Avete visto bene, quello che stringete tra le mani è nientepopodimeno che il numero 10 della stratosferica fanzine AnomaliE. E se a voi 11 numeri (giacché è uscito anche lo zero) sembrano pochi, per noi è stata un’odissea. Sirene e ciclopi compresi.
Inizia tutto nell’estate del 2000, quando alcuni frequentatori della Fumettoteca Mad decidono di fondare una fanzine. Quei ragazzi sono, in ordine alfabetico: Gabriele Tomasi, Giulia De Monte, Luca Weber, Michele Dorigatti e Nicola Baldo. Il titolo della rivista è proposto da Andrea Locatelli, responsabile della Fumettoteca, che aiuta la neonata redazione nel progetto e ne è il primo caporedattore. L’argomento è chiaro fin dall’inizio: AnomaliE deve parlare di fumetti e animazione. Ma bisogna scrivere articoli tecnici, con il rischio che risultino incomprensibili alla maggior parte dei potenziali lettori, oppure testi più generici, con il timore che non piacciano proprio ai divoratori di fumetti? La domanda dilania la redazione. Per anni! Non riuscendo a trovare una soluzione, i ragazzi confezionano una fanzine salomonica, che unisce pezzi di entrambi i generi.
Nel dicembre 2000 esce il mitico numero zero di AnomaliE, composto da sole 24 pagine, stampato in tricromia e diffuso in 500 copie. La rivista parla di manga, comics, anime (Lain), ma ospita anche un racconto, e ovviamente dei fumetti. Su AnomaliE numero zero fa il suo esordio una storica rubrica: On the “ueb” (scritto proprio così, e non ha una spiegazione!) Questa pagina recensisce i siti Internet dedicati a fumetti e cartoni, ed è scritta da Giulia De Monte, l’unica che al tempo non possedesse un computer. Nemmeno questo ha una spiegazione. Il numero zero si distingue per quella che ai tempi ci sembrava una genialata: l’indice è in quarta di copertina! Altra follia è l’immagine di copertina, che la fa sembrare una rivista gay.
La reazione della stampa trentina è migliore di quella del pubblico. La redazione di AnomaliE è intervistata dal sito Internet Crushsite.it, che si occupa di iniziative trentine, mentre Giulia De Monte può conversare di AnomaliE ai microfoni della radio regionale R.T.T. Ma allora siamo famosi! AnomaliE riceve però una sola mail da parte di un lettore. La cosa ci lascia un po’ perplessi. Ma i commenti raccolti a voce sono anche peggio “Bella bella, però…” La nostra tattica “salomonica” si rivela un fallimento. Ha unito i due lati peggiori di entrambe le scuole di pensiero. I lettori non esperti ci trovano incomprensibili, e i tecnici ci giudicano superficiali.
Forza, reagiamo! Sembra una passeggiata realizzare una seconda AnomaliE. Il lavoro al numero 1 è invece enormemente più lungo del previsto. Rallentano i lavori, tra l’altro, il dover creare una regolare associazione. Così il 7 giugno 2001 viene fondata ufficialmente l’AssociazionE AnomaliE. Mica ca##i!
Risolti questi problemi, rimane il nodo principale: realizzare una fanzine per tecnici o non esperti? La redazione non riesce a decidersi, e i numeri seguenti continueranno ad essere “salomonici”.
Il 7 dicembre 2001 sul quotidiano regionale Alto Adige viene pubblicato il primo articolo che nomina la fanzine AnomaliE! Ma allora siamo veramente famosi!
E finalmente, nel gennaio 2002 esce AnomaliE numero 1: Fanzine di fumetti e animazione. Lo slogan ci piaceva, sembrava destinato a durare. Il numero 1 esce in 700 copie composte da 32 pagine in bianco e nero. Ne è caporedattore Gabriele Tomasi. La rivista pubblica per la prima volta il logo ufficiale di AnomaliE, realizzato da Luca Weber. Ospita inoltre articoli su fanzine, sigle dei cartoni, anime (Saint Seya), hentai, nonché fumetti e un racconto. Prosegue On the “ueb”, e inoltre fanno il loro esordio due nuove rubriche, o meglio: una e mezza. Sono: Bonelli e dintorni (di Michele Dorigatti) che non avrà seguito, e Il tempo delle mail, un tentativo di pagina della posta per ora senza lettere (firmata da Tommy). Anche il numero 1 riporta l’indice in quarta di copertina, cosa che lo fa stroncare dai lettori, che si accorgono della sua presenza solo quando hanno già letto la rivista intera. Come abbiamo fatto a non pensarci?
