20 dicembre 2021

Fantasia: festeggia 80 anni il capolavoro della Disney che all'epoca fu un flop

"Fantasia" è il celeberrimo lungometraggio animato prodotto da Walt Disney nel 1940, i cui otto episodi che lo compongono sono ispirati da brani di musica classica.

 Fantasia

Nel 1936 Walt Disney sentiva che Topolino, il personaggio a cui era più affezionato, stava attraversando un periodo di bassa popolarità. Per risollevarne la fama decise di renderlo protagonista di una Silly Simphony (una serie di brevi cartoni animati musicali), che fosse poco silly e molto più maestosa. Nacque così "L'apprendista stregone", basata sulla ballata scritta da Johann Wolfgang von Goethe nel 1797. Per la parte orchestrale Disney convocò il maestro Leopold Stokowski, che si dichiarò entusiasta del progetto al punto di lavorarvi gratis. La registrazione si tenne a partire dalla mezzanotte del 9 gennaio 1938 presso i Culver Studios in California, affittati per l'occasione, e i brani vennero suonati da 85 musicisti per un totale di tre ore.

I sogni di Walt Disney si scontrarono con il pragmatismo di suo fratello Roy, che gestiva le finanze dello studio: tra animazione, orchestra e teatro "L'apprendista stregone" aveva già superato di tre / quattro volte il costo di una Silly Simphony, e non avrebbe mai potuto recuperare quella cifra. La fantasia però era una dote che di certo non mancava a Walt, e gli venne l'idea di trasformare il progetto in un lungometraggio a episodi, ispirati a brani di musica classica. Quando la decisione venne presa, davanti a Disney si aprirono tantissime altre possibilità per rendere il suo film un capolavoro unico. Lui voleva che lo spettatore si sentisse al centro dell'orchestra, ma non esisteva ancora un sistema che registrasse e riproducesse il suono con una fedeltà così alta, pertanto lo fece inventare da zero. Nacque così il "Fantasound", un processo multicanale che fece di "Fantasia" il primo film in stereo della storia.
 
Poster Fantasia

Circa 60 artisti Disney vennero convocati il 29 settembre 1938 per assistere ad un concerto di pianoforte della durata di due ore e mezza, mentre Walt illustrava il progetto. Venne inoltre proiettata una prima versione de "L'apprendista stregone" che spinse il pubblico ad applaudire "finché le loro mani non divennero rosse", come riferì un partecipante. Nello stesso mese Stokowski, Disney e altri membri del progetto si riunirono per ascoltare brani di musica classica per decidere quali inserire nel film. In seguito ad un'ulteriore riunione avvenuta il 5 gennaio 1939, le opere musicali scelte furono le seguenti:

Toccata e fuga in re minore - Johann-Sebastian Bach
Lo schiaccianoci (estratti del balletto) - Pëtr Il'ic Cajkovskij
L'apprendista stregone - Paul Dukas, basato sulla ballata scritta da Johann Wolfgang von Goethe
La sagra della primavera - Igor' Fëdorovic Stravinskij
(intervallo/ Incontra la colonna sonora)
Sinfonia n. 6 "Pastorale" - Ludwig Van Beethoven
Danza delle ore (balletto dall'opera La Gioconda) - Amilcare Ponchielli
Una notte sul Monte Calvo - Modest Musorgskij
Ave Maria - Franz Schubert

"Una notte sul Monte Calvo" e "Ave Maria" furono inseriti nello stesso episodio, portando questi ad un totale di sette più l'intervallo. Come già detto le musiche de "L'apprendista stregone" furono registrate nel gennaio 1938, mentre tra aprile e maggio 1939 furono incise le altre. Mille persone tra artisti e tecnici lavorarono all'animazione, e nel 1940 il film era pronto per le sale.

Per poter proiettare "Fantasia" con la qualità audio voluta da Walt Disney era necessario portare l'attrezzatura del Fantasound nelle sale cinematografiche. Disney prese in affitto per circa un anno tredici teatri negli Stati Uniti, che fece allestire con il nuovo sistema audio, tendoni esterni, tende e fonti di illuminazione. Il primo spettacolo fu al Broadway Theatre di New York il 13 novembre 1940, e proseguì nelle quarantanove settimane successive. Comprese quelle negli altri teatri, le settimane di proiezione furono 57.


Il pubblico rimase entusiasta della nuova produzione Disney. Il Fulton Theatre di Pittsburgh registrò prenotazioni da città che si trovano a più di 160 km dal teatro, attirando in totale oltre 50.000 persone. Tra gli spettatori vi fu il critico cinematografico del New York Times Bosley Crowther che commentò "La storia del cinema è stata fatta ieri sera". Il critico del Chicago Tribune Mae Tinee disse invece che il film era "bello... ma è anche sconcertante. È stupendo. È colossale. Si tratta di una travolgente e ambiziosa orgia di colori, suoni e immaginazione."

