25 novembre 2021

Come sono andate realmente le sessions di "Let it be"? La parola ai Beatles

Il lavoro di un gruppo di amici come raccontato da Peter Jackson o l'inizio della fine che ci mostra Michael Lindsay-Hogg?

"Let it be" vs. "Get Back"

Il 25, 26 e 27 novembre verrà reso disponibile su Disney+ "Get Back", il documentario in tre parti del regista Peter Jackson realizzato a partire da filmati inediti dei Beatles. Durante le sessions del 1969 il quartetto inglese venne ripreso dal regista Michael Lindsay-Hogg, che ne ricavò il film documentario "Let it be" uscito nel 1970. Rimasero escluse dalla pellicola ben 56 ore di girato, che ora Peter Jackson ha selezionato e montato per ottenere una nuova versione di quelle giornate. (Vedi approfondimento sul "Get Back" del 1970)

Se il film di Michael Lindsay-Hogg ci mostrava i Beatles stanchi e litigiosi, prossimi alla separazione per sfinimento, è già stato annunciato (anzi: è proprio il plot della pellicola) che quello di Peter Jackson ce li farà vedere ancora amici, felici e pieni di energia. Ovviamente le due versioni non possono coesistere: delle due o l'una o l'altra. La storia è oggettiva, non si fa con le opinioni. Sarà stato pertanto Michael Lindsay-Hogg ad avere un'impressione troppo negativa della vicenda, o sarà la Apple - tramite Peter Jackson - che vuole fare del revisionismo storico?

Nessuno di noi era presente in quei giorni. Il meglio che possiamo fare è sentire cos'hanno detto i protagonisti della vicenda a proposito di quelle sessions, nelle interviste a partire dal 1970. Ecco alcune delle loro opnioni.

John Lennon: 

"Non potevamo più continuare a giocare, non ce la facevamo più. Ormai non creavamo più vera magia. E la telecamera, che stava nella stessa sala insieme a noi, ci fece capire che era diventato tutto una farsa." "Ci eravamo rotti il cazzo di essere le spalle di Paul. E le riprese erano pensate per mostrare Paul e non gli altri. Ne ero certo." "Come al solito, io e George dicevamo: non ci va di farlo, fottiti, e cose del genere. E allora Paul si impicciava e litigavamo su quale direzione prendere e tutto il resto. Io me ne fregavo: avevo Yoko, non me ne fotteva un cazzo di niente. Ero sempre fatto, bello pieno di eroina e altro."

Paul McCartney: 

"Quando arrivammo lì, non facemmo altro che mostrare cosa succede quando un gruppo si sfascia. Non ce ne rendemmo conto, ma in effetti mentre lo facevamo il gruppo moriva."

George Harrison: 

"Per me tornare nel gelo e nella frustrazione dei Beatles fu una cosa nociva, infelice."

George Martin: 

"'Let it be' fu un inferno. Un'esperienza davvero terribile." "A quel punto, John era totalmente schiavo della droga, e sapeva quanto io fossi contrario. Ignorava anche gli altri. Su 'Let it be' non mi fu concesso di realizzare il disco che volevo fare, perché John disse che non volevano più 'le merdate da produttore'." "Registrammo una traccia dopo l'altra. E poi, John chiedeva se la traccia 67 era meglio della 39. E quando rispondevo: 'John, sinceramente non lo so', la sua risposta era 'Allora non sai proprio un cazzo, giusto?' L'atmosfera era questa."

Citazioni raccolte da "50 anni di Let it Be" di Johnny Black, da "The Beatles - Le grandi glorie del rock - Classic Rock Glorie n.4" (ed. Sprea S.p.A.)

"Let it be" vs. "Get Back"

 Articolo originale pubblicato il 26/11/2021 su Onda Musicale.

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