10 aprile 2023

The Irishman: "Tre persone riescono a mantenere un segreto solo quando due sono morte"

L'ultimo capolavoro della storia del cinema, con un cast stellare e la grande regia di Martin Scorsese.

Locandina di "The Irishman"

"The Irishman" è un film diretto da Martin Scorsese e pubblicato su Netflix dopo una breve diffusione in poche sale cinematografiche nel 2019. La pellicola ha fatto molto parlare di sé per l'ampio uso di computer graphics per far ringiovanire e invecchiare i volti degli interpreti principali, in uno spettro di 50 anni.

Mai come in questo caso la definizione di "cast stellare" è appropriata per un film: gli interpreti principali di "The Irishman" sono infatti Robert De Niro, Al Pacino e Joe Pesci, più Harvey Keitel in un ruolo minore. Per gli amanti delle statistiche, si tratta della nona collaborazione tra De Niro e Scorsese, la quarta tra De Niro e Pacino, la settima tra De Niro e Pesci, ma solo la prima tra Pacino e Pesci, nonché la prima volta che Al Pacino viene diretto da Scorsese.

La trama è presa dal libro "I Heard You Paint Houses" (in Italia: "L'irlandese. Ho ucciso Jimmy Hoffa") scritto dal procuratore Charles Brandt nel 2004, raccogliendo le confessioni di Frank Sheeran, cittadino statunitense di origini irlandesi, affiliato alla mafia. La vicenda, raccontata tramite flashback dall'ottantenne Sheeran (Robert De Niro) inizia negli anni '50, quando lui trentenne faceva il camionista trasportatore di carni. Per "arrotondare lo stipendio" Frank inizia a sottrarre quantitativi di carne dal suo furgone e a rivenderli in nero ad un gangster locale. Quando le mancate consegne vengono alla luce, la ditta accusa Sheeran di furto, ma lui rifiuta di fornire i nomi dei suoi complici. Per questo viene difeso dall'avvocato Bill Bufalino, che una volta assolto lo presenta a suo cugino Russell Bufalino (Joe Pesci), uno dei più potenti boss della mafia italo-americana. Frank inizia a lavorare per Russell, commettendo omicidi e di fatto diventandone l'uomo più fidato.

Bufalino presenta Frank a Jimmy Hoffa (Al Pacino), potente uomo a capo del sindacato dei camionisti, con legami finanziari con la mafia. In breve tempo Sheeran diventa l'uomo di fiducia anche di Hoffa. Seguono decenni di omicidi e violenze, legami con la politica, tradimenti, processi e carcere. Alla fine l'ultimo a rimanere sarà Frank, ma anziano e solo.

Retroscena

L'idea per il film nacque nel 2004, quando Robert De Niro lesse il libro "I Heard You Paint Houses" e propose a Scorsese di portarlo su pellicola, identificandosi nel protagonista. Il film entrò in fase di sviluppo nel 2007, ma per la sua complessità ebbe una gestazione molto lunga, e nel frattempo il regista diresse altre tre pellicole: "Hugo Cabret" (2011), "The Wolf of Wall Street" (2013) e "Silence" (2016). Come dichiarato da Scorsese nel documentario "The Irishman: In Conversation" quando egli aveva già scelto gli attori principali e la sceneggiatura era pronta, si trovò di fronte al problema che per la maggior parte del film i personaggi avrebbero dovuto essere molto più giovani. La prima soluzione a cui aveva pensato era la classica, ovvero utilizzare degli altri attori, ai quali avrebbe però dovuto spiegare come si muovevano e parlavano De Niro, Pacino e Pesci a 30, 40, 50 e 60 anni.

