Un documentario Netflix ripercorre la storia dei Devo, mostrati in tutta la loro incredibile musica ed estetica visuale.
"DEVO" è un documentario Netflix del 2024 incentrato sull'omonima band di Kent (Ohio), con la regia di Chris Smith. Il film ripercorre la storia del gruppo dalla fondazione al suo momento d'oro.
Il nucleo fondante dei Devo nacque all'inizio degli anni '70 dall’incontro tra Mark Mothersbaugh e Gerald Casale, due studenti d’arte dell’università di Kent, uniti dalla loro visione particolare e rivoluzionaria della società contemporanea. La scintilla del progetto fu la lettura di "The Beginning Was the End", libro pseudoscientifico del filosofo Oscar Kiss Maerth, il quale sostiene che gli esseri umani discendano da una stirpe di scimmie cannibali. Il consumo dei cervelli dei loro simili avrebbe determinato negli animali una crescita abnorme dell’encefalo, e da qui avrebbe preso il via l'evoluzione verso la nostra specie. Non solo: la coppia di artisti sviluppò la teoria della de-evoluzione (da cui il nome della band), basata sull'idea che l’umanità non si stesse più evolvendo, ma regredisse verso forme di pensiero e di comportamento sempre più primitive, incentrate su consumismo, omologazione culturale e assenza di spirito critico.
La prima svolta avvenne nel 1976, quando la band realizzò un cortometraggio diretto da Chuck Statler, dal programmatico titolo "The Truth About De-Evolution". Nel filmato le prime canzoni del gruppo erano alternate a immagini surreali e stranianti, e la pellicola iniziava a definire l'estetica e l'abbigliamento dei Devo: tute da operai ed elmetti da lavoro. Il cortometraggio venne presentato a vari festival indipendenti, e fece conoscere la band anche al di fuori dell’Ohio.
L'anno successivo il gruppo fondò un'etichetta discografica, la Booji Boy, con la quale iniziò a distribuire le sue canzoni. La cover dei Devo di “(I Can’t Get No) Satisfaction” dei Rolling Stones attirò per prima l'attenzione del pubblico. La band sezionò e scompose la celebre hit degli anni '60 per prendere di mira i gesti, le pose, le derive edonistiche e l’aura mitica delle rockstar. Ironia della sorte, per ottenere l'autorizzazione a pubblicare il brano i Devo dovettero suonarla davanti a Mick Jagger in persona, il quale all'inizio la ascoltò immobile, per poi mettersi a ballare.
Se il nome dei Devo era ancora sconosciuto al grande pubblico, di colpo diventò un culto nell'ambiente musicale. Basti pensare che il 14 novembre 1977 un loro concerto in un piccolo locale di New York, il Max’s Kansas City, venne introdotto nientemeno che da David Bowie, che li definì "il futuro della musica". Personaggi come Bowie, Iggy Pop e Robert Fripp si offrirono di produrre il loro primo album, ma alla fine la spuntò Brian Eno che portò la band a registrare a Colonia. Il disco "Q: Are We Not Men? A: We Are Devo!" uscì nel 1978 ottenendo ottime recensioni dalla critica specializzata, ma senza riuscire a far conoscere il gruppo a un pubblico più ampio. Stessa sorte toccò al secondo album "Duty Now for the Future" (1979).
Fu il loro terzo lavoro discografico, "Freedom of Choice" del 1980, a farli conoscere al mondo grazie al singolo “Whip It”. Il testo era stato scritto per sostenere la candidatura di Jimmy Carter alle elezioni presidenziali del 1980, un invito ad andare avanti facendo le cose giuste. Il pubblico lo interpretò invece come un allusione a pratiche sadomaso (il titolo significa "frustalo") e il pezzo diventò una hit da discoteca, con disappunto della band. Da quel momento iniziò la popolarità dei Devo: la band con le tute gialle e i caschi concentrici rossi (da loro definiti “energy dome”) divenne nota a tutti, invitata nelle trasmissioni televisive e nel 1985 persino citata in "Ritorno al futuro" (ma nel doppiaggio italiano la battuta è stata modificata).
Il documentario si ferma allo scioglimento della band nel 1984, in seguito agli scarsi risultati ottenuti dal sesto album "Shout" che portò alla rescissione del contratto da parte della Warner Bros. Successivamente il gruppo si riformerà più volte, pubblicando dischi fino al 2010 ("Something for Everybody"), ma il suo momento d'oro è ormai passato. Attualmente i Devo esistono ancora e proseguono in un'incessante attività live.