Nei successivi cinque anni vennero organizzati 88 spettacoli, ma lo scoppio della seconda guerra mondiale impedì al film di essere distribuito in Europa (che normalmente garantiva alla Disney più del 45% degli incassi) e causò limitazioni al film anche in patria. Alla fine il bilancio incassi/spese della pellicola si concluse in perdita.
 
"Fantasia" venne riproposto nei cinema nel 1942 con una colonna sonora in mono, in modo da poter essere proiettato in tutte le sale; in Italia arrivò solo nel 1946. Negli anni successivi venne riproposto più volte nei cinema, a volte anche con tagli e modifiche. Il bilancio economico di "Fantasia" cominciò ad essere positivo solo dopo il suo ritorno nelle sale nel dicembre 1969. Sembra che i principali fruitori di quella edizione furono gli studenti universitari, che lo trovavano psichedelico (instradati da una campagna pubblicitaria ad hoc). Fu quella la prima versione del film da cui vennero tagliate alcune scene della "Pastorale" ritenute razziste. "Fantasia" venne proiettato regolarmente presso le città universitarie fino alla metà degli anni settanta.

Nel 1977 il film venne riedito con audio stereo simulato, mentre nel 1982 fu aggiornato al Dolby Stereo. Per realizzare questa versione la colonna sonora fu ri-registrata digitalmente nella sua interezza, grazie al compositore Irwin Kostal che diresse un'orchestra di 121 elementi e un coro di 50 voci. Per "Una notte sul Monte Calvo" Kostal usò l'orchestrazione originale di Musorgskij invece dell'edizione di Stokowski. In questa versione la parte del narratore fu drasticamente ridotta.

Nel 1990, in occasione del cinquantesimo anniversario del debutto di "Fantasia", venne riproposta nelle sale la versione del 1946 comprendente le scene con il narratore e la partitura originale di Stokowski, dopo un processo di restauro durato due anni. Nel 2009-2010 "Fantasia" fu ulteriormente restaurato per l'uscita in DVD, che ripropone la versione originale e completa del film in DTS 7.1. Quest'anno, per l'ottantesimo anniversario, non è uscita una nuova edizione. Chissà se nel 2040, per i cento anni dall'uscita di "Fantasia", vi sarà una nuova versione restaurata e migliorata; al momento sembra difficile superare la qualità tecnica raggiunta.

In Internet si possono trovare le diverse edizioni del film, purtroppo senza l'accortezza di specificare quali versioni siano, e in bassa qualità audio e video. Io consiglio pertanto di prenderlo in DVD o di guardarlo su Disney+, in modo da essere sicuri che sia l'edizione più completa, fedele all'originale e con la migliore qualità: "Fantasia" merita questo.


Articolo originale pubblicato il 24/12/2020 su Onda Musicale.

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4 commenti:

MikiMoz ha detto...

Per quanto io adori questo film, non posso guardarlo.
Ti sembrerà assurdo, ma è così: ho fatto una sorta di "patto".
L'ho visto a spezzoni, riconosco che è il più grande Classico... opera monumentale (vedi, nemmeno sapevo dell'impianto creato ad hoc, delle accortezze e tutto il resto), ma se lo guardo... muoio XD
Lunga storia.
Interessante la questione della psichedelia e della campagna pubblicitaria creata su misura... al fine di "catturare" quel tipo di pubblico.
Era sostanzialmente avanti anni luce, ed è stato spendibile anche per platee future...

Moz-

Tommy ha detto...

Se ci si approccia a questo film come agli altri della Disney, aspettandosi una trama, in effetti può rimanere delusi. La soluzione è pensare al tipo di fruizione per cui era stato realizzato, mettersi davanti allo schermo e lasciarsi cullare dalle immagini e dalla musica.
In effetti la campagna pubblicitaria del '69 fu geniale; se pensi che nelle riedizioni del 1977 e 1982 il film venne modificato per aggiornarlo, l'idea del 1969 di lasciare il film immutato e cambiare solo la maniera in cui veniva proposto al pubblico è un approccio comunicativo molto interessante, e funzionale.
E poi sì, in effetti sembra un po' psichedelico, come la scena degli elefanti rosa in "Dumbo".
Grazie per il commento!

MikiMoz ha detto...

Yes, io vorrei tanto vederlo intero, ma non posso... perché morirei (ho fatto, da bambino, questo "patto"... so che sembra strano e lo è, ma non mi rimangio la parola data anni fa XD).
Verissimo, la storia di "venderlo" agli studenti anni '60-'70 è geniale... comunicazione vincente a gogo!

Moz-

Tommy ha detto...

Cioè hai letteralmente fatto un patto con te stesso? In che senso moriresti? Se ne hai voglia puoi raccontarlo. Adesso mi hai incuriosito.