Mentre il regista stava girando delle scene a Taiwan si recò da lui Pablo Helman della Industrial Light & Magic, che stava lavorando ad un sistema per far ringiovanire le persone in digitale per "Star Wars" e altri film, e gli propose di utilizzare la stessa tecnologia per "The Irishman". La soluzione grafica piacque a Scorsese, che però era scettico sull'utilizzo dei marker sui volti degli attori, in particolare perché questi avrebbero dovuto guardarsi l'un l'altro mentre recitavano, senza distrazioni. Helman affinò la tecnologia finché non riuscì ad ottenere dei marker praticamente invisibili, utilizzando due telecamere con tre obiettivi ciascuna che filmavano contemporaneamente. Il regista decise di testare la tecnologia facendo rigirare a De Niro alcune scene di "Quei bravi ragazzi", sottoponendole al trattamento grafico e poi confrontandole con quelle del film del 1990. Il risultato lo convinse e pertanto decise utilizzare il sistema della Industrial Light & Magic per i flasback di "The Irishman". Questo fece lievitare i costi di produzione, tanto che la Paramount Pictures decise di abbandonare il progetto, che venne per fortuna preso in carico da Netflix.

Recensione

Il film è molto interessante e differente dalle altre pellicole sulla mafia italo-americana perché al centro della vicenda c'è il rapporto tra i tre protagonisti, che non sono rappresentati come i soliti criminali spacconi ma come persone tutto sommato normali, dimesse, legate da un rapporto di profondo rispetto tra di loro. A detta del regista e degli attori principali questo è il motivo che li ha spinti a realizzare la pellicola. Altra caratteristica unica è che mentre i film del genere solitamente sono ambientati nella prima metà del secolo scorso (vedi "Il padrino"), quindi in un periodo lontano da noi, la storia raccontata in "The Irishman" parte degli anni '50 per terminare nella contemporaneità (i primi anni 2000), intrecciandosi con situazioni a noi familiari.

"The Irishman" è un capolavoro, non ci sono altri termini per definirlo. Uno spettacolo di recitazione e regia (ma anche fotografia, costumi, musiche...) di livello assoluto. I piani sequenza di Scorsese sono lunghissimi e costringono la macchina da presa a movimenti complessi che portano lo sguardo dello spettatore esattamente dove deve essere. Alcune inquadrature ti fanno sembrare di essere lì davanti a Robert De Niro, come se tu lo stessi guardando di persona. Non serve lodare ulteriormente la recitazione di Pacino, De Niro e Pesci - che ben conosciamo - e che in questo film è all'altezza delle loro interpretazioni più celebri. Forse la tecnologia digitale non è ancora sufficientemente affinata per pellicole del genere - in alcune scene i volti appaiono un po' troppo lucidi e perfetti, quasi finti, e i personaggi sembrano sempre più vecchi di quello che dovrebbero essere - ma questo difetto è ampiamente compensato dalle già citate qualità del film.

Il consiglio dello scrivente è: guardatelo, va visto assolutamente. Anche perché data l'età di regista e interpreti principali (hanno tutti superato la settantina) potrebbe trattarsi dell'ultimo grande film sulla mafia italo-americana. Io suggerisco di vederlo in lingua originale in modo da non perdere le frasi che Robert De Niro e Joe Pesci pronunciano in Italiano.

Colonna sonora

La colonna sonora del film è stata scelta dal musicista Robbie Robertson e dal supervisore musicale Randall Poster, ed è costituita da brani editi e canzoni scritte dallo stesso Robertson. In un'intervista a Rolling Stone quest'ultimo ha dichiarato che la sfida di questa soundtrack era trovare delle musiche che potessero funzionare in diverse decadi. Tra i brani editi segnaliamo molte canzoni italiane, ma non scontate. Troviamo infatti "El Negro Zumbón" scritto da Armando Trovajoli per il film "Anna" del 1952; "Song of the Barefoot Contessa" e "Nocturne Bolero" di Mario Nascimbene dal film "La contessa scalza" del 1954; "Al di là" scritta da Carlo Donida e Mogol, che interpretata da Betty Curtis e Luciano Tajoli vinse il Festival di Sanremo nel 1961 (nel film è udibile in due diverse versioni). Tra i pezzi scritti da Robbie Robertson segnaliamo "I Heard You Paint Houses" eseguita assieme a Van Morrison.

