15 agosto 2017

Ian Curtis: il genio, la musica e il male di vivere

Ian Curtis - Joy Division
Questa è la storia di un ragazzo.
Un ragazzo che ha cercato a lungo la normalità tra un estremo e l'altro nella sua vita, senza riuscirci.

Ian Curtis nasce il 15 luglio 1956 a Stretford, nel Lancashire. Trascorre un'infanzia abbastanza tranquilla: ottimo studente, appassionato di storia, lascia comunque la King's School di Macclesfield quando ne perde interesse. Compie piccoli furti, in particolare di dischi e farmaci, che consuma assieme ai suoi amici. Ingeriscono grandi quantità di medicinali di cui non hanno bisogno, cercando lo "sballo" negli effetti collaterali.

Il 23 agosto del 1975, a 19 anni, Ian sposa la compagna di classe Deborah Woodruff; il 16 aprile del 1979 nasce la loro figlia Natalie.

Lo stesso anno ad un concerto dei Sex Pistols Curtis conosce Bernard Sumner e Peter Hook; con loro forma la sua prima band "Warsaw" che prende il via quando entra in formazione anche il batterista Stephen Morris. Per evitare la confusione con un gruppo dal nome analogo, questo viene presto cambiato in "Joy Division". La band viene notata quasi subito dall'etichetta Fiction Records, che li mette sotto contratto. I Joy Division si fanno velocemente conoscere per il loro stile post-punk e per la voce profonda di Ian, nonché per l'intensità delle sue liriche.

Nel corso del 1978 Curtis inizia a soffrire di epilessia, che influisce negativamente sul suo umore. La paura di morire per colpa della sua malattia, infatti, lo porta verso la depressione. Nonostante questo la band continua la sua attività, facendosi notare anche per lo strano modo di ballare di Ian durante i concerti, che imita i movimenti di un attacco epilettico. Attacchi che spesso gli vengono veramente sul palco, e i compagni sono costretti ad interrompere le esibizioni per soccorrerlo.

Il 15 giugno del 1979 esce il primo album dei Joy Division "Unknown Pleasures", che ottiene un buon successo di vendite. Nell'agosto dello stesso anno Curtis inizia una relazione con la giornalista e sua fan Annik Honoré. Quando Debbie Woodruff lo viene a sapere, chiede il divorzio.

Ora, questo è il momento, il momento più tragico della storia, perché nessuno di noi può sapere quale disperazione dilani la mente di Ian Curtis. Diviso tra due donne, che sente di amare entrambe e non riesce a lasciare. Diviso tra gli impegni da star e la sua responsabilità nel nucleo famigliare che ha creato. Diviso tra la gioia dell'amore e di una carriera di successo, e il fantasma della malattia che continua incessantemente a ricordargli quanto lui sia fragile e caduco. E poi le medicine, quelle che prende contro l'epilessia e quelle che non dovrebbe assumere, che gli causano sbalzi d'umore e di salute. Troppo, troppe decisioni importanti e vincolanti, troppa incertezza e sofferenza, troppe illusioni di splendore seguite da cadute repentine nell'abisso. Troppo per avere solo 23 anni.

Il 18 maggio 1980 Debbie trova Ian impiccato nella cucina della loro casa a Macclesfield. "Closer" il secondo e ultimo album dei Joy Division esce il 18 luglio di quell'anno.

Nel 2007 esce il magnifico film "Control" del regista Anton Corbijn, che mette al centro la figura soprattutto umana di Ian Curtis, le sue sofferenze e la sua storia con Deborah Woodruff. Consigliato a tutti.
Suggerisco anche il volume "Transmission" dello scrittore italiano Alessandro Angeli, che romanza la vita di Ian Curtis per restituircela umana e drammatica, ma fedele alla sua biografia. Anche in questo caso al centro vi è la figura di Ian Curtis come persona e non come rockstar.

Articolo originale pubblicato il 24/04/2017 su Onda Musicale

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