Luana tiene abitualmente la foto di un bambino sulla scrivania. Una mattina io arrivo in ufficio e Luana mi dice:
"Mi hanno rubato la foto! Ieri sera hai visto chi è stato?"
"Non ho visto nessuno. Ma sei sicura che non ti sia caduta dietro il tavolo?"
"Sì, ho già controllato."
Luana si mette a preparare un cartello con scritto
"La persona 'malata' che ha preso la mia foto è pregata di riportarmela. Luana" e lo attacca sulla macchinetta del caffè. Comincia così il pellegrinaggio di una decina di colleghi che uno alla volta si recano da Luana a chiederle ulteriori informazioni. Tutti le rivolgono la domanda:
"Ma sei sicura che non ti sia caduta dietro il tavolo?" e Luana risponde sempre di aver già controllato. Iniziano così a circolare per l'ufficio ipotesi su chi possa aver rubato la foto, e con quali inquietanti motivazioni. Si comincia a parlare di un possibile pedofilo tra di noi. Dopo un paio d'ore un collega, più spiccio degli altri, si mette a guardare dietro il tavolo di Luana, allunga il braccio e ne estrae la foto "rubata".