Perché il fallimento della rete musicale è più della fine di un'era.
Signore e signori, siamo qui per celebrare un funerale, per commemorare la rete televisiva che rese felici gli adolescenti e li fece sentire compresi nei loro gusti e interessi. Stiamo ovviamente parlando di Mtv, il canale di video musicali 24 ore su 24, diffuso in tutto il mondo anche con versioni locali.
Lanciato il 1° agosto del 1981 negli Stati Uniti come canale via cavo, l'obiettivo di Mtv è semplice quanto rivoluzionario: trasmettere tutto il giorno videoclip, in un'epoca in cui non era scontato che un artista ne facesse uno per ogni singolo in uscita. Il primo video mostrato dal canale è già una dichiarazione di intenti: alle ore 0.01 di quel primo di agosto Mtv diffonde nelle case degli USA "Video Killed the Radio Star" dei Buggles. È l'inizio di una rivoluzione fatta di musica ma anche brevi clip, bumper animati, linguaggio giovanile e cartoni trasgressivi. I presentatori, chiamati VJ, diventano le nuove star; le case discografiche realizzano video con in mente il linguaggio e il pubblico di Mtv. Una generazione di artisti cresce lavorando per quel nuovo mondo.


