16 agosto 2006

Le ragioni del dolore universale (L'odio della donna amata, della famiglia, della società e la vita)





Guardami son qui
qui di fronte a te,
ti sei scordata già
l’amore che cos’è.
Non è una cosa cui
ci si può dimenticar,
solo perché tu
m’hai voluto lasciar.

Son sempre figlio tuo
e me ne resto qui,
finché non mi spiegherai
perché m’odi così.
Io non riesco a vivere
in questa situazione,
lo vuoi capire o no
non siamo in competizione.

Dannata società
non mi vuoi considerare,
più che un rifiuto e
mi vuoi emarginare.
Perché non mi so adattare
modificarmi ad ogni costo,
mi dici che per me
in questo mondo non c’è posto.

Ma il dolore
più grande è la vita,
che ci provoca
sofferenza infinita.
La vita è la peggiore
malattia alle nostre porte,
perché ci conduce
sempre infine alla morte.

1 commento:

Tommy ha detto...

Sono il primo a dire che questa poesia è un po' troppo triste, ma quando l'ho scritta ero depresso.

Può però essere utile a chi ora si trova nella stessa situazione, per capire che c'è qualcuno che ha passato le stesse cose e lo comprende.