20 giugno 2022

Gli 80 anni di Brian Wilson, il genio musicale dietro al progetto dei Beach Boys

La vita di un uomo che ha oltrepassato più volte il confine tra genialità e follia.

Brian Wilson

Brian Douglas Wilson nacque il 20 giugno 1942 (due giorni dopo Paul McCartney) a Inglewood in California, e fin da bambino dimostrò una grande passione per la musica. Durante gli anni del college fondò assieme a suo fratello minore Carl Wilson e al cugino Mike Love la band Carl and the Passions che cominciò a esibirsi a scuola; nell'estate 1961, coinvolgendo anche il fratello Dennis Wilson e Al Jardine, nacquero i Pendletones. Dennis era un appassionato di surf pertanto chiese al gruppo di realizzare una canzone su questo tema, e Brian e Mike scrissero per lui "Surfin'". Il brano venne proposto all'etichetta Candix che decise di pubblicarlo come singolo, ma senza avvisarli cambiò il nome della band in Beach Boys; la canzone ottenne un buon successo locale a Los Angeles.

La Capitol Records si interessò al gruppo, spingendo i ragazzi a realizzare altre canzoni a tema surf; la casa discografica gli pubblicò il singolo "Surfin' Safari / 409" che divenne in breve tempo un successo nazionale. Oltre a queste Brian Wilson scrisse o co-scrisse altre hit come "Surfin' USA", "I Get Around" e "California Girls", che trasformarono i Beach Boys in un fenomeno mondiale. Durante le sessioni di "Surfin' USA" Brian ebbe l'idea di raddoppiare le tracce vocali per ottenere un suono più pieno, che diventerà un marchio di fabbrica (e del successo) del gruppo. Oltre alle armonie vocali anche lo stile di scrittura e il perfezionismo nel lavoro in studio caratterizzò l'immagine di Brian Wilson da lì in avanti. Parallelamente al successo, però, crebbe in Brian la fobia di esibirsi di fronte al pubblico, pertanto smise di partecipare ai tour con il gruppo per dedicarsi esclusivamente al lavoro in studio. Nei primi 4 anni di carriera la band registrò 10 album e un live.

Pet Sounds

Volendo emulare i risultati raggiunti dai Beatles con "Rubber Soul", nel 1965 Brian si mise al lavoro sull'album "Pet Sounds" mentre il resto del gruppo era in tour. "Pet Sounds" è visto da molti come un lavoro solista di Wilson, al quale il resto della band partecipò solo con le sovraincisioni vocali una volta di ritorno dal tour. I ragazzi non credevano nelle potenzialità di quell'album, solo Brian ne era convinto. I primi risultati di vendita diedero ragione alla band, ma alla lunga "Pet Sounds" è diventato il 33 giri più ricordato dei Beach Boys, e viene spesso citato tra i più grandi dischi della storia. Rimase fuori dall'album - perché non ancora terminata - "Good Vibrations" le cui lavorazioni durarono sei mesi e costarono 50.000 dollari, un capitale che venne ampiamente ripagato dal singolo che arrivò al numero 1 in classifica negli USA.

Smile

Il successo spinse la Capitol Records a dare carta bianca a Brian Wilson, il quale si mise al lavoro sull'album "Smile". I crescenti problemi di Brian, sia personali sia con il gruppo, portarono dopo qualche mese a interrompere il lavoro sul disco, nonostante fosse già stato registrato. Da quel momento in poi il ruolo di Brian Wilson all'interno della band si ridusse sempre più, e la parte produttiva passò nelle mani di Carl. Questi mantenne il gruppo a un buon livello, ma il periodo creativo e di sperimentazione dei Beach Boys era ormai da considerarsi concluso. Brian rimase il principale autore delle canzoni per qualche tempo, finché non smise del tutto.

Purtroppo Brian Wilson iniziò a fare uso di cocaina, e il disco dei Beach Boys del 1969 dal titolo "20/20" fu registrato senza di lui. Successivamente Brian passò alcuni anni chiuso nella sua camera da letto, affetto da depressione, riempiendosi di droghe, cibo, alcolici e sigarette. Se di giorno rimaneva recluso in casa, la sera frequentava l'abitazione dell'amico Danny Hutton dove si poteva intrattenere con artisti del calibro di John Lennon, Ringo Starr, Alice Cooper, Iggy Pop, Harry Nilsson e Keith Moon. La droga che girava in quell'ambiente, tuttavia, causava peggioramenti alla sua situazione psichica.

Nel 1975 la famiglia Wilson si rivolse al discusso terapeuta psichiatrico Eugene Landy affinché si occupasse di Brian. Il dottore lo aiutò a migliorare il suo stato mentale, rendendolo più socievole e produttivo, e dopo qualche mese il musicista ricominciò ad apparire nei concerti assieme alla band. Nel 1977 uscì l'album "Love You", costituito da nuovo materiale scritto e suonato da Brian Wilson, il quale lo definirà il suo album preferito dei Beach Boys. Nel 1982 il musicista ebbe una ricaduta, pertanto la famiglia lo affidò nuovamente al dottor Landy, e la band licenziò Brian affinché potesse curarsi. La terapia diede i risultati sperati (Wilson tornò nella band nel 1985) ma a quel punto era psicologicamente dipendente dal dott. Landy.

La carriera solista

Nel 1988 Brian Wilson intraprese la carriera solista ma il suo album eponimo non ebbe successo, flop reso più indigesto dal fatto che nello stesso periodo i Beach Boys senza di lui riscossero grandi consensi con il singolo "Kokomo". Un secondo album di Wilson, intitolato "Sweet Insanity", venne respinto dalla casa discografica. Negli anni '90 un libro di memorie di Brian, intitolato "Wouldn't It Be Nice - My Own Story", fu ritirato dal mercato poco dopo l'uscita a seguito delle polemiche in quanto scritto sotto l'evidente influenza del dott. Landy, che nel testo viene descritto quasi come una divinità. Successivamente la famiglia Wilson riuscì a bloccare tramite vie legali l'uso eccessivo di psicofarmaci che il dottore prescriveva a Brian allo scopo di controllarne le finanze.

Dopo alcuni album senza successo, nel 1998 Brian fece uscire il disco "Imagination", a seguito del quale tornò ad esibirsi dal vivo per la prima volta dopo decenni, in tour negli Stati Uniti e in Europa suonando "Pet Sounds". Nel 2004 uscì l'album "Gettin' in over My Head" che vede il musicista collaborare con nomi illustri quali Paul McCartney, Elton John e Eric Clapton. Sempre nel 2004 Brian Wilson portò finalmente a termine l'album "Smile", ri-registrandolo con la sua nuova band. Nel 2011 venne pubblicato il cofanetto "The Smile Sessions" contenente diverse versioni del disco ricostruite per mezzo delle registrazioni originali degli anni '60, ottenendo un ottimo riscontro di pubblico e critica. Il musicista si riunì ai Beach Boys nel 2012 per realizzare l'album "That's Why God Made the Radio", che raggiunse la posizione numero 3 della classifica statunitense di Billboard.

Nel 2014 la vita di Brian venne trasposta in un film, intitolato "Love & Mercy", con Paul Dano nei panni del musicista da giovane e John Cusack che lo interpreta negli anni '80. Il 15 giugno 2021 è invece uscito il documentario "Brian Wilson: Long Promised Road", una lunga intervista al musicista con interventi di suoi colleghi ed estimatori tra cui Bruce Springsteen, Elton John e Taylor Hawkins.

Articolo originale pubblicato il 20/06/2022 su Onda Musicale.

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