L'8 novembre 2019 è uscita la raccolta contenente la colonna sonora, intitolata "The Irishman (Original Motion Picture Soundtrack)". Questa è la scaletta:

01. In the Still of the Night - (F. Parris) The Five Satins
02. Tuxedo Junction - (W. Johnson, E. Hawkins, J. Dash, B. Feyne) Glenn Miller and His Orchestra
03. I Hear You Knockin' - (D. Bartholomew, E. King) Smiley Lewis
04. The Fat Man - (D. Bartholomew, F. Domino) Fats Domino
05. El Negro Zumbón - (A. Trovajoli, F. Giordano) Flo Sandon's
06. Le Grisbi - (J. Wiener, M. Lanjean) Jean Wetzel
07. Delicado - (W. Azevedo, J. Lawrence) Percy Faith and His Orchestra
08. Have I Sinned - (D. Elbert, F. Mendelsohn) Donnie Elbert
09. Theme for the Irishman - (R. Robertson) Robbie Robertson
10. Song of the Barefoot Contessa - (M. Nascimbene) Hugo Winterhalter and His Orchestra
11. A White Sport Coat (And a Pink Carnation) - (M. Robbins) Marty Robbins feat. Ray Conniff
12. Canadian Sunset (Single Version) - (N. Gimbel, E. Heywood) Eddie Heywood & Hugo Winterhalter and His Orchestra
13. Honky Tonk, Pt. 1 - (B. Butler, B. Doggett, C. Scott, B. Shepherd) Bill Doggett
14. Melancholy Serenade - (J. Gleason) Jackie Gleason
15. Qué Rico el Mambo - (D. Pérez Prado) Pérez Prado
16. Cry - (C. Kohlman) Johnnie Ray & The Four Lads
17. Sleep Walk - (S. Farina, A. Farina, J. Farina) Santo & Johnny
18. The Time Is Now - (L. Hale, G. Clarkson) The Golddiggers
19. Al di là - (C. Donida, Mogol) Jerry Vale & The Latin Casino All Stars
20. Pretend You Don't See Her - (S. Allen) The Latin Casino All Stars

Sono rimaste escluse dalla pubblicazione:

01. Nocturne Bolero (dal film "La contessa scalza") - (M. Nascimbene) Mario Nascimbene
02. You Belong to Me - (C. Price, R. Stewart, P.W. King) Jo Stafford
03. Sally Go Round the Roses (Single Version) - (A. Spector) The Jaynetts
04. Honky Tonk, Pt. 2 - (B. Butler, B. Doggett, C. Scott, B. Shepherd) Bill Doggett
05. La Vie en Rose - (Louiguy) Édith Piaf
06. You're Our Boy - (D.J. Forman, J. Gale) Vince Giordano feat. Johnny Gale
07. Stranger on the Shore - (A. Bilk) Acker Bilk
08. O God of Loveliness - (A. de' Liguori) The United States Coast Guard Band
09. Patricia - (D. Pérez Prado) Pérez Prado and Perez Prado Orchestra
10. How High the Moon - (N. Hamilton, M. Lewis) Stew Cutler, Paul Wells e Cliff Schmitt
11. Spanish Eyes - (B. Kaempfert, C. Singleton, E. Snyder) Jerry Vale
12. Al Di La (dal film "Rome Adventure") - (M. Steiner) Emilio Pericoli
13. Remembrance - (R. Robertson) Robbie Robertson feat. Derek Trucks, Doyle Bramhall II e Frédéric Yonnet
14. I Heard You Paint Houses - (R. Robertson) Robbie Robertson feat. Van Morrison

Articolo originale pubblicato il 29/04/2021 su Onda Musicale

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