Nel gennaio 2002, momento di gloria per AnomaliE, una cui copia è consegnata ai grandi disegnatori Sergio Toppi e Gino Gavioli. Il quale così la recensisce “Ci sono troppe parole e poche immagini!” Ti pareva, neanche i momenti di gloria ci vanno a finire bene!
Nel febbraio 2002 prende fuoco il server che ospita il sito di AnomaliE, presente fin dal precedente giugno. Tutte le fortune a noi, eh? Ma grazie a Michele Trentini, il mese successivo è attivo il nuovo sito.
Oltre che da Gavioli, AnomaliE n°1 viene per fortuna positivamente recensito da qualcuno che non ne capisce: Alto Adige, Quo Vadis?, La Voce di Trento, Trentino e Trentino Magazine, e riceve commenti favorevoli da Mauro Marcheselli della Sergio Bonelli Editore, e da Renato De Maria regista di Paz! Vai che ci stiamo risollevando!
Nel dicembre del 2002 esce AnomaliE numero 2 - Fanzine di fumetti e animazione, in 500 copie composte da 32 pagine in bianco e nero. Sarà lo standard dei successivi cinque numeri. L'editoriale è firmato da Gabriele Tomasi. La novità eclatante è data dalla presenza di un tema principale: AnomaliE cinematografiche. Si parla quindi di anime (Miyazaki), cartoni (Momo), e inoltre manga (Paradise Kiss). Ma cominciamo anche a parlare di noi, con un articolo sul rapporto tra gli otaku e la diffusione degli anime in Italia, a firma di Jazzinghen. Vi sono inoltre due interviste, a Sergio Toppi e Renato De Maria, realizzate da Gabriele Tomasi. Prosegue On the “ueb”, mentre Il tempo delle mail riceve addirittura tre lettere! La fanzine ospita inoltre alcuni fumetti e un racconto. Il dilemma “per tecnici o non esperti?” non viene risolto, ma il gradimento è risollevato da un articolo imprevisto. Avanza un piccolo spazio sotto la pagina della posta, e i redattori, in fase di chiusura di impaginazione, decidono di inserirvi il testo di una mail circolata tra di loro, per raccontarsi le disavventure accadute durante la realizzazione di quel numero. Il trafiletto viene intitolato Un po’ di sclero gratuito non fa mai male. Inspiegabilmente risulterà il pezzo preferito dai lettori. La quarta di copertina, orfana dell’indice, ospita le anticipazioni del numero seguente.
AnomaliE n°2 viene recensito positivamente dalla rivista specializzata e a diffusione nazionale Ink, e dal TG regionale di RAI 3, nel febbraio 2003. Forse le cose cominciano a girare per il verso giusto.
Nel maggio 2003 esce AnomaliE n°3: Fanzine di fumetti, animazione e sklero. Avete letto bene: visto il successo ottenuto, lo sklero si è meritato una pagina intera e un posto nel sottotitolo! E, a giustificare il tema Orgoglio e pregiudizio, questa AnomaliE contiene anche un articolo sulle censure e alcuni sul giudizio che il mondo adulto riserva ai fumetti (tra cui un coraggioso Mamma… vai a fanculo!). E poi naturalmente manga (New York New York e Fuyumi Souryo) e comics (The Sandman). Inoltre il mondo otaku visto da Jazzinghen e Michele Trentini, e un’intervista al disegnatore Fabio Vettori realizzata da Chiara Finessi e Costanza Baldoni. Prosegue On the “ueb” e per la prima volta appaiono alcune foto della redazione. Causa mancanza di lettere, la pagina della posta è stravolta completamente, e trasformata in una risposta sarcastica ai commenti dei lettori raccolti tramite questionari, dal titolo Hey AnomaliE! (sempre a firma di Tommy). Sono inoltre pubblicati i vincitori di un concorso di racconti e uno di illustrazione, nonché un Manifesto della fanzine AnomaliE. Ma lasciatemi spendere più di una parola per Ivette, il fumetto che più ha segnato la nostra rivista! Disegnato da Consuelo Longhi, e pubblicato a puntate a partire dal 2003, causa travagli non ha ancora visto la stampa il terzo episodio! La quarta di copertina riporta un unico puntino, piccolo e nero. Al centro. Prendetevela con il caporedattore di questo numero, che è Luca Weber!
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Questa è solo la prima parte dell'articolo. La seconda non è mai stata scritta. Questo articolo avrebbe dovuto comparire su "AnomaliE n°10"
RispondiEliminaLa Fumettoteca Mad si è trasferita presso la Libroludoteca Triskel, in via Fratelli Fontana 30/2 a Trento.
RispondiEliminaPurtroppo la Fumettoteca Mad ha chiuso la sua attività. Termina così per sempre un pezzo importante della mia vita.
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