13 febbraio 2023

Basilicata coast to coast: "L'ideale è quando trovi una brutta che ti piace"

Un road movie simpatico ma che si mantiene sopra la superficie delle cose, senza approfondirle.

Basilicata coast to coast

"Basilicata coast to coast" è una commedia del 2010 diretta da Rocco Papaleo che vede tra gli interpreti anche Giovanna Mezzogiorno, Max Gazzè, Alessandro Gassmann e Paolo Briguglia.

La trama: Nicola Palmieri (Rocco Papaleo) è un insegnante di Maratea insoddisfatto della sua vita. Nel tempo libero suona in una piccola band di amici, di cui è il frontman. Franco Cardillo (Max Gazzè) ne è il contrabbassista, ed è un uomo estremamente taciturno. Salvatore Chiarelli (Paolo Briguglia) è il chitarrista; a causa di un amore non ricambiato ha lasciato la facoltà di medicina. A volte si aggiunge alla formazione Rocco Santamaria (Alessandro Gassmann) nel ruolo di percussionista improvvisato; ha partecipato con un piccolo ruolo ad una trasmissione televisiva nazionale, e ora è considerato una star a livello locale. Tutti i protagonisti hanno in comune l'impressione di non vivere appieno le loro vite.

I personaggi intravedono una possibile svolta quando Nicola propone loro di partecipare al festival di Scanzano Jonico, camminando per dieci giorni per raggiungere la meta e portando tutto quello che gli serve su di un carretto trainato da un cavallo. Alla serata di presentazione del progetto un sacerdote gli propone di farsi seguire da una giornalista (Giovanna Mezzogiorno) e un cameraman del suo "piccolo network" per ricavarne un film. Il gruppo allargato inizia così la sua avventura, che porterà i nostri protagonisti a risolvere i loro problemi e a raddrizzare le loro vite.

La pellicola è simpatica e si mantiene leggera, gli interpreti sono bravi e dopo poco si instaura complicità tra di loro e il pubblico. Stupisce in particolare Giovanna Mezzogiorno in un ruolo (la giornalista antipatica) diverso da quelli che ricopre abitualmente. Per essere la prima prova registica di Rocco Papaleo (l'unico dei protagonisti realmente originario della Basilicata), la si può considerare superata: il film è garbato e non annoia.

Da un punto di vista più tecnico ci sono diverse note negative. A volte le scene vengono riprese con inquadrature non usuali, che se in alcuni casi si fanno ammirare per la sperimentazione, in molti altri possono disturbare la visione con sequenze in cui la cinepresa traballa senza motivo, o con primissimi piani troppo stretti.

Quello in cui il film difetta maggiormente, però, è la sceneggiatura. La pellicola si mantiene sempre superficiale, senza approfondire mai le questioni che tira in ballo. Di tutti i protagonisti viene raccontato il background, ma la cosa porta via un minuto a testa, e non ha ripercussioni sulla trama. Molti argomenti vengono proposti nella storia, e sul momento sembrano fondamentali, ma poi non vengono sviluppati: cosa importa che la giornalista sia figlia di un politico? che fine fa il film che dovevano girare?

Avete in mente la sequenza finale de "Il mago di Oz" in cui il mago realizza i desideri dei protagonisti, sapendo che il viaggio è stato per loro un percorso di maturazione, e quindi li hanno già risolti? Una scena del genere è presente anche al termine di "Basilicata coast to coast": il Muto ricomincia a parlare, l'Incerto diventa sicuro, il Vacuo decide di mettere la testa a posto, quello che si è ritirato dall'università riprende gli studi, la giornalista antipatica diventa simpatica, la moglie perdona il coniuge distaccato. Il problema è che, al contrario di quanto avviene nel regno di Oz, in Basilicata non succede nulla che possa veramente giustificare il cambiamento dei protagonisti. Citando un altro film: ricordate le parole che l'allenatore Tony D'Amato pronuncia davanti ai giocatori di football in "Ogni maledetta domenica"? Quello è un discorso motivante, capace di far cambiare una persona. Purtroppo Papaleo non è Al Pacino, e nel suo film basta una chiacchierata amichevole da un minuto per far svoltare la vita dei protagonisti. Non è realistico, e nemmeno coinvolgente per lo spettatore.

Quello in cui il film riesce meglio è sicuramente la musica. La colonna sonora è curata da Rita Marcotulli, che vi ha suonato il pianoforte e si è occupata degli arrangiamenti. La soundtrack è costituita principalmente dalle canzoni eseguite "live" dalla band protagonista, chiamata "Le pale eoliche", i cui testi sono scritti da Rocco Papaleo che rivela così un ulteriore talento inaspettato. Fa parte della colonna sonora anche il brano "Mentre dormi" di Max Gazzè, che chiude la pellicola. Tutti gli attori protagonisti cantano almeno una canzone nel film.

Dalla pellicola è stato ricavato un album contenente solo nove canzoni, e la scaletta è la seguente:
01. Monkey Business - Andy Shepard
02. Basilicata on my mind - testo e interpretazione di Rocco Papaleo
03. L'Americano - testo e interpretazione di Rocco Papaleo
04. Pane e olio - testo e interpretazione di Rocco Papaleo
05. Pane e Frittata - testo di Rocco Papaleo interpretata da Paolo Briguglia
06. Maria Teresa - testo di Rocco Papaleo interpretata da Paolo Briguglia
07. Il Calore - testo di Rocco Papaleo interpretata da Giovanna Mezzogiorno
08. Alba/Tramonto - testo di Rocco Papaleo interpretata da Alessandro Gassman
09. Mentre dormi - Musica Max Gazzè, testo Gimmi Cantucci, interpretata da Max Gazzè

Per la prima volta da quando scrivo questa rubrica, l'album contiene l'intera colonna sonora e non sono rimasti fuori dei pezzi.

Il film ha vinto molti premi: Ciak d'oro 2010 per la Miglior colonna sonora; Globo d'oro 2010 per la Migliore opera prima; Nastro d'argento 2010 come Regista esordiente e Colonna sonora; Bobbio Film Festival 2010 come Migliore Attore (premio collettivo) a Rocco Papaleo, Paolo Briguglia, Max Gazzè e Alessandro Gassmann; David di Donatello 2011 come Miglior regista esordiente, Miglior musicista (Rocco Papaleo e Rita Marcotulli) e Miglior canzone originale (Mentre dormi).

Articolo originale pubblicato il 22/02/2021 su Onda Musicale.

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