Cliccando sul titolo di ogni canzone potrete ascoltarla per decidere se secondo voi si tratti di un plagio o di una semplice somiglianza. In questo primo articolo ci occuperemo dei casi più clamorosi, quelli che hanno sollevato l'attenzione mediatica, e non c'è solo lo scontro Al Bano - Michael Jackson: molte altre cose incredibili vi attendono!
I quattro baronetti hanno sempre dichiarato che Berrie fosse uno dei
loro mentori, ma in questo caso John aveva superato il confine tra
ispirazione e plagio. Dovette intervenire Morris Levy,
editore della musica di Chuck Berry, che citò in tribunale Lennon.
Quest'ultimo come ammenda si impegnò ad incidere (stavolta pagando i
diritti) alcune canzoni possedute da Levy: nacque così l'album del 1975
intitolato Rock 'n' Roll.
Non solo John Lennon, anche un altro beatle cadde nella citazione involontaria: nel 1970 George Harrison pubblicò My Sweet Lord nel suo album solista All Things Must Pass. Il pezzo purtroppo era troppo simile, per non dire uguale, a He's So Fine
delle Chiffons del 1963. La corte federale degli Stati Uniti dichiarò
che Harrison avesse "inconsciamente" copiato la canzone delle Chiffons, e
gli fu ordinato di dare la maggior parte dei diritti di My Sweet Lord e una parte di quelli di All Things Must Pass agli eredi dell'autore di He's So Fine.
Quando nel 1988 Phil Collins pubblicò Groovie kind of love molti Italiani pensarono si trattasse di un plagio di Agnese, brano di Ivan Graziani del 1979. Sfuggiva però che Groovie kind of love fosse la cover di un pezzo omonimo del 1965 di Toni Wine e Carole Bayer Sager, e che sia questo sia la canzone del cantautore abruzzese riprendessero un brano di musica classica, ovvero la Sonatina in Sol Maggiore, op. 36 no. 5 di Muzio Clementi del 18° secolo, e quindi nessuno poteva pretenderne diritti.
Nel 1997 i Verve sfondarono nel mercato discografico con la canzone Bitter Sweet Symphony, la cui base è costituita da un campionamento della versione orchestrale di The Last Time, brano del 1965 dei Rolling Stones, contenuto nell'album The Rolling Stones Songbook della The Andrew Oldham Orchestra del 1966. I Verve negoziarono i diritti di utilizzo di un campione di sei note della registrazione dalla Decca Records,
titolare del copyright; non ottennero però il permesso dall'ex manager
dei Rolling Stones Allen Klein, che possedeva i diritti di The Last Time.
Klein rifiutò di concedere la licenza anche a pubblicazione dei Verve
avvenuta. Ciò portò a una causa risolta in via extragiudiziale cedendo
tutti i diritti d'autore di Bitter Sweet Symphony a Klein e a
Jagger e Richards. Solo nell'aprile 2019 Mick Jagger e Keith Richards
rinunciarono ai diritti sulla canzone dei Verve.
Nel 1984 uscì un bel brano cantato da Gianni Togni dal titolo Giulia, firmato "Guido Morra - Gianni Togni". Peccato che il ritornello ricordi troppo quello di Juliet di Robin Gibb, uscito solo l'anno precedente. Non risulta che vi sia mai stata una denuncia in merito.
Nel 2001 venne pubblicata Somebody That I Used to Know di Gotye, che ottenne grande successo in tutto il mondo. Qualcuno però si accorse dell'affinità con il brano Seville di Luiz Bonfá
del 1967. Solo dopo dodici anni dalla pubblicazione Gotye ammise che la
sua canzone campionasse quella di Bonfá, ai cui eredi intestò il 45%
delle royalties del brano.
Torniamo indietro nel tempo fino al 1963, quando uscì uno dei pezzi più famosi dei Beach Boys, ovvero Surfin' USA. Non passò molto tempo prima che qualcuno notasse la somiglianza con Sweet Little Sixteen di Chuck Berrie, uscita nel 1958. La causa legale si concluse attribuendo a Berrie i diritti di Surfin' USA.
Nel 1984 uscì il film Ghostbusters, che fu un grande successo
al botteghino, e anche la canzone principale tratta dalla sua colonna
sonora godette di un'enorme popolarità. Si tratta di Ghostbusters di Ray Parker Jr., la quale tuttavia riprende la melodia di I Want a New Drug di Huey Lewis and the News
uscita l'anno precedente. La controversia legale si risolse per via
extragiudiziaria. C'è da dire che entrambe le canzoni sono simili anche a
Pop Muzik degli M uscita nel 1979.
Veniamo ora al caso più famoso in Italia, ovvero la clamorosa controversia tra Al Bano e Michael Jackson. Nel 1991 il cantante americano pubblicò la canzone Will You Be There, che presenta una melodia uguale a quella del brano I cigni di Balaka
di Al Bano e Romina del 1987. Va detto che il cantautore pugliese disse
fin da subito che fosse impossibile che Michael Jackson avesse mai
ascoltato una sua canzone, ma se Al Bano aveva registrato la melodia per
primo era giusto che gli fossero riconosciuti i diritti.
Al termine del lungo e altalenante processo tenutosi in Italia, al quale partecipò lo stesso Michael Jackson, venne stabilito che entrambi i brani riprendevano una terza canzone, ovvero Bless you degli Ink Spots del 1939, che a sua volta si rifaceva ad un canto dei nativi americani, e il tutto si concluse con un nulla di fatto.
Chissà se l'esito del processo sarebbe potuto essere diverso se avessero saputo che un altro brano di Michael Jackson, ovvero Fall Again, inciso come demo nel 1999 e pubblicato solo nel 2004, ricalca la melodia di Chissà di Anna Oxa del 1998. Ascoltare per credere!
Per ora ci fermiamo qui, ma nel prossimo articolo sui plagi ci occuperemo dei "recidivi", ovvero gli artisti che hanno copiato più canzoni nella loro carriera.
Articolo originale pubblicato l'11/11/2019 su Onda Musicale
Leggi tutti gli articoli della serie "I plagi musicali":
- I più clamorosi
- I recidivi
- Zucchero
- Gli incredibili
- Gli Italiani (prima parte)
- Gli Italiani (seconda parte)
- La canzone più plagiata nella storia della musica
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