19 febbraio 2006
OH SHIT! - Prologo
Diciotto anni fa in un super ospedale, a riparo da occhi indiscreti, ad una coppia di supereroi nacque un bel super bambino. Dopo che il super dottore lo ebbe fatto nascere guidandolo con la sua super vista e che la super ostetrica lo ebbe fasciato con le sue sette super braccia curiosamente super pelose, il bambino venne mostrato ai super genitori. Stringendolo tra le super braccia, papà Superdifensoredellumanità e mamma Superprotettricedellagiustizia erano entusiasti del nuovo nato, perché sapevano che avrebbe portato avanti con onore il nome della loro antica e gloriosa stirpe di supereroi.
Qualche settimana dopo i due super genitori portarono il super bebè al Supervecchiosaggiochevivesudiunasupermontagna-danonsisapiùquantianniecheèsempreluiadecidere-isupernomideisuperbambinidachemondoèmondo, che gli amici chiamano per brevità Supervecchiosaggiochevivesudiunasupermontagnada-nonsisapiùquantianniecheèsempreluiadecidere-isupernomideisuperbambini. Egli estrasse con cura dalla sua super libreria, contenente un solo libro, il volume “Il super grande super libro dei super nomi”, lo aprì con cura ad una pagina qualsiasi e scelse, sempre con molta attenzione ma sempre in maniera del tutto arbitraria, il super nome che più rappresentava la fierezza, l’onestà, il coraggio e il desiderio di giustizia che dovevano animare questo super bambino, in modo che al solo udire il suo nome i malvagi avrebbero capito chi era e che era meglio abbandonare ogni piano criminale piuttosto che incontrare un tale concentrato di egocentrismo. “Futuro!” sussurrò il Supervecchiosaggiochevivesudiunasupermontagna-danonsisapiùquantianniecheèsempreluiadecidere-isupernomideisuperbambini, per aggiungere un alone di mistero e sacralità alla cosa; “Cutugno?” chiese terrorizzato papà Superdifensoredellumanità che aveva capito male, perché obiettivamente il Supervecchiosaggiochevivesudiunasupermontagna-danonsisapiùquantianniecheèsempreluiadecidere-isupernomideisuperbambini aveva sussurrato il super nome super piano. “FUTURO!!!” urlò allora… egli (ragazzi: non ho più voglia di scrivere quel nome!) perdendo così il suo alone di sacralità e pure la sua super dentiera, che poteva continuare a vivere di vita propria e a mordere anche per anni dopo essere stata staccata dal corpo, un po’ come la coda delle lucertole. Così, con un super nome per il super bebè e con una super dentiera che ancora mordeva incastonata in un braccio, il super papà scese dalla montagna seguito a breve distanza dalla super moglie.
L’infanzia di Futuro trascorse veloce e serena… come solo l’infanzia di un supereroe può passare. Già da bambino Futuro dimostrava le doti di saggezza e altruismo tipiche dei supereroi: ad esempio una volta, vedendo il povero gatto di casa inseguito, senza alcuna possibilità di difesa, dal cane, trasformò quest’ultimo in un topo così fu lui a dover scappare dal felino senza alcuna possibilità di difesa; dopo pochi minuti non si seppe più nulla del cane-topo. Inoltre quando giocava con i soldatini, prima di farli combattere, donava loro la vita in modo che potessero essere fieri di morire in battaglia combattendo per la giusta causa. Così i soldatini di Futuro morirono tutti con i corpi orribilmente mutilati, le teste perforate dal proiettile di un cecchino bastardo che ti spara alle spalle, gli arti in putrefazione e senza aver raggiunto lo scopo della battaglia. Morirono però con molto onore: tutta la fierezza che può avere un soldatino di plastica che, nonostante abbia ammazzato decine di suoi simili, non ha raggiunto il fortino di lego sotto le tende del soggiorno (che è poi lo stesso onore di tutte le forze armate in tutto il mondo). I cadaveri dei soldatini andarono a fare compagnia al cane-topo nello stomaco del gatto.
Futuro crebbe, frequentò la scuola super elementare, le super medie e le super superiori, come tutti i bravi superereoi (anche perché non esistono supereroi non bravi).
Oggi Futuro diventa maggiorenne ed è quindi giunto il momento della sua investitura ufficiale a supereroe. Al mattino i suoi super genitori gli si avvicinano, raggianti, e il super padre gli dice: “Futuro, è giunto finalmente il momento in cui puoi scegliere che tipo di supereroe essere e alla protezione di cosa dedicare la tua vita.”
La super madre prosegue il discorso: “Allora, Futuro: vuoi essere un supereroe dell’aria, dell’acqua, del fuoco o della terra? Vuoi proteggere la libertà, la giustizia, l’economia o cos’altro?”
Futuro risponde con serietà e compostezza: “Super papà, super mamma, voi mi avete sempre detto che una volta diventato maggiorenne avrei potuto scegliere di fare quello che volevo e non sarei più dipeso dalle vostre decisioni…”
“Certo, super figliuolo…”
“Ho pensato a lungo a quello che sto per dirvi. Ebbene… NON VOGLIO FARE IL SUPEREROE!!!” urla Futuro perdendo tutta la sua serietà e compostezza.
“Ma super figliuolo, che cosa stai dicendo?!”
“Non ce la faccio più con questa storia del supereroe: è da una vita che mi rovinate l’anima programmando il mio futuro! Io voglio comportarmi come un ragazzo normale, fare amicizia con persone normali e voglio frequentare una scuola normale e non quell’orribile liceo per supereroi!”
La super madre si getta nelle super braccia del super marito e scoppia in super lacrime.
Il Super padre, compostamente, prosegue: “Futuro, guarda cosa stai facendo a tua madre!!! Comunque, hai preso la tua decisione e io non posso oppormi; posso però… CACCIARTI DA CASA!!! VATTENE SUBITO DA QUI!!!”
Così Futuro prende tutto quello che ha, si trasferisce in una nuova città, inizia a frequentare una nuova scuola e comincia una nuova vita… almeno ci prova!
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2 commenti:
Comincia una nuova serie di racconti comici, che dovevano essere sceneggiature per fumetti, solo che nessuno le ha mai disegnate.
L'idea per la serie mi è venuta ascoltando la canzone "Futura" di Lucio Dalla.
Scrivendo le storie di Tommy il mio stile è migliorato, e sotto questo punto di vista "Oh, shit!" riparte da dove Tommy si era fermato. E' in un certo senso l'evoluzione di Tommy.
Come vedete i supereroi tornano spesso in quello che scrivo. Devono proprio avermi influenzato da bambino.
Futuro però, come già Tommy, è un anti-supereroe. Addirittura non vuole essere un eroe.
Bella! Mi piace molto il nuovo stile, complimenti... anche la simpatia e la comicità della storia è fuori discussione. Come stile si può dire che anche se avevi pensato pure a questa nuova serie come ad una sceneggiatura, da quello che si legge in questo racconto potrebbero anche essere semplicemente una serie di racconti che vivino anche da soli, senza bisogno di disegni. E sicuramente sono l'evoluzione, come storia e come stile, di quelli di Tommy.
Vai così ;)
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