27 dicembre 2006
Notte di rabbia
Notte di rabbia tra di noi
non sono come tu mi vuoi.
Entri nella mia vita e non chiedi permesso
"Mi ami o no?" per te è lo stesso.
Quel che provo non è indifferenza
ma piuttosto la conseguenza
di un rapporto senza amore
come una puttana a ore.
Notte di rabbia tra di noi
"Questi son problemi tuoi".
Ma allora dimmi che cos’è
quello che tu vuoi da me.
"Dammi solo l’ultima,
che poi me ne vado da qua."
Notte di rabbia tra di noi
ma sorge il sole su di noi.
I nostri volti gli nascondiamo
e le nostre miserie via portiamo.
La nostra storia finisce a botte
e ricomincia la prossima notte.
21 dicembre 2006
Mi spacchi il cuore
Se tu non mi saluti più, io mi sento morire dentro
e il gelo del tuo sguardo, mi avvolge come il vento.
"Possiamo rimanere amici", ma non dire stronzate
ma quali amici si amano e si odiano così.
Sì, tu non mi saluti più, e io avendoti davanti così dura
non riesco più a parlarti, di te io ho paura.
Ho paura a dirti qualsiasi cosa, perché tu non sei più tu
e io come faccio ad amarti, ad amarti così.
Ora che non mi vuoi più, tu conferma del mio dolore
mi guardi senza sorrider e senza fare rumore.
Dov’è finito dimmi tu, quel che c’era tra di noi
come può esser scomparso, esser morto così.
12 dicembre 2006
Da caldo a freddo
Lei mi invita a passare dall’altra parte. “Sei pronto?” mi domanda. “Sono pronto” le rispondo.
Quel giorno ci rincontreremo e rideremo assieme. Mi ha promesso che mi avrebbe aspettato.
Attraversiamo il deserto. Sei tu la mia guida?
La ragazza vestita di bianco tesse la sua danza, mentre lo sciamano incanta il futuro.
Il sole incredulo ci brucia. I miei occhi non vedono e la mente vacilla. Sono un tutt’uno con l’aria calda.
L’uomo di creta si allontana facendo cenno di seguirlo.
Ti aspetterò. Ma domani non sarai lì per me. Ti amerò. Ma domani tu non mi vedrai nemmeno.
Amami: siamo fatti della stessa materia.
Il poeta ha dunque perso la sua musa?
L’universo è nella testa.
Mi amerai ancora?
Forse c’è stato un tempo in cui ero buono. Forse c’è stato un tempo in cui ero perfetto. Amami per com’ero.
La mano si appoggia, ma la superficie è fredda. Strappando fiori dalla mia tomba.
La stella è nei tuoi occhi.
Il serpente sibila davanti ai nostri volti, ma non ci perdona.
Pretendendo lacrime da una stella.
La lucertola mi parla. Mi parla di felicità, ma ha gli occhi vuoti.
Il freddo mi dipinge.
Le cose che mi sfuggono, e quelle che non capirò mai.
Signora della sera, dove vai? Signora della sera, ci sarà un posto per me al tuo fianco?
06 dicembre 2006
Libero
Solo in quel momento mi sono reso conto che non amavo te,
ma l’immagine che di te mi ero costruito in questo tempo.
Bella, ideale, splendida, lontana.
E quando l’ho capito mi sono sentito sollevato,
e ho compreso che non vale la pena perdere il tempo con te.
Ero venuto per far colpo su di te.
Me ne sono andato mandandoti a cagare senza aprire bocca.
Ho finalmente liberato me stesso da te.
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