete è ora inimmaginabile. Il compositore milanese Nino Rota, autore della colonna sonora, aveva previsto come brano principale della pellicola "Main Title (The Godfather Waltz)". Il favore del pubblico si spostò però sul pezzo più romantico "Love Theme From The Godfather", ancora oggi considerata canzone simbolo del film. Vedi l'approfondimento su "Il padrino".
Twin Peaks Theme - Angelo Badalamenti
Se eravate giovani a inizio anni '90, sicuramente riconoscerete in questa foto il volto di Sheryl Lee nei panni di Laura Palmer. Si tratta del personaggio la cui morte dà il via al telefilm "I segreti di Twin Peaks", ma nonostante - o forse in virtù - della sua dipartita, la sua effige è presente in tutto il serial. Una singola canzone è legata indissolubilmente a quell'ultimo sorriso di Laura prima della tragedia (e in testa già sentite le note di una chitarra elettrica suonata come un pianoforte) ovvero "Twin Peaks Theme" del musicista italo-americano Angelo Badalamenti. L'uomo era un abituale collaboratore del regista David Lynch, tanto che nel 1989 la coppia aveva realizzato - rispettivamente nei ruoli di compositore e paroliere - una canzone intitolata "Falling" affidata alla voce di Julee Cruise. Lo stesso brano, stavolta in versione solo strumentale, divenne la sigla de "I segreti di Twin Peaks" l'anno successivo. La canzone vinse un Grammy Award e divenne un successo mondiale.
Superstar - Tim Rice e Andrew Lloyd Webber
Vedendo l'immagine qui sopra sicuramente vi è venuto in mente un coro che intona "Jesus Christ Superstar! Who are you? What have you sacrificed?" E anche se non conoscete il testo della canzone, le prime tre parole di questo verso le avete certamente cantate. "Jesus Christ Superstar" nacque come solo album nel 1970, scritto da Tim Rice e Andrew Lloyd Webber, e il suo successo fu tale che cominciò ad essere eseguito dal vivo nel 1971. La sua popolarità crebbe e il concerto si trasformò in un musical vero e proprio nel 1972. Il suo successo aumentò ancora, e nel 1973 uscì il film "Jesus Christ Superstar" per la regia di Norman Jewison, con interpreti Ted Neeley nei panni di Cristo, Carl Anderson in quelli di Giuda e Yvonne Elliman come Maddalena. La title-track "Superstar" è sicuramente il brano che più degli altri si fa ricordare e identifica il musical.
Whistle-Stop - Cantagallo
Il disegno qua sopra non può non avervi ricordato il motivetto fischiato che introduce il film Disney "Robin Hood" del 1973. Il brano - intitolato "Whistle-Stop" - è interpretato dal Cantagallo, narratore ma al tempo stesso personaggio della vicenda del "principe dei ladri". Dopo pochissime parole introduttive, il gallo intona la seconda canzone "Urca Urca Tirulero" ("Oo-De-Lally" in Inglese) che ci presenta i personaggi di Robin e Little John. Nella versione americana entrambe le canzoni sono scritte e interpretate da Roger Miller, mentre in Italiano la voce è quella del cantante e doppiatore Gianni Marzocchi. Di solito gli adattamenti di canzoni straniere nella nostra lingua non reggono il paragone con le originali, ma in questo caso il doppiaggio ha fatto davvero un ottimo lavoro. Curiosità: il nome originale del Cantagallo è Alan-a-Dale, che è poi quello del bardo nella leggenda di Robin Hood.
Articolo originale pubblicato il 25/06/2021 su Onda Musicale.
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