13 gennaio 2025

Io capitano: una storia di amicizia, speranza e disumanità purtroppo attuale

Un capolavoro in grado di mostrarci quello di cui sentiamo parlare tutti i giorni, ma che la maggior parte di noi non vuole vedere.

Io capitano


"Io capitano"
è un importante film che tratta dell'emigrazione africana verso l'Italia e l'Europa, diretto da Matteo Garrone e uscito nel 2023. Al festival del cinema di Venezia la pellicola ha vinto il Leone d'argento per la regia e il Premio Marcello Mastroianni per l'attore protagonista Seydou Sarr, mentre ai David di Donatello 2024 ha conquistato sette premi, fra cui quelli per il miglior film e il miglior regista.

Seydou e Moussa sono due adolescenti del Senegal che vogliono lasciare il loro villaggio con il sogno di sfondare come duo musicale in Europa. Le loro madri non sono d'accordo con loro, avendo sentito raccontare vicende drammatiche sulla sorte di chi ha già intrapreso quel viaggio lungo e pericoloso. Una notte i ragazzi fuggono di nascosto delle loro famiglie, e prendono un pullman che li porta fino al confine con il Mali. Questo è chiuso ai Senegalesi, e i due amici sono costretti a farsi fare un costoso passaporto falso. Vengono purtroppo scoperti da un poliziotto, il quale chiede una grossa cifra per farli passare lo stesso, e i due adolescenti accettano.

Durante il percorso Seydou e Moussa, e i loro compagni di viaggio aggiuntisi lungo la strada, incontreranno molti altri uomini che approfitteranno del loro stato di necessità per spillargli soldi. Attraversato il Mali con dei fuoristrada grazie ad un trafficante di uomini, i ragazzi vengono fatti scendere nel deserto del Niger e costretti a proseguire a piedi; durante l'estenuante camminata vedranno alcuni loro compagni morire di stenti. Al confine con la Libia il gruppo viene fermato dalla milizia irregolare che spadroneggia nello Stato; Seydou e Moussa vengono arrestati e condotti in due campi di prigionia separati. Lì i ragazzi verranno trattati come schiavi, umiliati e torturati dai loro aguzzini che vorrebbero costringerli a telefonare alle loro famiglie per farsi dare altri soldi.

Nel carcere in cui si trova Seydou i prigionieri abili vengono fatti uscire per lavorare. Un muratore propone al ragazzo di spacciarsi per il suo aiutante, in modo da poter uscire dal campo almeno di giorno. I due prigionieri si ritrovano così a costruire un muro e poi una fontana artistica presso una villa di lusso; l'ottimo lavoro svolto convince il ricco proprietario dell'abitazione a pagare la libertà ai due operai, cui viene offerto anche un viaggio per Tripoli.

Dopo diversi giorni trascorsi nella capitale libica, in cui continua a lavorare come muratore, Seydou finalmente riesce a trovare Moussa, sebbene in pessime condizioni: il ragazzo è stato torturato e mentre fuggiva dalla prigione gli hanno sparato ad una gamba. Seydou si prende cura dell'amico, e spende tutti i suoi guadagni per salvargli la vita.

Quando Moussa si riprende, i due adolescenti si rivolgono ad un trafficante che può farli imbarcare su di una nave con destinazione l'Italia. Non avendo loro denaro, l'uomo si dice disposto ad accettarli solo se Seydou guiderà il barcone. Il ragazzo accetta e, dopo un breve corso su come manovrare l'imbarcazione, la spedizione parte. Grazie alla saggezza di Seydou, ma soprattutto al suo impegno di non lasciare indietro nessuno (al punto da occuparsi personalmente delle esigenze dei profughi), il mezzo giunge senza perdite in vista di Lampedusa.


Retroscena

"Io capitano" è un film nato direttamente da un'idea del regista Matteo Garrone, che ha scritto la sceneggiatura assieme Massimo Gaudioso, Andrea Tagliaferri e Massimo Ceccherini (proprio "quel" Massimo Ceccherini). Lo spunto è venuto dalle vere storie di emigrazione di Kouassi Pli Adama Mamadou, Arnaud Zohin, Amara Fofana, Brhane Tareke e Siaka Doumbia, e dell'autore e attivista Ibrahima Lo.
Il film è stato finanziato da una coproduzione europea che ha coinvolto assieme l'Italia, la Francia e il Belgio. I casting per gli interpreti si sono svolti in Africa e hanno visto coinvolte oltre cento comparse; i ruoli dei protagonisti sono andati a Seydou Sarr e Moustapha Fall, rispettivamente di 17 e 18 anni, originari di Dakar in Senegal.

