Nel secolo dell’informazione in tempo reale, uno degli errori più gravi che possiamo fare è apprendere le notizie passivamente, senza ragionare su alcuni meccanismi fondamentali, che fanno la differenza tra "informazione" e "presa per i fondelli". Leggendo un giornale o guardando un TG, è meglio riflettere su alcuni punti.
La scelta delle notizie.
Com'è possibile che ogni giorno succeda un numero di eventi tale da riempire esattamente un quotidiano, o una mezz'ora di telegiornale? Ovviamente i giornalisti effettuano una scelta tra le notizie, per decidere quali pubblicare. Ma se questo è logico e chiaro per tutti, in realtà nasconde una grossa insidia: i notiziari non ci dicono quello che realmente succede, ma solo quello che vogliono che noi sappiamo (e quindi pensiamo). Pertanto, pur senza esprimere posizioni politiche o ideologiche palesi, i mass media cercano di "tirarci dalla loro parte" facendoci conoscere solo quello che vogliono, e nascondendoci tutto il resto. I notiziari europei parlano per il 70% dell'Europa, e per il 30% degli Stati Uniti. Possibile che nel resto del mondo non succeda proprio nulla? Perché se un Italiano viene investito fa notizia, mentre in Africa, Sud America, Asia e Oceania dev'esserci una strage con minimo quaranta morti perché la stampa se ne occupi? Tanto più la notizia viene da lontano, e tanto maggiore deve essere il numero dei morti! Quando venite a conoscenza di una raccolta di fondi per cercare di risolvere un'emergenza in Africa non vi viene da pensare: "ma perché nessuno finora ci ha mai detto che c'è questo dramma (mentre me l'hanno spiegato in dieci servizi diversi qual è il gelato preferito dalle veline)"?
La risposta è semplice quanto raccapricciante: le notizie da diffondere vengono scelte in base al criterio della vendibilità. I giornali sono infarciti di inserzioni pubblicitarie, e i TG sono preceduti e seguiti (quando non interrotti) dagli spot, i quali non rinnovano il contratto se il notiziario non ha abbastanza pubblico. E quali sono le notizie più vendibili? Quelle che fanno sensazionalismo. Per questo ogni notizia ci viene proposta come fosse questione di vita o di morte! Il messaggio è: se non ascoltiamo quelle notizie siamo spacciati. E se non sappiamo qual è il gelato preferito dalle veline siamo sfigati (che televisivamente è anche peggio: un morto fa notizia, uno sfigato no)!
Ma come trasformare una notizia stupida in questione di vita o di morte? Ci sono molti modi; uno è quello del "filotto". Mi spiego con un esempio. In tutto il mondo, ogni giorno, una persona viene rapinata, un uomo investito, un cane morde un uomo, un ascensore cade. I giornalisti non puntano su questi fatti, tanto non fanno notizia. Ne pubblicano uno ogni tanto, proprio se avanza posto. Ma se quella notizia riscuote interesse nel pubblico, allora i mass media continuano a pubblicarla ogni volta che succede di nuovo, montando la cosa fino all’estremo, finché la gente non comincia a perdere interesse. Sono fenomeni che durano normalmente non più di un paio di settimane, e che prevalentemente avvengono d'estate (quando ci sono meno notizie importanti). A questo punto serve fare un passo indietro: perché la gente di colpo trova fondamentale una cosa che il giorno prima non gli interessava? E' un meccanismo psicologico, per cui abbiamo sempre bisogno di un qualche "nemico" di cui avere paura e contro cui scagliare la nostra rabbia repressa e primitiva. E i mass media pompano questa nostra fobia in maniera impressionante.
