23 gennaio 2007

La tristezza più grande





La tristezza più grande non è sapere che non mi ami
ma vedere che è un altro a renderti felice.

Io non ti ho mai fatta così contenta,
non sono mai stato come lui.

Ed è per questo che lo hai scelto.

Certo, detto così è facile e logico.

Ma è necessario che io provi tutta questa tristezza,
solo per averti voluta amare?

4 commenti:

Tommy ha detto...

Nella foto, particolare di una fontana di Trento.

Anonimo ha detto...

Ciao Tommy! Io ho bisogno di sapere qualsiasi cosa per quanto riguarda un giornale free-press. Dove registrarsi e come, se serve il patentino da giornalista, quante copie far uscire (per una città come la mia che conta 35.895 abitanti), quanto far pagare gli inserzionisti per la pubblicità.
Tu sai dirmi qualcosa? Grazie mille

Tommy ha detto...

Ciao.

Sicuramente ti racconterò dell'esperienza in questo campo fatta con la fanzine "AnomaliE".
Però è un discorso lungo, non si può fare qui. Scrivimi a: redazione(at)anomalie-net.com
Intanto se vuoi puoi guardare il nostro sito www.anomalie-net.com

Tommy ha detto...

Innanzitutto devo fare una mia piccola presentazione. Faccio parte della redazione della fanzine "AnomaliE" di Trento, di cui sono anche stato fondatore e caporedattore. AnomaliE viene distribuita a mano gratuitamente a Trento e dintorni in 500 copie.

Su come fondare una piccola rivista ci sono due scuole di pensiero.
La prima dice che la fanzine per natura non segue le leggi, e pertanto la puoi fare come vuoi. Eventualmente pronta a pagarne le conseguenze penali (ma in realtà non si è mai verificato il caso di una fanzine perseguita legalmente)
La seconda teoria è molto più legata a questioni concrete: se vuoi accettare sponsorizzazioni devi rilasciare fatture. Per farlo, la fanzine deve essere iscritta al registro presso il tribunale. Per farlo devi avere un giornalista iscritto all'ordine che si prenda l'incarico di essere direttore responsabile della rivista.
E' anche possibile che tu sia fortunata e trovi un inserzionista che ti paga in nero e quindi puoi saltare tutta questa trafila burocratica. Però è difficile.
Se tu avessi già un'associazione registrata potresti fatturare con quella, e quindi saltare la trafila.
Oppure ancora potresti riuscire a convincere il tuo Comune (o Comprensorio, Provincia o Regione) a finanziarti. In quel caso devi aprire un conto in banca a nome della rivista, perché le istituzioni pagano solo tramite versamento sul conto. In questo caso tieni però presente che dovrai anticipare tu i soldi alla tipografia, poi portare la ricevuta all'istituzione, la quale dopo mesi verserà quei soldi sul tuo conto.

Quante copie fare uscire dipende dalla maniera in cui vuoi distribuirla. Potresti distribuirla tu a mano, lasciandola ad esempio nei locali. Oppure potresti girare tutta la città proponendo agli edicolanti di esporre la tua rivista, ma tenendo conto che loro la nasconderanno sotto altre riviste, visto che non guadagnano niente dalla sua distribuzione, e anzi gli porta via spazio. Oppure potresti affiliarti con una casa editrice o rivista locale, che ha già una sua distribuzione, che penserebbe a distribuire la tua rivista nelle edicole prendendo una percentuale (tipo 50%) sulle sponsorizzazioni, che devi trovare tu.
Noi con 500 copie ci troviamo bene. Tu devi pensare a quante persone nella tua città possono essere interessate all'argomento trattato dalla tua rivista, e a quante copie puoi distribuire con le tue forze.
Riguardo quanto chiedere agli sponsor, prova domandando 500 euro per una pagina (A4), 250 euro per mezza pagina e così via. Eventualmente disponbile ad abbassare i prezzi.

Un consiglio: raggruppa attorno a te una redazione. Ti sarà utile anche per adempiere a tutti questi problemi tecnici/burocratici che ti ho segnalato. Purtroppo il lavoro tecnico/burocratico che sta dietro ad una rivista è maggiore che non quello redazionale/creativo.

Ciao


Tommy