27 giugno 2022

More: il film con la colonna sonora dei Pink Floyd

Il difetto principale del film è che non riesce a creare empatia tra i protagonisti e il pubblico, pertanto la pellicola scorre nella noia.

More

"More" (in Italia sottotitolato "Di più, ancora di più") è un film uscito nel 1969, scritto e diretto da Barbet Schroeder.

Parliamoci chiaro: l'unica ragione di esistere di questo film è la sua colonna sonora firmata dai Pink Floyd.

Posso raccontarvi la trama senza timore di fare spoiler, perché tanto so che non lo guarderete mai. Stefan è uno studente tedesco che a Parigi conosce una ragazza americana bellissima di nome Estelle. Lei si trasferisce a Ibiza e lui la segue, e i due vanno a vivere in un mulino. Lì trascorrono il tempo in un'atmosfera di libertà, amore e sesso, finché Stefan scopre che Estelle è tossicodipendente, e che sta assieme ad un potente boss. La ragazza convince Stefan a drogarsi con lei, e in breve anche lui diventa schiavo di eroina e altri stupefacenti. Tutto qui.

Il difetto principale del film è che non riesce a creare empatia tra i protagonisti e il pubblico, pertanto la pellicola scorre nella noia. A poco valgono le scene di nudo e i dettagli sulla preparazione e uso delle sostanze stupefacenti.

Molto più interessante è la colonna sonora, composta interamente dai Pink Floyd e che costituisce il terzo album del gruppo, intitolato "Soundtrack from the Film More" (ripubblicato anche con variazioni nel titolo). Si tratta di un disco molto strano di rock psichedelico, ma contiene anche ballate folk e pezzi di rock pesante. Comprende inoltre molti brani strumentali e sperimentali.

La scaletta completa è la seguente:

Lato 1
01. Cirrus Minor
02. The Nile Song
03. Crying Song
04. Up the Khyber (strumentale)
05. Green Is the Colour
06. Cymbaline
07. Party Sequence (strumentale)

Lato 2
01. Main Theme (strumentale)
02. Ibiza Bar
03. More Blues (strumentale)
04. Quicksilver (strumentale)
05. A Spanish Piece
06. Dramatic Theme (strumentale)

Due canzoni presenti nel film sono state escluse dall'album per motivi di spazio: la prima è "Hollywood" (strumentale) e l'altra è "Seabirds". I due brani sono reperibili nel box set "The Early Years 1965–1972" uscito nel 2016, comprendente anche "Theme (Beat Version)" e "More Blues (Alternative Version)" registrate nelle stesse sessions. Le medesime tracce sono presenti anche in "1969: Dramatis/ation", estratto dal box set, pubblicato nel 2017. C'è però da dire che "Seabirds" non è la stessa che si sente nella pellicola, ma un rifacimento di "Quicksilver". La "Seabirds" del film è rintracciabile solo nei bootlegs, ma la qualità audio non è perfetta in quanto ricavata direttamente dal film e con frammenti di dialoghi.

L'album venne ripubblicato in CD nel 1987, poi riproposto rimasterizzato digitalmente nel 1995 in Europa e nel 1996 in Nord America.

Articolo originale pubblicato il 3/12/2020 su Onda Musicale.

Leggi anche:
Pink Floyd The Wall: "We don't need no education"
Buongiorno, notte: "Ogni uomo un giorno deve morire, ma non tutte le morti hanno lo stesso significato."

Nessun commento: