Ne fece le spese Sir Paul in una situazione insospettabile, ovvero presso la dogana di New York, come conferma lui stesso nel libro "Paul McCartney - La versione di Paul" di Paul Du Noyer.
Da poco atterrato negli Stati Uniti, l'ex Beatle si trovò di fronte
un funzionario doganale che tenne a fargli sapere la sua opinione sul
progetto "Anthology". Secondo il doganiere i tre musicisti non avrebbero potuto chiamarsi "Beatles" senza la presenza di Lennon.
Udita questa affermazione il bassista, complice la stanchezza del
viaggio, perse il suo aplomb britannico e rispose decisamente per le
rime al funzionario.
Lasciamo la parola allo stesso McCartney:
"Alla dogana di New York ho incontrato un tizio piuttosto antipatico. Un uomo slavato che mi ha detto, tutto serio: 'Quel progetto che state facendo con i Beatles... Voglio solo dirle che per me non sono i Beatles, senza John.'
Dopo un volo, non ero dell'umore giusto per stare a sentire le stronzate di un doganiere. Così ho risposto 'Me ne frego di quel che pensa, e comunque lei è male informato, perché c'è dentro anche John, cazzo!'"
La morale è: se vi capitasse di incontrare Paul McCartney, mai farlo arrabbiare!
Articolo originale pubblicato il 13/05/2019 su Onda Musicale.
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