24 giugno 2019

La prima volta dei Beatles: "Revolver", "Sgt. Pepper Lonely Hearts Club Band" e "Magical Mistery Tour"

Revolver, Sgt. Pepper Lonely Hearts Club Band, Magical Mistery Tour recensione
Prosegue il nostro viaggio nell'ascolto degli album dei Beatles da zero, senza sovrastrutture. Abbiamo ascoltato per voi integralmente gli album dei Fab four come se fosse la prima volta, senza preconcetti. Queste le recensioni di "Revolver", "Sgt. Pepper Lonely Hearts Club Band" e "Magical Mistery Tour".

Revolver
Sono solo due i singoli estratti da quest'album (Eleanor Rigby e Yellow submarine), ma la forza di Revolver sta nei brani minori (Taxman; I'm only sleeping; Here, there and everywhere; And your bird can sing; Doctor Robert; Got to get you into my life; Tomorrow never knows; ...) che lo rendono un disco dal suono straordinariamente unitario. Lo definirei il primo album moderno dei Beatles. Molto bello, lo consiglio a tutti.
Brano consigliato dall'album: Got to get you into my life.

Sgt. Pepper Lonely Hearts Club Band
Anche se è difficile, cercherò di scrivere qualcosa di nuovo sull'album più famoso nella storia. Innanzitutto mi ha stupito la sua lunghezza: solo 40 minuti. So che per l’epoca era lo standard, ma l’album più celebrato al mondo me lo aspettavo un po’ più lungo. Inoltre non è un concept album, come si sente spesso dire; le canzoni hanno temi e suoni molto differenti. Le particolarità che possono ricordare un concept album sono due: che le canzoni sono unite e non c’è silenzio tra una traccia e l’altra, e che c’è una reprise della title track. Allora perché è così famoso? Semplicemente perché è un album di una bellezza straordinaria. Infatti oltre ai celebratissimi singoli (Sgt. Pepper..., With a little help from my friends, Lucy in the sky with diamonds e A day in the life) anche i brani minori sono molto belli e famosi (She’s leaving home, Being for the benefit of Mr. Kite, When I’m sixty-four e Lovely Rita).
Brano consigliato dall'album: la reprise di “Sgt. Pepper…” che secondo me poteva tranquillamente uscire al posto di quella più famosa.

Magical Mystery Tour
La colonna sonora del terzo film dei Beatles uscì in Inghilterra sotto forma di EP (doppio 45 giri) contenente la title track, The fool on the hill, Flying, Blue Jay Way, Your Mother Should Know, I am the Walrus. Negli USA però questo formato non aveva mercato, e la Capitol Records vi aggiunse altri brani già usciti come singolo ma non ancora pubblicati su album: Hello Goodbye, Strawberry Fields Forever, Penny Lane, Baby you're a Rich Man, All you need is Love. Il successo di quest'album fu tale che successivamente venne aggiunto alla discografia ufficiale.
I brani sono tutti bellissimi (l'unica un po' debole è Flying), pongono l'album all'altezza di Sgt. Pepper... e del White album, e sono tutti degni di figurare come singolo. Paradossalmente è proprio questo il punto debole dell'album, che risulta essere una raccolta di capolavori ma senza suono unitario.
Brano consigliato dall'album: l'ipnotica Blue Jay Way.

Leggi anche le recensioni di:
"Please please me", "With the Beatles" e "A hard day's night"
"Beatles for sale", "Help!" e "Rubber Soul"
"The Beatles" (White album), "Yellow Submarine" e "Abbey Road"
"Let it be" e "Let it be... naked"

Articolo originale pubblicato il 26/02/2018 su Onda Musicale

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