03 maggio 2021

Chiude il Cinema Astra a Trento, intervista al titolare

Con la dismissione della sala se ne va uno degli ultimi centri culturali cittadini.


Chiude il Cinema Astra a Trento

Una brutta notizia per la cultura e lo spettacolo trentino: la famiglia Artuso, titolare del Cinema Astra, tramite un comunicato annuncia la chiusura della sala cinematografica entro la fine di quest'anno. La notizia ha lasciato di sasso molte persone, abituate a recarsi nelle sale di Corso Buonarroti per vedere film di qualità.

L'inaugurazione del Cinema Astra risale al 1952, ad opera di Antonio Artuso, e la gestione è proseguita grazie alla stessa famiglia fino ad oggi, attraverso il figlio Ernesto ed il nipote Antonio. Nel panorama cinematografico trentino il Cinema Astra si è sempre distinto per l'attenzione ai film d'autore e di qualità. Questo non significa per forza prodotti di nicchia o solo per cinefili: l'Astra ha dedicato ampio spazio anche a pellicole di distribuzione nazionale o internazionale, ma che non sono blockbuster. Se a Trento volevi vedere un film con una trama e una recitazione degne di questo nome, e degli attori in carne e ossa invece che in digitale, l'Astra era l'unica sala che potessi frequentare. Non solo film, però: gli Artuso hanno ospitato nei loro spazi anche eventi culturali, documentari, cineforum, incontri con registi e autori.

Sempre attento ai cambiamenti, il Cinema Astra nel 2003 si era completamente rinnovato diventando un multisala comprendente anche un bar e una piccola osteria di qualità. Proprio perché specializzato in pellicole d'autore, il Cinema Astra aveva saputo sopravvivere anche all'esplosione dei film commerciali in streaming su Internet, mantenendo inalterata la sua formula e il suo pubblico. Le persone che vedono un film non come un prodotto di consumo ma come un piacere da gustare con un piccolo rituale fatto di calma, la sala adatta, la grande qualità e la compagnia giusta, andavano all'Astra. "Ora siamo arrivati all'ultimo capitolo. Le contingenze e le età della vita hanno accelerato l'epilogo" scrive la famiglia Artuso nel comunicato.

Purtroppo per i molti fans del Cinema Astra, al danno si aggiunge la beffa: l'edificio che per sessantanove anni ha ospitato la sala cinematografica verrà abbattuto, e al suo posto sarà realizzata una palazzina residenziale. Il Cinema Astra andrà così ad aggiungersi alle tante sale cinematografiche e teatrali di Trento di cui ci rimane solo il nome, e nei casi più fortunati qualche fotografia: il Teatro Osele, il Cinema Edison, il Cinema Manzoni, il Teatro Eden Maffei e il Cinema Dolomiti. Una sala per spettacoli che chiude è un pezzo di città che muore, per sempre. Non che a Trento manchi l'offerta cinematografica: il fatto è che le altre tre sale ancora attive, da alcuni anni si sono consociate per fare una programmazione unica e per proiettare prevalentemente blockbuster. Con la chiusura dell'Astra la concorrenza e la programmazione di qualità a Trento finiranno. Sempre che il blocco imposto dalle norme anti Covid-19 non costringa anche queste sale al fallimento.

Abbiamo contattato Antonio Artuso per una breve intervista, per farci raccontare come stanno le cose direttamente dalla sua voce.

Vuole fare una dichiarazione in merito alla chiusura?

Era da tempo che si stava valutando questa chiusura, da un paio d'anni, per problemi societari, per problemi di famiglia, c'era nell'aria questa cosa. Dopo c'è stata in quest'ultimo periodo un'accelerazione, non certo per il problema del momento, il virus, ma per un'accelerazione da parte delle imprese che si sono interessate ad un possibile acquisto, e allora abbiamo deciso di cedere l'attività e di chiudere definitivamente.

Quindi è stata una scelta volontaria?

Sì, come ripeto c'era già da tempo l'idea.

Facciamo un passo indietro: come vi siete organizzati nell'ultimo anno per via dell'epidemia di Covid-19?

È stato un anno esatto di chiusura, tranne quel piccolo periodo che c'è stato a settembre - ottobre 2020 quando ci hanno lasciato riaprire, però con delle condizioni di restrizione, quindi non è stato un bel momento. Poca gente veniva al cinema, un po' per paura, un po' per scelta. E dopo un anno fermi ci sono stati alcuni "Ristori" che ci hanno permesso di andare avanti, infatti il Cinema Astra riaprirà il prima possibile, e dopo chiuderemo con il 31 dicembre.

In 69 anni di apertura qual è il suo ricordo più bello legato al Cinema Astra?

Penso la trasformazione delle sale nel 2003. Il cinema è stato fondato da mio nonno e poi portato avanti da mio padre. Quando è toccato a me prendere in mano le redini ho intrapreso una grande modifica, da monosala a tre sale, puntando sul discorso del cinema di qualità. Era una grande sfida, però è andata molto bene con tante soddisfazioni.

Il futuro dell'Astra: è vero che al posto del cinema faranno un edificio residenziale?

Io penso di sì perché è stato acquistato da un'impresa locale, non so bene cosa ne facciano ma probabilmente costruiranno una palazzina.

Non si è trovato nessuno disposto a prenderlo in gestione o ad acquistarlo come cinema per portarlo avanti?

No, come cinema nessuno: in questo periodo nessuno investirebbe nel cinema. In questo momento ho avuto moltissime dimostrazioni di affetto e interesse per trovare altre soluzioni o altre idee e creare una continuità del nome Cinema Astra. Magari in ambienti e spazi più piccoli, bisogna mettersi a progettare a tavolino perché a parole tanti sono bravi, dopo bisogna anche vedere concretamente. Non dico ci sia una grande speranza, però vedo che si stanno muovendo parecchie idee.

Quale sarà secondo lei il futuro delle sale cinematografiche a Trento, in Italia e nel mondo?

Io sono un po' preoccupato, nel senso che questo periodo di chiusura è molto lungo. Quei due mesi che abbiamo riaperto abbiamo visto un calo del pubblico. La gente si sta, non dico disabituando, però rimanendo a casa le persone hanno incontrato altre opportunità per vedere i film. Non è il cinema, però le piattaforme come Netflix o Sky stanno trasmettendo gran bei prodotti, io sento anche dei miei clienti che in assenza delle sale si sono indirizzati in questa direzione, non vorrei che si fossero un po' abituati. Certo quando torneremo alla normalità ci sarà gran voglia da parte della gente di riprendere tutte le abitudini precedenti, compreso il cinema. Però vedo anche che come produzione e distribuzione in tanti stanno investendo nelle piattaforme. Non la vedo benissimo per le sale cinematografiche, però non si può mai sapere.

Avete tempo fino alla fine dell'anno per esprimere la vostra solidarietà alla famiglia Artuso tramite la sua pagina Facebook, e se la pandemia lo consentirà andare all'Astra a guardare un ultimo bel film.

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