Un film perfetto, all'altezza delle pellicole americane sui supereroi, e anche migliore di molte.
"Lo chiamavano Jeeg Robot" è un film italiano a tema supereroi diretto e prodotto da Gabriele Mainetti, con interprete principale Claudio Santamaria e uscito nel 2015.
Enzo Ceccotti (Claudio Santamaria) è un piccolo criminale romano che un giorno, cercando di nascondersi dalla polizia dopo l'ennesimo scippo, si immerge nelle acque del Tevere ma finisce in un fusto radioattivo. Una volta uscito dall'acqua egli si accorge di essere dotato di una super forza, della capacità di cadere da grandi altezze senza farsi male, e di essere invulnerabile ai proiettili. Enzo però non ha la stoffa del supereroe e decide di utilizzare i suoi nuovi poteri per compiere rapine.
Durante una di queste "pesta i piedi" allo Zingaro (Luca Marinelli), un pazzo megalomane a capo di una banda dedita allo spaccio di stupefacenti. Più che a recuperare i soldi, lo Zingaro è interessato ad acquisire anche lui i super poteri, pertanto rapisce Alessia (Ilenia Pastorelli) - l'unica a cui Enzo voglia bene - per farlo confessare. Dopo un bagno nel Tevere anche lo Zingaro ottiene i poteri, e vuole iniziare il suo piano delirante e megalomane con una strage allo stadio Olimpico. Sconvolto per la morte di Alessia e dopo aver salvato una bambina da un incidente stradale, Enzo realizza che può utilizzare i suoi poteri a fin di bene e per vendicare la compagna, combattendo lo Zingaro.
Il regista Mainetti e gli autori Guaglianone e Menotti, non potendo battere gli Americani sul loro campo (quello dei supereroi), scelgono di ambientare la pellicola non nel mondo della criminalità internazionale ma in quello della piccola delinquenza romana. Scippi, rapine e spaccio di stupefacenti sono argomenti ai quali il pubblico italiano è più abituato grazie a serie come Romanzo Criminale, Suburra o Gomorra. Nelle mani di Mainetti Roma diventa una New York, una Metropolis o una Gotham City con un supereroe e la sua nemesi, oppure una Tokyo visti i frequenti riferimenti all'opera di Go Nagai.
Regia, fotografia, trama e sceneggiatura in "Lo chiamavano Jeeg Robot" sono perfette, per non parlare della recitazione degli interpreti principali. Non serve lodare la bravura di Claudio Santamaria, che in molte altre pellicole ha già dimostrato le sue capacità, ma in questo lungometraggio tocca un'altra vetta, in un personaggio che lo rende simile a "Léon" interpretato da Jean Reno nel film omonimo. Luca Marinelli è la vera rivelazione del film, calato moltissimo nella parte del pazzo e cattivo, che in un'ideale classifica dei villain cinematografici è preceduto solo dai Joker di Joaquin Phoenix e Heath Ledger. Troviamo infine Ilenia Pastorelli che, al suo debutto sul grande schermo e probabilmente senza aver mai preso una lezione di recitazione, ha vinto il David di Donatello come Miglior attrice protagonista grazie a questa pellicola.
"Lo chiamavano Jeeg Robot" è un film perfetto, all'altezza delle pellicole americane sui supereroi (e anche migliore di molte). Se non lo avete ancora fatto guardatelo, va visto assolutamente. L'unico difetto che vi si può trovare è che non è recitato in lingua italiana ma in Romanesco, pertanto molti dialoghi risultano incomprensibili tanto più lontano si abita dal Lazio.
Un elemento fondamentale del film è la musica, in particolare quella diegetica, ovvero sentita anche dai personaggi. Il fatto che lo Zingaro tra i suoi tanti deliri abbia una passione sfrenata per le cantanti italiane anni '70 -'80 è una fonte continua di musica nella pellicola: praticamente la colonna sonora di "Lo chiamavano Jeeg Robot" è la playlist di Spotify dello Zingaro. Troviamo così "Un'emozione da poco" di Anna Oxa cantata dal criminale in un locale, con un look a metà strada tra David Bowie e la stessa Oxa; "Latin Lover" di Gianna Nannini udibile durante la rapina al portavalori; "Non sono una signora" di Loredana Berté intonata dalla banda dello Zingaro in macchina; "Ti stringerò" di Nada scelta dall'uomo come sottofondo per la sua "mattanza dei Napoletani". Anche l'eroe protagonista ha una sua canzone: "Jeeg Robot, l'uomo d'acciaio", sigla del cartone omonimo, udibile sia nella versione originale sia ricantata da Claudio Santamaria sui titoli di coda.
Dopo aver visto "Lo chiamavano Jeeg Robot" avrete in testa per giorni la canzone "Un'emozione da poco". Sembra che il regista Mainetti avrebbe voluto una soundtrack costituita da soli brani di Renato Zero, ma che il cantautore romano si sia rifiutato di far abbinare le sue canzoni a delle immagini così violente. Le musiche scritte apposta per il film sono invece composte dal regista Gabriele Mainetti assieme al musicista Michele Braga.
La colonna sonora è stata pubblicata in versione standard e in limited edition, e contiene solo le musiche originali presenti nella pellicola, e non le canzoni già edite, che sono:
01. Un'emozione da poco (I. Fossati, G. Guglielminetti) - Anna Oxa
02. Latin Lover (G. Nannini, M. Paoluzzi) - Gianna Nannini
03. Non sono una signora (I. Fossati) - Loredana Berté
04. Ti stringerò (G. Manzoli, M. Lusini) - Nada
05. Jeeg Robot, l'uomo d'acciaio (Watanabe, Lepore, Moroni, Casco)
06. Nmiezo a sta gente (L. Del Prete) - Larry Del Prete
07. La cover di "Non sono una signora" - Voce di Stefania Caracciolo
08. La cover di "Latin Lover" - Voce di Simona Ranucci
09. La cover di "Un'emozione da poco"- Voce di Luca Marinelli
10. La cover di "Jeeg Robot, l'uomo d'acciaio" - Voce di Claudio Santamaria
Il film ha vinto un'enormità di premi, tra cui i David di Donatello come Miglior regista esordiente, Miglior produttore a Gabriele Mainetti, Miglior attrice protagonista a Ilenia Pastorelli, Miglior attore protagonista a Claudio Santamaria, Miglior attrice non protagonista a Antonia Truppo, Miglior attore non protagonista a Luca Marinelli, Miglior montaggio a Andrea Maguolo e Federico Conforti, Mercedes-Benz Future Award a Gabriele Mainetti. Nastro d'argento come Miglior regista esordiente a Gabriele Mainetti, Miglior attore non protagonista a Luca Marinelli, Premio Hamilton behind the camera a Gabriele Mainetti. Globo d'oro come Miglior film a Gabriele Mainetti. Ciak d'oro come Miglior opera prima a Gabriele Mainetti, Migliore attore non protagonista a Luca Marinelli, Migliore colonna sonora a Gabriele Mainetti e Michele Braga, Migliore manifesto a Daniele Moretti per Big Jellyfish. Questi e molti altri ancora.
Articolo originale pubblicato il 12/02/2021 su Onda Musicale.
Leggi anche:
Joker: "Ho sempre pensato alla mia vita come a una tragedia. Adesso vedo che è una commedia"
Watchmen: "Sotto di me, questa città urla come un mattatoio pieno di bambini ritardati"
Birdman: "La popolarità è la cuginetta zoccola del prestigio"
Nessun commento:
Posta un commento