22 maggio 2006
Corri
Tu sei l'unico che può salvarla. E allora corri, corri fino a che non ne potrai più. Corri finché sentirai ogni muscolo delle tue gambe dolere, e in quel momento tu potrai contarli tutti, perché ognuno di essi ti fa sentire un dolore diverso. Corri finché il tuo volto si contrarrà in uno spasmo vermiglio, e il semplice riassumere un'espressione normale ti provocherà dolore. Corri finché non sentirai i tuoi polmoni esplodere, e tu vorrai toglierli per non essere costretto a provare quel dolore assurdo. E solo allora, allora tu comincerai a correre veramente, a correre per salvarla. Prima correvi per te stesso, ora corri per lei. Tu corri, ma lei ti sembra sempre lontana, troppo lontana. Ma tu sai che la devi salvare. Lei è il tuo amore, lei è la tua vita. La ragione per cui hai vissuto fino ad ora. La ragione per cui sei disposto a morire adesso. ILLUSO! è la scritta che tu leggi sulla porta. Terapia intensiva, leggono gli altri, ma tu sai benissimo cosa hai letto, cosa voleva comunicarti La Sofferenza travestita da chirurgo per l'occasione. E' troppo tardi. Troppo tardi per cosa? Troppo tardi per tutto. A quest'ora solamente un miracolo... Cazzo! Un miracolo! L'unica cosa che non puoi fare, l'unica cosa che non puoi darle. Ora, qui al suo fianco, chiudi gli occhi disperato, e speri di non riaprirli mai più.
"Corri" è un testo un po' atipico nella mia produzione. Mi è stato ispirato da "Orfeo mescalero" di Stefano Benni.
RispondiEliminaNon so se considerarlo un racconto o una poesia...
Come i più sagaci avranno capito, dalla prossima settimana inizierò a inserire in questo blog le mie poesie.