27 gennaio 2020

Il dramma dei Badfinger, la band rovinata dal manager e dalle case discografiche

Badfinger
I Badfinger sono un gruppo "power pop" nato nei primi anni '60 in Gran Bretagna, la cui promettente carriera è stata purtroppo distrutta dalle molte persone che hanno voluto lucrare sul loro successo, fino alle più drammatiche conseguenze.

La band nacque nel 1961 a Swansea, in Galles, con il nome di The Iveys ed era composta da Pete Ham alla chitarra solista, Ron Griffiths al basso, David Jenkins alla chitarra ritmica (poi sostituito da Tom Evans) e Roy Anderson alla batteria (poi sostituito da Mike Gibbins). Dal 1966 il manager del gruppo fu Bill Collins, che tratteneva per sé il 20% degli incassi (la stessa cifra che andava ai singoli membri della band).

Nel 1968 furono il primo gruppo a pubblicare per la Apple, l'etichetta dei Beatles. Nell'ottobre 1969 i The Iveys cambiarono nome in Badfinger, e il bassista Ron Griffiths fu allontanato dalla band. Entrò in formazione il chitarrista Joey Molland, e Tom Evans dovette passare al basso. Il successo dei Badfinger era tale che la stampa li definì "I nuovi Beatles", e i suoi singoli membri parteciparono alle incisioni degli album solisti dei baronetti di Liverpool.

I riscontri delle vendite erano positivi ma la Apple Corps, travolta da problemi economici, rifiutava di produrre i loro dischi. Dovettero intervenire di volta in volta Paul McCartney, George Harrison, Mal Evans, Geoff Emerick, Todd Rundgren e Chris Thomas per produrli, ma la Apple ne fece una distribuzione limitata. Uscirono così gli album "Maybe Tomorrow", "Magic Christian Music", "No Dice", "Straight Up", "Ass" e i loro numerosi singoli.

"No Dice" contiene il famossissimo brano "Without You", che divenne una hit mondiale nella versione di Harry Nilsson del 1972, e fece valere ai suoi autori Pete Ham e Tom Evans l'Ivor Novello award come "Canzone dell'anno". Ancora oggi è un brano conosciuto in tutto il mondo e il loro più grande successo.

Nel 1970 purtroppo la formazione si legò al manager Stan Polley, non onesto come il precedente. Il nuovo contratto obbligava i membri della band ad una notevole mole di lavoro, sproporzionata rispetto allo scarso compenso che ricevevano. Nell'anno 1971 gli incassi furono così divisi: circa il 5% ad ogni membro della band, il 20% alla "Badfinger Enterprises, Inc." e il 60% al manager. Polley era apertamente sospettato di cattiva gestione finanziaria da parte dei suoi clienti; una serie di accuse lo descriveva persino come un portaborse della mafia.

Terminato l'accordo con la Apple, Polley negoziò un contratto con la Warner Bros. Il manager stabilì un contratto da 3 milioni di dollari dicendo alla band "Siete tutti milionari!" L'accordo invece dava al gruppo solo il 12% degli incassi negli Stati Uniti, e l'8,5% per il resto del mondo.

Solo sei mesi dopo la fine delle sessioni per "Ass", la band tornò in studio per incidere il nuovo album, "Badfinger". I due dischi furono rilasciati quasi contemporaneamente, e le vendite di entrambi andarono male.

Nel 1973 la Warner Bros si dimostrò inquieta in merito ad un fondo di garanzia da 250.000 dollari che Polley avrebbe dovuto, da contratto, mettere a loro disposizione. Il manager non dimostrò mai l'esistenza di quel fondo, nonostante le pressanti richieste della casa discografica. Nel 1974 la Warner interruppe la sua relazione con i Badfinger, e Polley non reagì minimamente. La casa discografica rifiutò i nastri del nuovo album "Wish You Were Here", ma alla fine il disco fu comunque pubblicato.

I problemi economici e contrattuali stavano creando astio all'interno della band. Durante una riunione manageriale del gruppo la moglie di Molland, Kathie, si lamentò che nonostante la band avesse registrato dischi di successo, erano costretti a vivere in uno stato di povertà tale che "non avevano ancora un frigorifero e un televisore". Ham sbottò che non voleva che Kathie ficcasse il naso negli affari del gruppo, e mollò la band. Al suo posto fu rapidamente preso Bob Jackson, che rimase nel gruppo anche quando Ham, su pressione della Warner, tornò in formazione. Il quintetto durò poco poichè nel dicembre 1974 fu Molland ad andarsene.

In soli 11 giorni la band registrò i nastri per il terzo album con la Warner Bros, dal titolo "Head First". Tuttavia, poiché la casa discografica aveva già intentato una causa contro Polley e i Badfinger alla Corte Superiore di Los Angeles nel 1974, i nastri dell'album non potevano essere accettati formalmente. L'azione legale portò inoltre l'azienda ad interrompere la promozione di "Wish You Were Here" dopo solo sette settimane e a porre fine alla sua distribuzione in tutto il mondo, di fatto bloccando la carriera dei Badfinger. Purtroppo non era ancora finita.
La band passò i primi mesi del 1975 cercando di capire come muoversi. Ham, che aveva appena acquistato una casa e la cui fidanzata era incinta, fu preso dal panico. La band cercò altri manager ma tutti si rifiutarono a causa del contratto restrittivo tra il gruppo e Polley, e delle azioni legali imminenti. Ham in molte occasioni cercò di contattare Polley per telefono durante i primi mesi del 1975, ma senza mai riuscire a rintracciarlo.