Recensione
"DEVO", il documentario di Chris Smith, è un film interessante e godibile che - grazie a un vasto repertorio di immagini e filmati d’archivio - riesce a portare lo spettatore all'interno della filosofia del gruppo, alla sua estetica e teatralità nei concerti. Fin dagli esordi la componente visuale fu fondamentale per la band, al punto da realizzare video musicali ancora prima che esistesse Mtv. Attraverso toni enfatici e celebrativi, tipici di queste produzioni, il documentario riesce a coinvolgere il pubblico, mostrandogli con nostalgia un fenomeno musicale ora irripetibile. Sull'aggregatore di recensioni Rotten Tomatoes, "DEVO" ha l'85% di recensioni positive.
Colonna sonora
La soundtrack del documentario è chiaramente composta soprattutto da canzoni dei Devo, ma qua e là spuntano anche brani di loro contemporanei. La scaletta di "DEVO" è la seguente:
01. Booji Boy's Funeral - Mark Mothersbaugh / Devo
02. Whip It - Devo
03. Mechanical Man - Devo
04. Gut Feeling / (Slap your Mammy) - Devo
05. Shout (Hello Kitty) - Devo
06. Pity You - Devo
07. Acorus Calamus - Mark Mothersbaugh
08. General Boy visits Apocolypse now - Mark Mothersbaugh
09. Ohio - Neil Young
10. Drosera Rotundifolia - Mark Mothersbaugh
11. Lacrimosa for Strings - Wolfgang Amadeus Mozart
12. Heroin - The Velvet Underground
13. Dracaena Draco - Mark Mothersbaugh
14. Movie Sinth-This Thing luv Project - Devo
15. Devo Corporate Anthem - Devo
16. Shimmy Shake - Devo
17. Smart Patrol - Devo
18. Space Oddity - David Bowie
19. Secret Agent Man - Devo
20. Jocko Homo - Devo
21. Nutra-Theme / Jerking Back and Forth - Devo
22. Too Much Paranoias - Devo
23. Timing X - Devo
24. Shrivel-Up - Devo
25. Uncontrollable Urge - Devo
26. Blitzkrieg Bop - Ramones
27. MRK Finangling Feel Ups - Mark Mothersbaugh
28. Mongoloid - Devo
29. Mr. DNA - Devo
30. Sound and Vision - David Bowie
31. Flexy-Rub 3-79 - Kiturli und Miese-Doped Protein 4-79 Project.13. - Devo
32. Sloppy (I saw my Baby gettin') - Devo
33. S.I.B. (Swelling Itching Brain) - Devo
34. My Foot fell asleep, but my Heart leaped for Joy - Mark Mothersbaugh
35. (I Can't Get No) Satisfaction - (The Rolling Stones) Devo
36. Shrivel-Up - Devo
37. Driving like a Chigger on the Freeway to Paradise - Mark Mothersbaugh
38. That big Charming Oaf - Mark Mothersbaugh
39. Praying Hands - Devo
40. Canon in D Major - Johan Pachelbel
41. Come Back Jonee - Devo
42. Hey hey, my my (Into the Black) - (Neil Young) Devo and Neil Young
43. A worried Man - Tom Glazer and Dave Guard
44. The Day my Baby gave Me a Surprize - Devo
45. Superstition - Stevie Wonder
46. Girl U want - Devo
47. Red Eye - Devo
48. Aconitum Lycoctonium - Mark Mothersbaugh
49. Snowball - Devo
50. Gates of Steel - Devo
51. Freedom of Choice - Devo
52. Going Under - Devo
53. Through Being Cool - Devo
54. Jerkin' Back 'n' Forth - Devo
55. Working in a Coal Mine - Devo
56. Callitriche Verna - Mark Mothersbaugh
57. Time Out for Fun - Devo
58. Peek-a-boo! - Devo
59. Out of Sync - Devo
60. That's Good - Devo
61. Sentimental Sketch - Mark Mothersbaugh
62. Jocko Homo - Mark Mothersbaugh
63. Puff of Wind - Mark Mothersbaugh
64. Royal Coarsness #2 Up 4 St - Mark Mothersbaugh
65. Beautiful World - Devo
66. One dumb thing - Devo
Articolo originale pubblicato il 10/11/2025 su Onda Musicale.
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