05 febbraio 2024

I sospiri del mio cuore: un'adolescente tra l'amore e "Country Roads"

Lo studio Ghibli dimostra le sue qualità anche alle prese con un film d'animazione per ragazze.

I sospiri del mio cuore

"I sospiri del mio cuore" è un film d'animazione giapponese del 1995 ispirato al manga "Sussurri del cuore" di Aoi Hiiragi. La pellicola è stata scritta da Hayao Miyazaki e diretta da Yoshifumi Kondo per lo studio Ghibli.

La trama de "I sospiri del mio cuore" è ambientata nel 1994 a Tokyo e vede protagonista Shizuku, una quattordicenne appassionata di libri. Spesso lei si reca in biblioteca per prendere dei volumi, e guardando le schede di registrazione dei prestiti si accorge che i suoi libri preferiti sono già stati letti da un tale Seiji Amasawa. Shizuku è incaricata dalla scuola di adattare il testo della canzone "Country Roads"; un giorno lei fa sentire la sua versione alla sua migliore amica Yuko, ma il testo non le soddisfa perché tradotto troppo letteralmente. Trovano molto più divertente "Concrete Roads", una parodia scritta da Shizuku in cui lei critica la cementificazione eccessiva.

Seguendo un gatto per strada, Shizuku giunge in un quartiere in collina in cui non era mai stata, e la sua attenzione viene attirata da un grazioso negozio di antiquariato. Il proprietario dell'attività è un anziano gentile che le mostra i pezzi più importanti del negozio, tra cui la statuetta di un gatto chiamata “il barone”. Il nipote dell'antiquario si rivela essere proprio Seiji Amasawa, e dopo un'iniziale diffidenza i due ragazzi stringono amicizia. Il giovane è un appassionato di musica e nel laboratorio del nonno realizza violini; con uno degli strumenti da lui costruiti, Seiji inizia a suonare "Contry Roads", mentre Shizuku ne canta la sua versione modificata seguendo i suoi sentimenti. Seiji rivela alla ragazza che vorrebbe fare il liutaio, seguendo un tirocinio di due mesi a Cremona. L'impegno mostrato dal ragazzo spinge Shizuku a concretizzare la sua passione per la letteratura, decidendo di scrivere un romanzo nel periodo in cui lui starà in Italia.

Stupiti ma convinti dalla determinazione della figlia, i genitori di Shizuku acconsentono che lei metta meno impegno negli studi per due mesi, a favore del suo progetto. Le settimane che seguono si rivelano particolarmente impegnative per la ragazza, ma alla fine del tempo stabilito il romanzo è pronto. Il testo si intitola "I sospiri del mio cuore" e ha per protagonista "il barone". Shizuku lo porta a visionare all'antiquario che ne rimane positivamente impressionato, e invita la ragazza a portare avanti la sua passione. Il giorno dopo Seiji ritorna dall'Italia all'alba, e per prima cosa passa a prendere Shizuku in bici. Giunti presso un pianoro in collina, che il giovane considera il suo "posto segreto", osservando il sorgere del sole i due ragazzi si giurano amore eterno.

Retroscena

Hayao Miyazaki desiderava da tempo realizzare un film d'animazione tratto da un shojo manga (un fumetto per ragazze), e per questo scelse "Sussurri del cuore" di Aoi Hiiragi. Sia perché sarebbe stata per lui la prima volta alle prese con questo genere, sia per lasciare spazio alle giovani leve dello Studio Ghibli, alla fine Miyazaki decise di affidare la regia a Yoshifumi Kondo, riservandosi i ruoli di sceneggiatore e produttore. Hayao Miyazaki volle però dirigere personalmente la scena del sogno di Shizuku. "I sospiri del mio cuore" fu il primo film dello Studio a far uso di animazione digitale, ma solo nella appena citata sequenza del sogno. La pellicola fu inoltre la prima ad adottare lo standard audio Dolby Digital in Giappone. In Italia "I sospiri del mio cuore" è stato distribuito direttamente in formato home video, e ora è disponibile sulle piattaforme di streaming. Il 14 ottobre 2022 in Giappone è uscita la versione live action del film, che è sia remake sia sequel.

Colonna sonora

Il leitmotiv de "I sospiri del mio cuore" è senza dubbio "Take Me Home, Country Roads" di John Denver (scritta nel 1971 con Taffy Nivert e Bill Danoff), udibile nel film diverse volte e in molte versioni. In apertura della pellicola la si sente interpretata da Olivia Newton-John in un'incisione del 1973. Sono invece state scritte appositamente per il film le tre versioni proposte da Shizuku, quella tradotta letteralmente, quella comica, e quella finale scritta seguendo i suoi sentimenti. La prima nella versione originale del film è un adattamento in Giapponese, nel nostro Paese è una traduzione in Italiano, mentre nell'audio in Inglese del film il compito di Shizuku è di scriverne un testo differente. Per quanto riguarda la seconda versione, intitolata "Concrete Road", il testo in Giapponese è stato composto direttamente da Hayao Miyazaki. Il regista avrebbe voluto scriverne anche la versione finale, ma si sentì troppo lontano dai pensieri di un'adolescente, e preferì affidarlo alla propria figlia diciannovenne. Nell'audio originale del film questa versione è cantata da Yoko Honna, la doppiatrice di Shizuku; in Italiano la udiamo dalla voce di Emanuela Ionica, nella purtroppo incomprensibile traduzione di Gualtiero Cannarsi. Io consiglio a tutti di guardare il film in lingua originale con i sottotitoli nella nostra lingua.

Oltre a "Country Roads" la colonna sonora contiene le musiche scritte da Yuji Nomi, che sono state pubblicate in un CD intitolato "Mimi wo sumaseba saundotorakku". Qui sotto trovate la scaletta: noterete che in Giapponese "Country Roads" diventa "Kantori rodo"; "vaiorin vajon" è la versione accompagnata dal violino.

01. Oka no machi
02. Neko wo oikakete
03. Chikyuu-ya
04. Erufu no jyo-ou
05. Natsu no owari
06. Uchiake-banashi
07. Densha ni yuraete
08. Oka no ue, bifuu ari
09. Engel's Zimmer (tenshi no heya)
10. Vaiorin chuningu
11. Kantori rodo (vaiorin vajon)
12. Manten no hoshizora
13. Nagareru kumo, kagayaku oka
14. Kimeta! Watashi monogatari wo kaku
15. Tobou! Jyoushou kiryuu wo tsukamu no da!
16. Furui Mokuhanga
17. Canon
18. Mayoi no mori
19. Tsuioku
20. Baron no Uta
21. Yoake
22. Kantori rodo – Cantata da Yoko Honna


Articolo originale pubblicato il 14/10/2022 su Onda Musicale.

 
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