Falsa informazione
Quello che ci viene mostrato in un servizio del TG non è sempre quello che realmente è successo o si può vedere andando sul luogo del fatto. In alcuni casi i servizi televisivi vengono realizzati con materiale di repertorio, e solo poche persone molto attente e con un'ottima memoria visiva se ne possono accorgere. E' famosa la puntata di "Striscia la notizia" in cui mostrarono come in un'edizione del TG1 le stesse immagini (auto in fiamme nella notte) venissero mostrate in un servizio sull'Irlanda del Nord e in uno sul Medio Oriente. Quasi sicuramente non erano né l'uno né l'altro. La stessa considerazione vale per le foto sui giornali. E se fanno queste mistificazioni con le immagini, figuratevi con le notizie!
Durante un colloquio, un giornalista mi raccontò un episodio che gli successe quando lavorava per il telegiornale di E. F. (censuro il nome per evitare denuncie, ma è tutto vero!) Il direttore lo chiamò, gli diede una bambola in mano, e gli disse: "C'è stato un incidente in autostrada, in cui è morta una donna con una bambina. Metti questa vicino ai rottami e fai le riprese." Il giornalista diede le dimissioni quel giorno. Pensate a questo fatto quando in un servizio vengono inquadrati degli oggetti personali vicino a rottami di incidenti. Vi chiederete perché E. F. abbia delle bambole in ufficio. Me lo spiegò lo stesso giornalista: c'è un'anziana signora, fan sfegatata del direttore del TG, che spesso gli fa dei regali tra cui bambole. A quanto pare l'amore oltre ad essere cieco è anche sordo!
Pensate che quando i giornali e i TG riportano una notizia abbiano sempre mandato un inviato sul posto? Assolutamente no! In molti casi la redazione ha semplicemente acquistato la news dalle grandi agenzie di stampa (come l'ANSA o la Reuters). E le agenzie hanno degli inviati sul posto? Assolutamente no! Le grandi organizzazioni di stampa fanno solo lavoro d'ufficio, e prendono le notizie dalle piccole agenzie. Le quali, manco a dirlo, non hanno degli inviati ma prendono le informazioni dai quotidiani locali. Sono quindi talmente numerosi i passaggi che quando la notizia finisce sui grandi giornali, chi la pubblica non ha la più pallida idea di cosa sia successo realmente (e in molti casi di che cosa stia parlando).
Pensavate che un giornalista, rispettando la deontologia professionale, pubblicasse solo notizie certe e acquisite in prima persona, altrimenti è come scrivere la recensione di un film senza averlo visto? In molti casi purtroppo non è così, e anche i commenti ai film sono copiati da recensioni già pubblicate.
Purtroppo ci si accorge di questo solo quando un fatto di cronaca avviene vicino a noi. Noi sappiamo esattamente come è andata la cosa, il quotidiano provinciale riporta la notizia in maniera abbastanza approssimativa, il giornale nazionale la ripropone diversa dalla realtà, e infine il TG la presenta completamente deformata. Così un petardo può trasformarsi in una bomba.
Lo stravolgimento dei fatti avviene anche a causa di un altro fattore. Le agenzie di stampa propongono ad ogni giornale i titoli delle notizie, il quale decide se acquistarle o meno. Se questo vuole comperare un’informazione, deve pagare l'agenzia. Ma se vuole pubblicare una notizia però non ritiene convenga pagarla, il giornalista inventerà i fatti di sana pianta partendo dal solo titolo! Lo fanno veramente!
Il meccanismo dei passaggi consente che alle volte vengano pubblicate notizie completamente inesistenti. Il percorso è semplice. In una città arriva una nuova leggenda metropolitana, che dopo un paio di passaggi di bocca in bocca viene ambientata proprio in quel luogo. La falsa notizia ritenuta vera giunge alle orecchie di un giornalista che la pubblica su di un periodico provinciale, da questo viene raccolta dalle agenzie di stampa, e poi divulgata dai quotidiani nazionali. Pensate che sul "Messaggero" è stata pubblicata come vera la leggenda metropolitana della "ragazza dei 33 cl"!
Ma se in questi casi è l'ingenuità dei giornalisti a generare la falsa notizia, ci sono casi in cui le "bufale" vengono inventate di sana pianta. Esistono delle agenzie che di professione inventano le notizie. Certo, il lavoro è fatto a regola d'arte ed è praticamente impossibile distinguerle da quelle vere!
Il linguaggio
Avete mai fatto caso a come i giornalisti, in particolare quelli televisivi, usino sempre le stesse frasi per commentare le notizie? Riflettiamo su alcune espressioni tipo:
SPETTACOLARE INCIDENTE: una cosa spettacolare è positiva, e cosa può esserci di positivo in un incidente con morti e feriti? Oltretutto che l'espressione viene usata sia nel caso si scontrino 10 tir, sia che una Vespa finisca contro un palo.
PIOGGE TORRENZIALI: d'accordo, può piovere tanto, ma lo sapete quanta acqua porta un torrente? Oltretutto che esistono un sacco di aggettivi per definire la pioggia, non solo "torrenziali"!
VITTORIA SCHIACCIANTE: fateci caso, viene usata indipendentemente dal risultato. La si sente per l'1-0, il 2-1, il 3-2...
L'ESODO ESTIVO: lo sapete cos'è un esodo? Allora come si può definire "esodo" un gruppo di persone, seppur numeroso, che va in vacanza? Oltretutto che esistono molti altri termini per dire la stessa cosa: possibile che in tutta l'estate ai giornalisti non venga in mente un solo sinonimo? Stessa considerazione vale per IL CONTROESODO ESTIVO.
Ma, rimanendo in tema, sapete quanti Italiani si mettono in viaggio durante "l'esodo" e "il controesodo"? Dagli 8 ai 10 milioni. Ogni giorno. SEMPRE! O almeno i giornalisti ci dicono così. Fateci caso: secondo i telegiornali in onda dal 15 giugno al 15 agosto, ogni giorno 8-10 milioni di Italiani partecipano all'esodo, e da ferragosto al 15 settembre altrettanti al controesodo. Ovvero dai 480 ai 600 milioni di Italiani vanno in vacanza tutti assieme, e ne tornano "solo" 240-300 milioni. Ma gli Italiani non erano 60 milioni?
TRAGEDIA ANNUNCIATA: sono come le profezie di Nostradamus: vengono annunciate solo dopo che sono già avvenute! E tutte, eh!
L'ITALIA E' DIVISA IN DUE DAL MALTEMPO: qualcuno forse pensa che se a Trento c'è il sole deve per forza esserci anche a Palermo?
EMERGENZA: in ogni TG deve esserci almeno un'emergenza, altrimenti calano gli ascolti. Pertanto tra le notizie del giorno ne scelgono sempre una che viene elevata al rango di "emergenza nazionale". Così abbiamo "l'emergenza maltempo", "l'emergenza immigrati", "l’emergenza criminalità", "l'emergenza pitbull", "l’emergenza pellegrini", "l'emergenza yo-yo" (quelli riempiti con acqua di fogna, ve li ricordate?) ...
Ascoltando il telegiornale, fate questo esperimento: dopo aver sentito metà frase, togliete l'audio e provate a completarla. Ci riuscirete senza problemi.
Gli effetti.
Perché è importante riconoscere questi meccanismi? Anche se non ce ne rendiamo conto, il giornalismo influenza la nostra vita, soprattutto il cattivo giornalismo. Se (per esempio) a Palermo un topo d'appartamento ruba qualche spicciolo in una casa di notte, la notizia è da poco e può non essere considerata dalla stampa. Senza alcun effetto sulla popolazione. Ma se la stessa notizia viene data con molta enfasi, e gridata come "emergenza criminalità", allora aumentano le vendite di antifurti persino a Milano, ci sono i dati. Non bisogna quindi sottovalutare l'influenza disastrosa che il giornalismo può avere anche sulla nostra vita quotidiana!
Tommy
1 commento:
Quest'articolo è stato scritto nel settembre 2005.
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