Le riprese sono durate tredici settimane e si sono svolte tra Italia, Marocco e Senegal a partire dal marzo 2022. La pellicola è stata presentata in anteprima (e in concorso) alla 80ª Mostra del cinema di Venezia, per poi uscire nelle sale cinematografiche italiane dal 7 settembre 2023. Durante lo svolgimento del festival veneziano il responsabile del casting Henri-Didier Njikam non ha ottenuto il visto d'ingresso dall'Ambasciata d'Italia a Rabat (Marocco). L'uomo ha commentato il fatto con queste parole: "Mi hanno trattato come un migrante, come se volessi approfittare della situazione per scappare. Ma io ho un lavoro, una tessera professionale del Centro Marocchino del Cinema. E, sinceramente, se avessi voluto lavorare in Europa, lo avrei già fatto" e che l'ente "non ha guardato il mio curriculum né i miei documenti, ma solo il colore della mia pelle."

Recensione

"Io capitano" è un capolavoro in grado di mostrarci quello di cui sentiamo parlare tutti i giorni, ma che la maggior parte di noi non vuole approfondire, non vuole vedere. Non è la prima volta che un simile argomento viene trattato dal cinema, che di solito ci viene mostrato in uno stile documentaristico o in un'ottica di pietismo. L'approccio di "Io capitano" è diverso e innovativo, e la videocamera sembra stare un po' indietro per non interferire nella vicenda. Non solo: il regista ha cercato di tenere fuori dal film la visione eurocentrica che di solito caratterizza anche queste pellicole, per restituirci il punto di vista vero e genuino dei suoi protagonisti. Dal punto di vista cinematografico sono inoltre meritevoli di lode la fotografia e le scene oniriche che ci mostrano la spiritualità africana. Il film merita di essere visto per le sue qualità finora elencate, ma anche e soprattutto per quello che racconta. Il viaggio terribile e inumano che queste persone affrontano per raggiungere l'Europa nella speranza di migliorare la loro vita - un'esperienza a cui penso nessuno di noi sarebbe in grado di sopravvivere - finalmente è visibile a chiunque e senza retorica alcuna. Ne consiglio la visione a tutti.

La critica italiana

Teresa Monaco di Cinematographe.it ha elogiato "Io capitano" dandogli una votazione di 4.8 su 5, definendolo "uno dei migliori film di realtà di Matteo Garrone [...] Un film che non ci umilia né ci spinge a compassione bensì ci induce verso la comprensione viscerale di un tragitto che talvolta sappiamo ma che preferiamo ignorare."

Paolo Mereghetti de Il Corriere della Sera ha scritto che il film è in grado di «restare sempre ad altezza protagonisti, identificandosi con il loro sguardo, evitando qualsiasi atteggiamento predicatorio».

Mattia Pasquini di Ciak ha dato al film quattro stelle su cinque, scrivendo che il fattore più importante è «l'onestà intellettuale e progettuale» in cui la regia compie «la scelta di limitare la propria autorialità».

La critica internazionale

Damon Wise di Deadline descrive come «impeccabile» la tecnica cinematografica adottata per il film, lodando in particolare il direttore alla fotografia Paolo Carnera, in grado di trasmettere «un'immediatezza sorprendente e coinvolgente». Wise prosegue aggiungendo che «il più grande merito del film» vada riconosciuto agli attori, in grado di rendere il progetto «autentico in ogni fase del suo audace viaggio».

Leslie Felperin di The Hollywood Reporter scrive che, nonostante la presenza di «paesaggi abbaglianti», il film «mantiene sempre l'attenzione sugli esseri umani» e una «tensione tra il mondo quotidiano e la dimensione spirituale, una sfocatura che è spesso una caratteristica del cinema dell'Africa occidentale».

Gey Lodge di Variety ha scritto che sebbene il film in alcune scene presenti «l'estetica e gli istinti narrativi occidentali», risulta «difficile non lasciarsi coinvolgere dalla grande portata emotiva del film» e dalle capacità dell'attore Seydou Sarr.

Colonna sonora

Assieme al film è uscita anche la sua interessante soundtrack composta da Andrea Farri. Le tracce sono valse al loro autore il "Premio Soundtrack Stars" al Festival del cinema di Venezia 2023. La colonna sonora contiene anche dei brani cantati in senegalese da Seydou Sarr e Moustapha Fall, i due interpreti principali del film. Questa è la tracklist:

01) Io capitano - Andrea Farri, Seydou Sarr
02) Baby - Andrea Farri, Seydou Sarr, Moustapha Fall
03) Albala - Samba Toure
04) Touki - Andrea Farri, Seydou Sarr, Moustapha Fall, Badarà Seck
05) Le Marabout - Andrea Farri
06) Bay Boyo - Andrea Farri, Seydou Sarr
07) Dans le désert des Âmes - Andrea Farri
08) Imidiwaren (KMRU Remix) - Tinariwen
09) À la poursuite de la lune - Andrea Farri
10) Exile - Geoffrey Oreyma
11) Le Grand Voyage - Andrea Farri
12) Timtar - Tamikrest
13) La Mer n'a pas d'Arbres - Andrea Farri
14) Senegal - Andrea Farri, Seydou Sarr, Moustapha Fall
15) Io capitano (Piano Solo Version) - Andrea Farri

Articolo originale pubblicato il 24/09/2024 su Onda Musicale.

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