La notte del 23 aprile 1975 Pete Ham ricevette una telefonata dagli Stati Uniti, che diceva che tutti i suoi soldi erano scomparsi. Più tardi incontrò Tom Evans e assieme andarono al "White Hart Pub" nel Surrey, dove Ham bevve dieci whisky. Evans lo portò a casa alle tre di notte.
Pete Ham si impiccò quella mattina nello studio del suo garage a Woking. Il biglietto d'addio, indirizzato alla sua ragazza Anne Herriot e suo figlio Blair, incolpava Polley per gran parte della sua disperazione e incapacità di far fronte alle sue delusioni nella vita. La lettera diceva: "Anne, ti amo, Blair, ti amo, non mi sarà permesso di amare e fidarmi di tutti, è meglio così... Pete. PS: Stan Polley è un bastardo senz'anima, lo porterò con me". Ham aveva solo 27 anni; sua figlia, Petera, nacque un mese dopo la sua morte.

Nel maggio 1975 la Warner Bros rescisse il contratto con i Badfinger, e la band si sciolse ufficialmente. La Apple ritirò tutti gli album del gruppo dal suo catalogo. Purtoppo nemmeno qui è finita.

Gli ex-membri della band si reimpiegarono come musicisti di supporto in altri gruppi. Nel 1977 Molland e Evans erano già fuori dal mondo della musica. Molland dovette vendere le chitarre e tutto quello che aveva, e si trasferì a vivere dai suoceri; trovò lavoro come installatore di moquette. Evans lavorò come tassista e isolatore di tubi.

Nel 1977 il batterista Kenny Harck e il chitarrista Joe Tansin reclutarono Molland per fondare una nuova band. Avendo bisogno di un bassista, egli suggerì Evans. L'incoraggiamento della casa discografica Elektra portò a rinominare la nuova band "Badfinger". Il loro album di ritorno "Airwaves" fu pubblicato nel 1979. Harck fu licenziato dalla band durante le sessioni e Tansin lasciò il gruppo immediatamente dopo che il disco fu completato. Per promuovere l'album Molland ed Evans reclutarono Tony Kaye degli Yes alle tastiere, e Peter Clarke degli Stealers Wheel alla batteria. Il singolo "Love is Gonna Come last" raggiunse la posizione 69 nella classifica di Billboard.
Con Glenn Sherba aggiunto come seconda chitarra e Richard Bryans (degli Aviary) in sostituzione di Clarke, i Badfinger pubblicarono il successivo album "Say No More" nel 1981, distribuito da Radio Records. Il singolo "Hold On" raggiunse la posizione 56 nelle classifiche di Billboard. L'album invece registrò un fiasco nelle vendite.

La causa intentata della Warner Brothers contro Polley durò quattro anni, con il manager che fu costretto a versare una "somma sostanziale" alla compagnia alla fine del 1978. Nel 1987 il detective John Hansen, che lavorava per l'ufficio del Procuratore Distrettuale di Riverside, iniziò un'indagine sui rapporti fraudolenti tra le banche e Polley.
Dopo il fallimento di "Say No More" Molland ed Evans si separarono artisticamente, gestendo ognuno una band dal nome "Badfinger".
I "Badfinger" di Evans firmarono un contratto con l'uomo d'affari John Cass, che portò a un tour disastroso e una causa da 5 milioni di dollari, che fu definitivamente risolta nel 1985 a favore di Cass.

La notte del 18 novembre 1983 Evans e Molland ebbero una lunga discussione telefonica riguardante le entrate dei Badfinger risalenti all'era Apple, e le royalties di "Without You" che Evans stava ora ricevendo, di cui Molland, l'ex manager Collins e Gibbins volevano tutti una parte.
A seguito di questa dolorosa discussione, Tom Evans si impiccò nel giardino nella sua casa a Richmond (Inghilterra) la mattina seguente. Aveva solo 36 anni.

Nel 1984 Molland, Gibbins e Jackson si riunirono come Badfinger. La Apple e la Warner iniziarono a ristampare gli album storici e a pubblicare raccolte. Dopo il successo della versione di "Without You" di Mariah Carey nel 1994, Molland e Gibbins hanno ricevuto un premio dall'American Society of Composers, Authors and Publishers (ASCAP) nel 1995, suscitando la rabbia delle famiglie dei veri autori Ham ed Evans.

Oggi l'unico superstite della band degli anni '60, Molland, è in tour con il nome "Joey Molland's Badfinger". Nel 2015 Bob Jackson ha formato la sua versione della band dal nome "Badfinger" assieme a Andy Nixon, Michael Healey e Ted Duggan.

Articolo originale pubblicato il 03/09/2018 su Onda Musicale

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