14 ottobre 2019

1 giugno 1967: la copertina di "Sgt. Pepper" stupisce il mondo

1 giugno 1967: la copertina di "Sgt. Pepper" stupisce il mondo
L'album dei Beatles "Sgt. Pepper's Lonely Hearts Club Band" è famoso e celebrato certamente per le splendide canzoni che contiene, ma anche per la sua iconica e secondo alcuni mai chiarita copertina.

Il disco uscì in Gran Bretagna il 1° giugno 1967, ed è quasi unanimemente considerato il più influente album musicale della storia, con 32 milioni di copie vendute in tutto il mondo. Per ben 6 mesi è stato in cima alla UK albums chart, ha vinto 4 Grammy Awards nel 1968 ed è stato il primo disco rock a ricevere il Grammy come miglior album dell'anno.

Uno di questi Grammy fu proprio per la copertina, realizzata da Jann Haworth e Peter Blake partendo da un'idea di Paul McCartney, e riconosciuta come uno dei più famosi esempi di pop art. Il concept dell'immagine è che attorno alla Sgt. Pepper's Lonely Hearts Club Band si raduni il suo pubblico ideale, per fare una foto di gruppo. La composizione non venne realizzata attraverso fotomontaggio, ma stampando le sagome a grandezza naturale e posizionandole in gruppo.

In questo scatto sul set sono
visibili Hitler, Gandhi e Leo
Gorcey (in alto)
Una volta decisa l'idea, i Beatles stabilirono che ognuno di loro avrebbe potuto scegliere i personaggi che vi sarebbero comparsi. Paul McCartney scelse cantanti e scrittori, George Harrison volle santoni indiani, John Lennon avrebbe voluto Hitler, Gandhi e Gesù Cristo ma queste proposte gli furono bocciate dalla EMI, Ringo Starr disse che gli sarebbe andato bene quello che volevano gli altri. Ai personaggi (o ai loro eredi) venne preventivamente chiesto il consenso, e tutti accettarono dichiarandosi contenti di cedere la loro immagine gratuitamente pur di finire su di una copertina dei Beatles. L'unico che chiese un compenso fu Leo Gorcey che voleva 500 dollari, e fu semplicemente tolto dalla composizione. Mae West, invece, inizialmente rifiutò perché non voleva comparire in un “Club per cuori solitari”, ma i Beatles le scrissero dichiarandosi suoi grandi fans e lei accettò.
 
Le sagome di Sophia Loren e Marcello
Mastroianni in una foto scattata sul set
È poco noto ma tra i personaggi vi sono anche tre Italiani, di cui putroppo solo uno visibile. Si tratta di Simon Rodia: nato nel 1879 a Ribottoli in Serino (provincia di Avellino) all'età di quindici anni emigrò negli Stati Uniti d'America. Lavorò come minatore, muratore, operaio e piastrellista e nel 1920 acquistò una proprietà a Los Angeles, ove nell'arco di trent'anni realizzò l'opera per cui è noto: le Watts Towers. Si tratta di una vasta scultura realizzata in ferro, acciaio e altri materiali, al cui centro svettano tre torri, la più alta delle quali è di trenta metri. A causa di atti di vandalismo da parte dei vicini decise di trasferirsi a Martinez in California, dove risiedette fino alla morte avvenuta nel 1965. Il suo volto compare sulla copertina nella fila più alta, letteralmente attaccato a quello di Bob Dylan.
Gli altri due personaggi sono nientemeno che Sophia Loren e Marcello Mastroianni, la cui immagine fu presa dal film "Matrimonio all'italiana" del 1965. I due cartonati erano presenti al momento dello scatto della foto per la copertina, ma "impallati" dalle statue di cera dei Beatles. Si può vedere solo un pezzo del cappello di Mastroianni sopra la testa della statua di Ringo.

I nomi esatti dei 65 personaggi (più i 4 Beatles) sono riportati all'interno del libretto dell'album, e non vi compare nessun individuo "compromettente" come a volte si sente dire. Nessuno? In realtà un nome discutibile c'è, ed è quello di Aleister Crowley. L'esoterista britannico è considerato il fondatore del moderno occultismo, e fonte di ispirazione per il satanismo (pur senza averlo praticato).

La lista completa dei nomi dei personaggi che compaiono sulla copertina è la seguente:
partendo dalla prima fila in basso, da sinistra a destra, troviamo la statua di cera di Sonny Liston (pugile), la Petty Girl (dell'artista George Petty), le statue di cera di George Harrison e John Lennon (prestate dal museo Madame Tussauds), Shirley Temple (attrice), le statue di cera di Ringo Starr e Paul McCartney (sempre dal  museo Madame Tussauds), Albert Einstein (scienziato), i quattro Beatles, Bobby Breen (cantante), Marlene Dietrich (attrice), un legionario dell'Order of the Buffalos, Diana Dors (attrice), Shirley Temple (seconda volta).

In seconda fila:
l'ex-Beatle Stuart Sutcliffe, una testa di cera per parrucchieri, Max Miller (comico), un'altra Petty Girl, Marlon Brando (attore), Tom Mix (attore), Oscar Wilde (scrittore), Tyrone Power (attore), Larry Bell (artista), David Livingstone (esploratore), Johnny Weissmuller (nuotatore e attore), Stephen Crane (scrittore), Issy Bonn (comico), George Bernard Shaw (scrittore), Horace Clifford Westermann (scultore), Albert Stubbins (calciatore del Liverpool), Sri Lahiri Mahasaya (guru), Lewis Carroll (scrittore), Thomas Edward Lawrence (Lawrence d'Arabia).

In terza fila: Aubrey Beardsley (illustratore), Sir Robert Peel (politico), Aldous Huxley (scrittore), Dylan Thomas (poeta), Terry Southern (scrittore), Dion DiMucci (cantante), Tony Curtis (attore), Wallace Berman (artista), Tommy Handley (comico), Marilyn Monroe (attrice), William Burroughs (scrittore), Sri Mahavatara Babaji (guru), Stan Laurel (comico), Richard Lindner (artista), Oliver Hardy (comico), Karl Marx (filosofo politico), Herbert George Wells (scrittore), Sri Paramahansa Yogananda (guru) e un'altra testa di cera per parrucchieri.

In quarta fila: Sri Yukteswar (guru), Aleister Crowley (occultista), Mae West (attrice), Lenny Bruce (comico), Karlheinz Stockhausen (compositore d'avanguardia), W.C. Fields (comico), Carl Gustav Jung (psichiatra), Edgar Allan Poe (scrittore), Fred Astaire (ballerino e attore), Richard Merkin (pittore contemporaneo americano), una "Varga Girl" (illustrazione di Alberto Vargas), Huntz Hall (attore), Simon Rodia (creatore delle Watts Towers) e Bob Dylan (musicista).


(Immagini da Internet, copyright dei legittimi proprietari)

Articolo originale pubblicato il 01/06/2018 su Onda Musicale

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