"My Generation" è una canzone super rock degli Who, pubblicata nel 1965, scritta da Pete Townshend e cantata da Roger Daltrey.
Si tratta di un brano esplosivo, non lo si può ascoltare senza muoversi a scatti e cantare balbettando!
Pete Townshend dichiarò che scrisse il brano mentre si trovava su di un treno, e che l'ispirazione gli venne da molte fonti, ma soprattutto che "My Generation aveva molto a che fare con gli sforzi per trovare il proprio posto nella società", il che è molto rock!
Il testo della canzone è l'essenza stessa del rock! Parla di ribellione dei giovani nei confronti del mondo precostituito, e il verso "I hope I'll die before I get old" ("Spero di morire prima di diventare vecchio") all'epoca fu ritenuto particolarmente scioccante. Il modo in cui Roger Daltrey canta il pezzo, urlandolo e balbettandolo con tono scazzato, completa il quadro. Lasciamo la parola al ricordo di Keith Moon: "Pete aveva scritto le parole della canzone su un foglio di carta e lo diede a Roger, che non le aveva mai lette prima. Così, mentre le leggeva per la prima volta, balbettò. In studio c'era Kit Lambert, che disse a Roger: "Quando canti continua a balbettare". Così fu, e il risultato lasciò tutti senza fiato. E pensare che tutto accadde solo perché Roger quel giorno aveva il raffreddore."
Anche la musica contribuisce alla rockkaggine di questo pezzo: il ritmo è veloce e aggressivo, e il difficile assolo di basso eseguito da John Entwistle è uno dei primi della storia del rock.
In Gran Bretagna la canzone raggiunse la seconda posizione in classifica, e questo nonostante l'iniziale messa al bando da parte della BBC che riteneva il suo testo offensivo per i balbuzienti. I critici furono molto più positivi, tra questi Derek Johnson del New Musical Express che definì la canzone "una tempesta, un beat shakerato con i piatti della batteria distrutti, una chitarra rancorosa e un riverbero di note di basso e battiti di mano" e Chris Charlesworth che scrisse: "Se anche gli Who avessero fatto un'unica canzone, 'My Generation', e niente altro, sarebbero comunque passati alla storia".
Ascoltiamola!
Articolo originale pubblicato il 25/02/2019 su Onda Musicale
Si tratta di un brano esplosivo, non lo si può ascoltare senza muoversi a scatti e cantare balbettando!
Pete Townshend dichiarò che scrisse il brano mentre si trovava su di un treno, e che l'ispirazione gli venne da molte fonti, ma soprattutto che "My Generation aveva molto a che fare con gli sforzi per trovare il proprio posto nella società", il che è molto rock!
Il testo della canzone è l'essenza stessa del rock! Parla di ribellione dei giovani nei confronti del mondo precostituito, e il verso "I hope I'll die before I get old" ("Spero di morire prima di diventare vecchio") all'epoca fu ritenuto particolarmente scioccante. Il modo in cui Roger Daltrey canta il pezzo, urlandolo e balbettandolo con tono scazzato, completa il quadro. Lasciamo la parola al ricordo di Keith Moon: "Pete aveva scritto le parole della canzone su un foglio di carta e lo diede a Roger, che non le aveva mai lette prima. Così, mentre le leggeva per la prima volta, balbettò. In studio c'era Kit Lambert, che disse a Roger: "Quando canti continua a balbettare". Così fu, e il risultato lasciò tutti senza fiato. E pensare che tutto accadde solo perché Roger quel giorno aveva il raffreddore."
Anche la musica contribuisce alla rockkaggine di questo pezzo: il ritmo è veloce e aggressivo, e il difficile assolo di basso eseguito da John Entwistle è uno dei primi della storia del rock.
In Gran Bretagna la canzone raggiunse la seconda posizione in classifica, e questo nonostante l'iniziale messa al bando da parte della BBC che riteneva il suo testo offensivo per i balbuzienti. I critici furono molto più positivi, tra questi Derek Johnson del New Musical Express che definì la canzone "una tempesta, un beat shakerato con i piatti della batteria distrutti, una chitarra rancorosa e un riverbero di note di basso e battiti di mano" e Chris Charlesworth che scrisse: "Se anche gli Who avessero fatto un'unica canzone, 'My Generation', e niente altro, sarebbero comunque passati alla storia".
Ascoltiamola!
Articolo originale pubblicato il 25/02/2019 su Onda Musicale
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